LECCECRONACHE / ABBASSO LA GERMANIA?
di Raffaele Polo______
Sono rimasto sorpreso dai messaggi, apparsi recentemente sui ‘social’, che ci invitano a non comprare prodotti tedeschi o francesi. Iniziativa comprensibilissima, certo. Ma, per certi versi, abbastanza ingenua e discutibile.
Cominciamo: ma non vi inalberate subito, non protestate, non scrivete parolacce o altro, è vero che la prigionia forzata, causa Coronavirus, produce nervosismo ed esaurimento, ma siamo qui per ragionare, magari per parlare semplicemente, no?
Allora, se io acquisto una vettura tedesca, una Wolksvagen, per esempio, su quella vettura ci guadagnano anche i concessionari (italiani), i rivenditori (italiani), i meccanici (italiani) e tutto l’indotto, compreso la rivendita dell’usato e la registrazione della targa in Italia. Sbaglio?
Lo stesso, se compro un litro di latte austriaco in un supermercato italiano… E via dicendo.
Lo so, le leggi di mercato sono per grandi numeri ma ricordo, qualche anno fa, che un certo Beppe Grillo suggerì di non comprare la benzina Esso, per costringere le multinazionali del petrolio ad abbassare i prezzi. Non credo che questo ragionamento, in teoria esatto, abbia mai sortito alcun effetto…
Ora, è legittimo risentirsi verso un paese, una etnia, una nazione che, in questo momento, utilizzano una politica che non ci favorisce. Ma riusciamo a immaginare che, anche in Germania, in Olanda, in Austria, negli Stati Uniti ci sono persone e movimenti che non condividono queste politiche? Non li abbiamo solamente noi gli ‘scontenti’ e gli oppositori a chi detiene temporaneamente il potere…
Da bambino, seguendo l’onda della storia corrente, ho fatto il tifo prima per gli americani, poi per gli indiani, poi per i vietnamiti, poi per gli ebrei, poi per i palestinesi, poi per i tedeschi che abbattono il muro, poi per il Sudafrica non razzista, insomma ce n’è sempre una, che io ricordi…
Eppure, qualcosa, qualcuno mi ha suggerito che, pur nella negatività del momento, non si dovesse generalizzare: gli uomini son o tutti simili, la storia è fatta prevalentemente di guerre e questo dato è indicativo, altroché…
Perciò, continuerò a vivere scegliendo quello che mi si offre, nel mondo del commercio, dello spettacolo, della produzione umana. Certo, sarò indignato perché Mediaset sceglie di spostare la sua sede sociale in Olanda (e forse lo ha fatto anche Fiat?). Ma continuerò a vedere i film su Canale 5 e su Iris.
La d’Urso, quella no.
Per carità.
Non è una questione solo commerciale.
Generalmente, scelgo e compro in base al concetto di relazione tra qualità e prezzo. La convenienza prima di tutto.
Qualsiasi supermercato e prodotto proveniente dal mercato europeo, privilegiando le nostre eccellenze, andava bene.
Da domani, per i recenti fatti occorsi, eviterò di comprare tedesco.
Perché??? Mi stanno antipatici.
Si, ANTIPATICI, Merkel e Von der Leyen, in testa.
Mi vergogno di questo infantile sentimento, ma che ci posso fare?
Comprerò italiano, dimenticando l’Europa Unità che fa fatica ad aprire il portafogli per noi italiani.
Intanto, siamo tutti sulla stessa barca.
Spero ci sia un buon timoniere al comando ad imporre una rotta sicura che ci conduca in porto.
Quale porto non si sa, navighiamo intanto, affrontando mareggiate e burrasche quotidiane e che Dio ce la mandi buona.
Stringo il salvagente e guardo la scialuppa di salvataggio.
Prima di pensare al “dopo”, cerchiamo di toccare terra.
ritengo a questo punto doveroso parlare di protezionismo del mercato italiano e di mandare i tedeschi e olandesi e comunqe tutta l’europa del nord a stendere e comprare solo prodotti italiani va fa u…..o l’europa