IL DECRETO DEL GOVERNO ‘SALVA ANNO SCOLASTICO’: ECCO TUTTI I CHIARIMENTI NECESSARI. CON UN BILANCIO DELL’ESPERIENZA DELLA DIDATTICA A DISTANZA
di Carmen Leo______ “Abbiamo affrontato l’emergenza Coronavirus con grande capacità di reazione, il Paese deve esserne fiero. Ringrazio di nuovo tutto il personale, le famiglie, gli studenti. C’è stato uno sforzo importante da parte di tutti. La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico. Non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto, ovviamente, la didattica in presenza, ma era l’unica risposta possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto dalla Costituzione”.
Così il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina nella tarda serata di lunedì, al termine della riunione del Consiglio dei Ministri nell’annunciare il nuovo decreto.
Come è noto, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, ivi comprese le università, hanno chiuso i cancelli dal 5 marzo, e hanno fatto ricorso alla Didattica a Distanza, in audio e video su apposite piattaforme digitali.
Se tutto ciò ha, da un lato, consentito a docenti ed alunni di non tranciare di netto il canale di trasmissione e ricezione del sapere, dall’altro ha comportato notevoli difficoltà, dovute principalmente al fatto che una buona percentuale di studenti non possiede i mezzi tecnologici, siano essi computer, stampanti, connessione WI-FI da rete fissa, web cam e tutto ciò, insomma, di cui si necessita perché sia consentito un corretto svolgimento delle lezioni da casa.
A questo si è aggiunto spesso il sovraccarico da iperattività delle reti a banda larga, che rallenta notevolmente lo svolgimento di tutta la didattica online.
Nel nuovo decretosono state impartite le disposizioni per chiarire molti interrogativi sul corretto svolgimento della restante parte dell’anno scolastico.
Dubbi più che legittimi, che attanagliano non solo dirigenti scolastici e docenti, ma anche genitori ed alunni, che si interrogano da tempo su che tipo di validità possa avere un anno scolastico iniziato in modo regolare, ma totalmente sconvolto, nella sua seconda e ultima fase, dalle impreviste e sgradite novità.
Di seguito vi indichiamo le chiarificazioni a riguardo, che la stessa Azzolina ha esplicitato e che entreranno in vigore se gli studenti non potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio prossimo.
Le prime preoccupazioni riguardano indubbiamente il corretto e regolare svolgimento degli Esami di Stato.
Per quanto concerne la secondaria di primo grado, ossia la scuola media, il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. Se non sarà possibile farlo in presenza, esso potrà essere semplificato, procedendo con la valutazione finale da parte del Consiglio di Classe e prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. In ogni caso ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni durante i tre anni di carriera scolastica.
Per la scuola secondaria di secondo grado, le cosiddette superiori, la statistica indica che ogni anno il novantasei per cento ( 96%) degli alunni venga ammesso, a sostenere l’esame finale. Quest’anno, invece, tutti avranno la possibilità di affrontare le prove, ma i crediti di accesso relativi alla classe quinta e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno.
Il decreto indica, poi, una doppia possibilità: se si rientrerà a scuola, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, quella di Italiano, comune a tutti gli indirizzi, sarà preparata dal Ministero, mentre la seconda, quella differenziata per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle stesse commissioni. Se non si potrà rientrare, invece, nelle aule sarà previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di sessanta centesimi (60/100) per ottenere il diploma.
Per tutti gli studenti non impegnati negli esami di fine ciclo, ci sarà la possibilità di essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno comunque valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale.
Non verrà minimamente contemplato il famigerato “sei politico” e, solo per quest’anno, sarà “congelato” il meccanismo dei debiti alla secondaria di secondo grado.
All’inizio di settembre prossimo, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso quest’anno, potrà essere recuperato e approfondito all’inizio del seguente.
Ci sarà, come sempre del resto, una particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali.
Il nuovo decreto consente, dunque, di lavorare sin da subito anche alla predisposizione del nuovo anno scolastico, dando al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni.
È stato anche approvato un provvedimento che sblocca le assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati, nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a “Quota Cento”.
Lodevole, senza ombra di dubbio, l’impegno e la determinazione di tutti gli organi preposti all’ Istruzione a che l’imprevista situazione di emergenza in cui ci troviamo non condizioni e sconvolga in toto gli equilibri di un complesso sistema, che ha sempre evidenziato grandi problematiche in ognuno dei suoi molteplici aspetti.
La Didattica a Distanza è sicuramente un efficace sistema per dare continuità alle attività in presenza sospese per forza di cose, resta intonsa, però, la nostra e altrui perplessità riguardo il sovraccarico di lavoro cui sono ora sottoposti i docenti, che va ben oltre il regolare orario di cattedra previsto da contratto.
Secondo numerose segnalazioni e lamentele a noi giunte, si avverte una fortissima tensione psicologica, molto più severa di quella che caratterizza nell’ordinaria amministrazione questa tanto bistrattata professione, considerata dai soliti detrattori come beneficiaria di svariati privilegi retribuiti.
I problemi spaziano dalle difficoltà nell’uso delle tecnologie e dagli ostacoli posti dalla fruizione di queste, fino alla poca osservanza delle disposizioni previste da parte di alcuni studenti, che non hanno ancora compreso di non trovarsi in vacanza fino a data da destinarsi.
Ci auguriamo vivamente che tutto possa ritornare alla normalità ed in tempi brevi, perché, con tutto il rispetto dovuto al progresso tecnologico, nulla potrà mai sostituire gli sguardi che si incrociano, i sorrisi che si ricambiano, le voci che si sovrappongono nell’ordinario ed ordinato caos, ora più che mai nostalgico, di un’aula scolastica reale e non virtuale.______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri