LUNEDI’ 16 MARZO 2020. ECCO, S’AVANZA UNA STRANA RAGAZZA. POI SBATTE LA PORTA, E SE NE VA

| 9 Maggio 2020 | 0 Comments

 

di Giuseppe Puppo______

Per te l’amore dura un anno. Perché te sai solo cancellarlo“.

Zygmunt Bauman?

Ma no, Lauro De Marinis, in arte Achille Lauro, 30 anni, di Verona.

Ma sì, negli esiti migliori, i cantanti valgono più dei filosofi: a volte le canzoni riescono a esprimere meglio dei trattati un segno dei tempi, fotografano artisticamente, in versi lirici e note creative, che cosa cambia, nel bene, nel male, nella nostra identità di contemporanei.

 

Reduce dai fasti del Festival di Sanremo cui aveva partecipato, e in cui non aveva inventato nulla, almeno scenograficamente – come sanno quelli che ricordano, fra gli altri, David Bowie – ma pure musicalmente, perché il rap ormai è diventato di maniera, lo scorso 16 marzo, la notte del decreto governativo così detto “Cura Italia”, Lauro faceva una riunione di gabinetto con sé stesso: se ne stava chiuso in casa sua, a Roma, come tutti noi, costretto agli arresti domiciliari dall’emergenza sanitaria.

Un po’ di solitudine, un po’ di nostalgia, e il ricordo di un amore finito che gli brucia ancora dentro.

Che poi l’amore questo è: il rimpianto di quello che non hai avuto, e la nostalgia  che te ne rimane.

Vuole dirlo a lei.

C’ha l’animo avvelenato.

Le scrive una lettera.

A modo suo.

A volte, le canzoni si compongano da sole: “le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole”, aveva detto Vasco Rossi; “sembra che le canzoni abbiano un’anima propria o che ce le stiano donando dal cielo”, ha detto adesso lui, Achille Lauro.

Così, quella notte fatidica, anch’egli si cura.

Abbandona l’underground ormai plastificato degli Amici e degli amici degli amici, ritorna al futuro del melodico romantico – proprio lui: chi l’avrebbe detto? –  ma lo fa con una straordinaria inventiva di accordi freschi e di versi intimisti tutti sentitissimi. E si sente. Un miracolo, poi, nella semplicità: quattro accordi messi in croce, sol fa, poi ritornello la minore sol do.

Così facendo, consegna all’attualità, forse alla Storia,  un significativo ritratto di donna dei giorni nostri, simbolo universale della nuova identità femminile modellata dalle modificazioni epocali nel frattempo sopravvenute.

Ora, non è dato sapere come si chiami, chi realmente sia questa ragazza confusa (“Non lo sai cosa vuoi, cosa stai cercando”),  cinica e opportunista (nella foto, l’attrice Benedetta Porcaroli, che le presta voce e volto nel suggestivo videoclip) di Lauro. Però, lo sappiamo: l’abbiamo già vista, l’abbiamo conosciuta tutti noi maschi, più o meno per qualche periodo in questo nuovo Millennio, con cui ci siamo stati insieme, almeno una volta, pensando di non stare più da soli, in realtà ritrovandoci presto più soli di prima, e con la consapevolezza di essere stati da soli anche durante quel rapporto.

“L’amore dura un anno”. A volte anche meno.

 

Vivono di emozioni. Sono abituate a raggiungere sempre quello che desiderano, per questo iniziano, danno disponibilità, manifestano interesse, quando individuano qualcosa che intendono raggiungere, qualcosa danno, poco, il minimo indispensabile, ma prendono tutto e, quando non c’è più niente da prendere, se ne vanno.

Di solito, per giunta, imputando al partner la colpa, con qualche pretesto che si inventano disinvoltamente, con qualche finzione cui sono talmente abituate, da tra realtà e finzione non saper più distinguere.

Non è successo niente, il prossimo le sta già aspettando (nel frattempo si erano già attrezzate).

Le emozioni si prendono facilmente, basta cogliere la palla al balzo.

I sentimenti, sono un’altra cosa: sono difficili, vanno coltivati, seguiti giorno per giorno, vanno seminati, fatti crescere, contro tutte le avversità, anche quando costa fatica, sacrificio, a volte dolore.

L’amore non è il sesso, non sono le smancerie: l’amore è prendersi cura dell’altro, è farlo stare bene.

Troppo impegnativo. Poi, dei legami, hanno paura.

Meglio lasciar perdere, e ricominciare da un’altra parte, allo stesso modo.

 

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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