LE PURPETTE TE LA NONNA VS LE POLPETTE SVEDESI DELL’IKEA: UNA SFIDA ALL’ULTIMO…. SUGO!
di Carmen Leo______ “Sappiamo che ad alcune persone potrebbero mancare molto le nostre polpette, motivo per cui abbiamo deciso di svelare questa alternativa casalinga, che si basa su ingredienti facilmente accessibili. Abbiamo voluto aiutare chi è alla ricerca di ispirazione in cucina. Stare a casa può essere difficile, di questi tempi, ma vogliamo aiutare a rendere la vita di tutti un po’ più facile e divertente. E allora Buon Appetito o, come diciamo in Svezia, Smaklig Måltid!”.
Così Lorena Lourido, manager di IKEA nel Regno Unito e Irlanda, nel rendere pubblica la ricetta di uno dei piatti più apprezzati della tradizione svedese: le “polpette dell’IKEA”.
Tra tutte le contraddizioni di questo “Mad World” ( folle mondo), di una vogliamo rendervi conto in questa giornata di festa nazionale all’insegna della segregazione volontaria, ma non troppo!
A chi non è mai capitato almeno una volta nella vita di andare a fare un giro nei meandri sterminati dell’IKEA?
Beh, se non lo avete ancora fatto, tranquilli, non vi siete persi poi molto, se non quei kit di accessori e complementi d’arredo per la casa, che una volta portati a casa, appunto, dovreste contattare gli scienziati della NASA per farvi inviare le istruzioni di montaggio, perché quelle fornite a corredo risultano essere immediatamente comprensibili e praticabili, almeno quanto il sanscrito o l’aramaico.
Eppure c’è un qualcosa che attrae i visitatori dell’IKEA, molto più dei prodotti in vendita!
Un qualcosa che chi ha avuto modo di provare almeno una volta, sembra sia portato a desiderarne ancora e ancora e ancora.
Si tratta delle famosissime polpette vendute nei bistrot dei punti vendita del colosso svedese, o nei loro mini market interni, preparate con una particolare ricetta nazionale scandinava e accompagnate da purea di patate, patatine fritte o salsa alla panna e/o ai lamponi.
Le sferiche golosità gastronomiche vantano ad oggi una schiera di ammiratori degni di uno dei più noti influencer, i quali fan erano rimasti fino a questo momento, causa lockdown per COVID-19, tristi e sconsolati, ma soprattutto a bocca asciutta.
La buona novella che vogliamo annunciare a tutti i numerosi estimatori è che la loro astinenza sembra aver raggiunto una meritata fine, dal momento che la ricetta segreta delle polpette svedesi è stata finalmente resa pubblica dalla stessa multinazionale. Anzi, più precisamente dalla sua filiale britannica.
La sede UK del colosso svedese ha pubblicato, infatti, il 20 aprile 2020, sul suo canale Twitter, il più particolare dei suoi diagrammi di montaggio.
L’immagine condivisa è, infatti, né più né meno uno dei famosi disegni che il mobilificio allega a quasi tutti i mobili in vendita, per permettere ai clienti di assemblarli da soli.
Solo che questa volta, invece di una libreria o di un tavolino per il soggiorno, l’oggetto del post erano proprio le amatissime polpette, raccontate in vero stile IKEA, ovvero tramite un diagramma illustrato passo-passo, per permettere a tutti di prepararle nella maniera più corretta.
Cosa bisogna avere a disposizione per poterle preparare?
Ci aspettavamo una ricetta fatta di ingredienti ricercati e gourmet, per i quali avremmo dovuto fare ricerche estenuanti tra i vari negozi di alimenti etnici.
Con nostra grande sorpresa si tratta, invece, di pochi ingredienti, facilmente reperibili e non molto diversi, in effetti, da quelli che utilizziamo anche noi per preparare uno dei piatti più apprezzati della nostra tradizione gastronomica salentina: “le purpette a sucu”( le polpette col sugo).
Lungi da noi il desiderare di causare in voi un’ulteriore sofferenza data da atroce curiosità, abbiamo deciso di socializzare la tanto ricercata ricetta delle polpette svedesi, con relativa salsa di accompagnamento, che di seguito vi indichiamo.
Ingredienti per circa 20 polpettine:
500 gr di carne di manzo macinato
250 gr di carne suina macinata
100 gr di pangrattato
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 uovo
5 cucchiai di latte
Sale
Pepe
Per la salsa:
40 gr di burro
40 gr di farina
150 ml di brodo vegetale
150 ml di brodo di manzo
150 ml di panna fresca da montare (la versione originale prevede la double cream, una panna molto grassa tipica dei paesi nordici)
2 cucchiaini di salsa di soia
1 cucchiaino di senape di Digione
Procedimento delle polpette:
Mescolate le due tipologie di carne con accuratezza, in modo che non si formino grumi. Una volta creato un composto omogeneo, aggiungere la cipolla – precedentemente tritata in modo molto fine – e lo spicchio d’aglio trattato allo stesso modo. Sarà poi la volta di pangrattato e uovo e poi si potrà mescolare e amalgamare il tutto, meglio se con le mani in modo che il calore corporeo aiuti il procedimento. Una volta fatto questo primo passaggio, aggiungere latte, sale e pepe con generosità.
Una volta amalgamato bene il composto, vanno create le classiche piccole palline rotonde fino a esaurimento ingredienti. Una volta preparate, vanno collocate su un piatto e conservate in frigo per un’ora e mezza/due ore, in modo che la carne si compatti bene.
In una padella ben ampia, scaldate l’olio (per friggere andrà benissimo quello di semi), una volta caldo aggiungete le polpette e lasciatele cuocere fino a che non saranno ben chiuse da tutti i lati. Una volta rosolate per bene ponetele in una pirofila, copritele con un coperchio e passatele in un forno caldo (ventilato 180°C o 160°C) a cuocere per mezz’ora.
Ricetta della salsa di accompagnamento:
In una padella di media grandezza sciogliete il burro, una volta fuso aggiungete la farina, mescolando per due minuti in modo che i due ingredienti si amalgamino bene senza formare grumi. Una volta fatto questo passaggio, aggiungete le due tipologie di brodo vegetale, continuando sempre a mescolare. A questo punto va aggiunta la panna (o se riuscite a trovarla, la double cream), 2 cucchiaini di salsa di soia e la senape. Fate bollire il tutto e lasciate addensare la salsa, senza smettere di mescolare. Quando le polpette sono pronte, versateci sopra la salsa.
Noi di leccecronaca.it , da scanzonati e irriverenti, quali soliamo essere, vogliamo oggi lanciare una sfida a tutti i “buongustai” all’ascolto, ossia quella di provare a realizzare le mitiche polpette svedesi e a farci sapere se possono essere considerate degne avversarie delle nostre amatissime omologhe salentine.
Sono sempre state, quest’ultime, protagoniste indiscusse delle tavole allestite a festa, considerate, in un passato di grandi privazioni, un piatto “lussuoso”, da potersi concedere solo in occasioni speciali, come per l’appunto le feste comandate.
Oggi rientrano, ormai, nella consuetudine gastronomica di chi non sa proprio rinunciare ai sapori autentici di una volta, che giusto come le “madeleine” di proustiana memoria, ci riportano alla memoria i pranzi in casa dei nonni, quelle tavole apparecchiate con tovaglie ricamate di candido lino e le porcellane del “servizio buono”, che tintinnavano nel frastuono delle voci di tutti i commensali, riuniti a godere delle prelibatezze di fattura semplice, ma dal gusto e profumo intensi, perché preparati con tanto amore e altrettanta dedizione, da chi faceva della cucina un’arte da tramandare sapientemente e pazientemente di madre in figlia.
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura
Ecco, è come se la Coca Cola avesse pubblicato la ricetta con gli ingredienti segreti della bevanda, che ancora ci manca…
Io che ho vissuto trenta anni e passa a Torino, posso testimoniare come i centri Ikea specie al Nord Italia siano qualcosa di più di un centro commerciale: sono punti di ritrovo, di svago, di incontri, di socializzazione per adulti e per bambini, per sigle e per famiglie e in questo sta la forza della multinazionale svedese, al di là dei mobili che vende, il suo successo.
Detto questo, ora tutti noi che, diciamo così, sulla globalizzazione abbiamo qualche perplessità, ci ribelliamo 🙂 e lanciamo la sfida all’ultimo…sugo. Riusciranno le nostre purpette salentine a reggere l’urto omologante e a trionfare sulle più famose polpette svedesi? 🙂 Ai nostri cari amici e ai nostri cari lettori l’ardua sentenza…
A Torino le polpette, in gergo, si chiamano anche le “MISTERIUSE”, perché gli ingredienti migliori sono “di recupero” e, quindi, la loro composizione (o ricetta) è misteriosa!
L’IKEA torinese è davvero un punto di ritrovo (ha ragione il direttore), dove ci si ferma per ristorarsi ed altro.
Tra tavolino e tavolino nascono: confronti, chiacchiere, scambi d’opinione, amicizie.
A volte amori.
Due miei conoscenti si sono pure sposati, in seguito.
Divorziato, poi, per divergenze sul divano …. Ikea ovvio!
Bene, Signor Direttore,
l’Ikea, io e tutti i torinesi l’aspettiamo per rimembrare.
Però, come advisors, l’ accompagnerei a mangiare un buon vitello tonnato “bagnato” da una bottiglia di Barolo, in un bel ristorante tipico piemontese.
L’Ikea, magari, in seguito.