LA PROVOCAZIONE / SE IL SALENTO SI STACCA DALL’ITALIA
di Francesco Buja______
Il paradosso è proprio questo: dividere per salvarsi. Come quando un figlio troppo discolo viene spedito in collegio per farlo rinsavire. E come quando gli sposi non condividono i beni, così che ciascuno paghi il proprio debito, se contratto a titolo personale, non coinvolgendo il patrimonio dell’altro.
Non scandalizzi la provocazione, ma quando una mandria è attaccata si disperde. Ogni animale prova a mettersi in salvo e il caos che ne consegue può disorientare il predatore.
Il rimedio che qui si propone è estremo, ovviamente. Doloroso, antistorico, provvisorio. Evviva l’unità d’Italia! E viva l’indipendenza!
Un mio antenato brigò per l’Italia unita, tanto da finire in galera con Sigismondo Castromediano. E che commozione le guerre risorgimentali e quei volantini recanti “W Verdi”, che omaggiavano il geniale compositore, ma soprattutto lanciavano il messaggio di un sogno legittimo, anzi doveroso.
Eppure, per salvare l’Italia potrebbe servire un passo contrario alla santa missione mazziniana. Cosa accadrebbe se il Salento si staccasse dallo Stivale?
Batterebbe moneta propria, sarebbe fuori dall’Europa. E gli usurai di Bruxelles, insieme ai loro servitori dei palazzi romani, si attaccherebbero il Meccanismo europeo di stabilità e l’austerity chissà dove.
Il Salento divenuto Stato: per vivere dovrebbe insistere sull’agricoltura, magari coinvolgendo i propri giovani, retribuendoli adeguatamente, e non sfruttando la manodopera che il ministro Bellanova vuole importare dall’Africa; sul turismo, rendendolo qualificato, oltre che attrezzato anche per i grandi portafogli; sulla cultura, liberamente intesa e non schiava di clan pseudointellettuali.
Precisiamo: al sottoscritto l’idea di un Salento che va per i cavoli suoi non è mai piaciuta. Anche perché in una realtà così piccola e provinciale acquisirebbero un potere enorme ras e notabili d’ogni ceppo, che nel migliore dei casi sono tromboni che dopo decenni di stonature vengono consacrati anche da qualche cittadinanza onoraria.
Ma staccando il Salento si toglierebbe un pezzetto di mandria dalle mire del predatore eurocrate. Una mossa dovuta, se la mandria italica (non offenda l’allegoria) non è guidata da un buon pastore. E cosa accadrebbe se anche altre regioni combattessero per la propria secessione?
L’Italia sarebbe smembrata, già, ma l’Europa non potrebbe azzannarne i pezzi.
È una provocazione, lo ribadiamo; non se ne offendano i lettori. Ma chissà che qualcuno non la consideri seriamente. Poi, mossi dallo spirito patriottico, che nelle ultime settimane si è rivisto, e dalla necessità di essere popolo per far la forza, costituiremmo di nuovo l’Italia «una, indipendente, libera, repubblicana». Con l’aiuto di Dio, perché convinti, come Mazzini, che Egli l’avesse voluta Nazione.