L’ ‘INFORMATIVA’ DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO AI DUE RAMI DEL PARLAMENTO: LA ‘NORMALITA’ DELLE NOSTRE VITE E’ ANCORA LONTANA. OPPOSIZIONE SCATENATA. MATTEO SALVINI: “Non ci sono aiuti, solo annunci”. GIORGIA MELONI: “Ora basta con questo reality show””

| 30 Aprile 2020 | 0 Comments

(g.p.)_______ “Preferisco dirlo forte e chiaro, qui in Parlamento, a rischio di apparire impopolare: il Governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente”.

Seduta prima della Camera, poi del Senato, in mattinata, il Parlamento riscopre la sua funzione di controllo e di indirizzo, almeno ci prova, dopo che, come è noto, l’esecutivo ha prorogato la sospensione di tutte le attività economiche non essenziali e le limitazioni alla libertà di circolazione previste fino al 4 maggio, mentre alcune regioni si oppongono agli indirizzi dettati da Roma, come la Calabria, che ha annunciato la riapertura di bar e ristoranti.

Ascolta il presidente del Consiglio per una sua ‘informativa’ (nella foto, nell’aula di Monte Citorio) sulla situazione di crisi sanitaria ed economica, poi apre il dibattito, animato dall’opposizione di centro – destra.

Ecco una sintesi delle dichiarazioni di Giuseppe Conte ai due rami del Parlamento: “L’Italia ha registrato 27.682 morti per coronavirus, il tasso più alto in Europa, mentre i casi totali hanno superato quota 200.000.

E’ imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già la libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico.

Non ci sarà un piano rimesso a improvvide iniziative di singoli enti locali. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime.

Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del ‘chiudiamo tutto al ‘riapriamo tutto’, rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi.

Il governo è comunque pronto a concordare con i governatori riaperture circoscritte su base territoriale, in modo da tener conto delle regioni in cui la situazione epidemiologica sia più circoscritta.

Con il dPCM del 26 aprile 2020 abbiamo assunto essenzialmente questa importante decisione quindi: riavviare in sicurezza il nostro sistema produttivo ed economico.

In presenza di un quadro epidemiologico ancora critico non è stata quindi una scelta timida, tutt’altro. Questa scelta, da sola, mobiliterà 4 milioni e mezzo di italiani, che torneranno a spostarsi, con autobus, metro, treni, auto per recarsi sul posto di lavoro, e sarà un test di fondamentale importanza per accertare la solidità e la tenuta del sistema.

Certamente, la decisione assunta in questo ambito ha costretto ad essere prudenti sul fronte delle relazioni di comunità – l’ho detto prima – rispetto alle quali le aperture sono state inevitabilmente più contenute, seppure non trascurabili, comunque limitate solo alle prossime due settimane, al termine delle quali avremo più chiaro il quadro sanitario conseguente alla riapertura delle filiere produttive e potremo, senza azzardi, in piena consapevolezza, procedere a un più completo allentamento delle misure contenitive.

Per quanto riguarda la mobilità delle persone, dal 4 maggio ci si potrà muovere all’interno della propria Regione – oltre che per motivi di lavoro, salute e necessità – anche per andare a trovare i propri cari.

Si potrà fare attività sportiva, attività motoria non più solo nei pressi della propria abitazione, purché evitando assembramenti e mantenendo la distanza di sicurezza.

Gli atleti di sport individuali di interesse nazionale potranno tornare ad allenarsi a porte chiuse.

Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere oltre la soglia critica prudenzialmente individuata, allenteremo ulteriormente le misure, assicurando la riapertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona, certamente nel rispetto delle regole di distanziamento sociale con le quali – dobbiamo esserne consapevoli – convivremo ancora per un certo periodo di tempo.

Il prossimo decreto legge sulle misure economiche riprenderà tutti i provvedimenti del precedente Cura Italia, li prolungherà e rafforzerà. Ci saranno 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro e sostegno al reddito come cassa integrazione, indennizzi per colf e badanti.

Per il turismo, comparto particolarmente esposto, ci sarà sostegno alle imprese turistiche e alle famiglie sotto alcune soglie di reddito con un bonus da spendere nelle strutture ricettive del Paese”.

 

Per il Pd, bene così, il  Lo afferma il vicesegretario del Pd Andrea Orlando“Noi sosteniamo il governo non perché siamo in maggioranza ma per il ruolo che abbiamo. In questo momento lacerazioni, polemiche, ipotesi di manovre non soltanto non servono alle Istituzioni ma disorientano un popolo già spaventato. Siccome sappiamo che non ci sono i soldi del monopoli un paese che è costretto ad emettere debito deve essere credibile. Lo spread è una tassa sugli slogan e sulle stupidaggini che si dicono, più ci sono e più il prezzo da pagare sarà alto. Guai autocensurarsi ma guai se non sappiamo misurare le parole”.

 

Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia, rivolta al presidente del Consiglio: “Anche oggi è venuto ad informare per ultimo il Parlamento delle sue decisioni insindacabili. Questo non è più tollerabile. Lo dico con pacatezza: lo abbiamo consentito all’inizio ma dopo tre mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza non c’è più ragione di continuare con questi metodi, a meno che il governo non intenda utilizzare questa emergenza per accrescere la sua visibilità personale. Questo non è un reality show. Lei ci sta chiedendo di fatto di approvare una legge che dice: ‘Giuseppe Conte ha pieni poteri. I Dpcm sono un precedente pericoloso, un insulto al Parlamento e allo stato di diritto”.

 

Matteo Salvini leader della Lega: “Siamo rimasti in Parlamento e andremo avanti senza disturbare nessuno o interrompere lavoro, a distanza con le mascherine perché gli italiani ci hanno detto ‘portate la nostra voce. Dopo 50 giorni inizia a pesare la chiusura. Non siamo stati a giocare a briscola, rispondevamo alle domande delle persone su affitto, bollette, mutui, perché su questo non c’é nessun aiuto

Oggi chiederò al presidente Conte, dopo 50 giorni di chiusura, burocrazia e multe, non è il caso di dare fiducia agli italiani ed eliminare l’autocertificazione?

Gli italiani hanno la testa, smettila con l’autocertificazione, lasciamo che polizia e carabinieri tornino al loro sacrosanto lavoro di lotta al crimine e fidiamoci degli italiani.

Noi siamo in Parlamento anche per questo, perché ormai i decreti i cittadini non li scoprono in gazzetta ufficiale ma in tv il sabato sera. Peccato che siano annunci e basta.

Vogliamo chiedere al governo di essere più veloce. Noi non pretendiamo miracoli: vogliamo solo che alle parole seguano i fatti”.

 

Category: Cronaca, Politica

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