GIUSEPPE NON STAI SERENO…IN UN DURO ATTACCO IN SENATO MATTEO RENZI DA’ L’ULTIMATUM AL GOVERNO
(g.p.)______Duro attacco di Matteo Renzi al governo di Giuseppe Conte, che pure, come è noto, aveva contribuito in maniera decisiva a far nascere otto mesi fa.
Il leader di Italia Viva è intervenuto questo pomeriggio in Senato (nella foto) nel dibattito a seguito dell’ ‘informativa’ al Parlamento del presidente del Consiglio, di cui abbiamo riferito nel nostro articolo immediatamente precedente, e lo ha fatto con insolita durezza e forte criticità, tanto più per un leader della maggioranza.
Prendendo la parola subito dopo di lui, un ‘vecchio’ esponente politico come Ignazio La Russa ha esordito così chiosando l’accaduto, l’ha così ‘tradotto’: “Caro Presidente Conte, dopo l’intervento di Renzi le comunico che non ha più una maggioranza. Il leader di Italia Viva le ha detto: come io ti ho creato, io ti distruggo”.
Non è un mettere il dito nella piaga da parte dell’opposizione.
Negli ultimi minuti, fra tutti gli addetti ai lavori e gli analisti politici, è unanime la considerazione che si tratti di un vero e proprio ultimatum, o addirittura di un preavviso di sfratto.
Non ci crede però Giuseppe Conte, che poco fa ha così commentato questi sviluppi: “Quale ultimatum? Renzi ha chiesto di fare politica? E’ quello che stiamo facendo, quindi non c’è nessun ultimatum. Quindi la maggioranza esiste ancora”.
Ma che cosa ha detto nello specifico il leader di Italia Viva? Qual è la ragione del contendere? Quali sono i motivi della sua durissima presa di posizione?
Ecco una sintesi delle sue dichiarazioni: “Gli italiani per l’emergenza sanitaria sono in uno stato che ricorda gli arresti domiciliari. Non ne usciamo con un paternalismo populista o una visione priva di politica. Nessuno le ha chiesto di riaprire tutto, abbiamo chiesto riaperture con gradualità e proporzionalità.
Ma ora glielo diciamo in faccia: siamo a un bivio. E’ stato bravo a rassicurare gli italiani, è stato molto bravo. Il punto però è che nella fase 2 della politica non basta giocare su paura e preoccupazione. C’è una ricostruzione da fare che è devastante e richiederà visione e scelte coraggiose. Dia un occhio in più ai dati dell’Istat o noi non saremo al suo fianco. Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva.
Se sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia viva. Il nostro Paese ha avuto momenti in cui la politica ha abdicato rispetto alle sue responsabilità, nel 92-93 ha abdicato alla magistratura, nel primo decennio del 2000 quando ha abdicato ai tecnici, ora non possiamo abdicare ai virologi, non possiamo chiedere loro come combattere la disoccupazione, tocca alla politica.
C’è una nuova divisione più profonda, tra garantiti e non garantiti. La richiamiamo ad avere uno sguardo più ampio sul futuro economico. Voteremo il decreto sulla liquidità predisposto da Gualtieri ma il mondo va avanti e di fronte a questo ora è il momento di agire: prevenire, non rincorrere.
E poi Lei sia più prudente quando parla agli italiani: lei ha detto 11 volte ‘noi consentiamo’. Un presidente del Consiglio non consente, perché le libertà costituzionali vengono prima di lei. Lei non le consente, le riconosce.
Io ho negato a Salvini i pieni poteri: non l’ho fatto per darli ad altri. Il Coronavirus è una bestia terribile che ha fatto 30mila morti nel modo più vigliacco ma noi non siamo dalla parte del Coronavirus quando diciamo di riaprire, onoriamo quei morti. La gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire”.______
LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente