ANCORA NEGATO L’ACCESSO ALLA DOCUMENTAZIONE RICHIESTO DA VOX ITALIA. SUL 5G IL SINDACO FA ORECCHIE DA MERCANTE. QUESTA E’ UNA CONFERMA DELLA SVOLTA DI CARLO SALVEMINI AUTORITARIA, AUTOREFERENZIALE, SENZA TRASPARENZA E ARROGANTE DENUNCIATA A PIU’ RIPRESE E DA PIU’ PARTI NELLE ULTIME SETTIMANE
(g.p.)______”Il sindaco Salvemini rispetti la legge e ci dia la mappa degli impianti, abbiamo diritto di sapere come e dove saranno installati”.
Così questa mattina Giancarlo Vincitorio, esponente regionale di Vox Italia in Puglia, in riferimento alla richiesta ufficiale inoltrata al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, il 20 aprile, con cui ha fatto richiesta di accesso alla documentazione posseduta dal Comune di Lecce: “vogliamo sapere con esattezza dove il sindaco di Lecce vorrebbe fare installare in città i 350 hotspot previsti in fase progettuale. Da indiscrezioni ci risulta che alcuni saranno ubicati addirittura nei pressi di edifici scolastici e nelle adiacenze di altri ad alta densità abitativa”.
Una richiesta legittima, garantita dalla legge, per cui “Il sindaco Salvemini sia consapevole che sta dimostrando un comportamento non solo arrogante ma anche irrispettoso di precise norme giuridiche. Ignorando la nostra richiesta, sta negando a tutti i cittadini, per il nostro tramite, di conoscere, controllare ed approfondire situazioni, sia di tipo tecnico che autorizzativo, del progetto 5G a Lecce. Una tecnologia che noi di Vox Italia valutiamo dannosa per la salute umana e per l’ambiente e che pertanto, sarebbe utile comunque sospendere, applicando il principio di precauzione sancito dalla Costituzione, per impedire che nel frattempo i cittadini diventino cavie umane durante la sperimentazione del 5G”.
La mancata risposta del sindaco di Lecce a Vox Italia però è causa anche di dubbi e quesiti.
Quali siano i motivi che spingano il sindaco Salvemini a chiudersi a riccio su una richiesta semplice, chiara e legittima? Ci sono particolari segreti che vuole tutelare? Ci sono situazioni che non vuole svelare?______
LA RICERCA nei nostri articoli del 28 aprile, e del 7, 12 e 15 maggio scorsi
Sono molto soddisfatta della recente delibera del Comune di Gallipoli. Dire no al 5g è un atto dovuto finché non si ha la certezza scientifica che questa nuova tecnologia non sia dannosa per la salute dei cittadini.
La decisione del Sindaco di Gallipoli Minerva, che è anche Presidente della Provincia di Lecce, non fa altro che confermare la direzione che stanno prendendo la maggior parte delle amministrazioni comunali del territorio leccese, ossia attuare in pieno il principio di precauzione.
Mi auguro che anche il Sindaco di Lecce Salvemini, che recentemente ha affermato che il 5g é sicuro, prenda esempio dai suoi colleghi.
Basterebbe leggere la pubblicazione del 2019 del Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (Scheer) della Commissione europea, che afferma come il 5G lascia aperta la possibilita’ di conseguenze biologiche.
Esistono poi degli studi dell’istituto Superiore di Sanità, che ricordano che l’esposizione da radiofrequenze viene inserita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, nel gruppo dei “possibili cancerogeni”.
Autorevoli scienziati, nazionali ed internazionali, hanno già esposto, in conferenze ed interviste, i probabili gravi rischi per la salute a cui si va incontro.
Insomma esistono dei campanelli d’allarme che suggeriscono di procedere con estrema cautela, di approfondire con attenzione e competenza questa nuova tecnologia. Avvertimenti che non possono e non devono essere ignorati!
Proprio per questo, qualche settimana fa, ho inviato un’istanza al Sindaco per chiedere il rifiuto della fase sperimentale 5g su tutto il territorio comunale al fine di tutelare la salute pubblica. Aspetto ancora una semplice risposta.