“Non è più il tempo della burocrazia”
di Francesco Buja______
La burocrazia blocca la produzione di camici e mascherine. Il sindaco di Lequile e un imprenditore d’alta moda sollecitano Emiliano.
Servono camici, tute, calzari e mascherine per i sanitari, ma la burocrazia blocca chi può produrli. È il paradosso che denuncia il sindaco di Lequile, Vincenzo Carlà (nella foto), il quale ha raccolto richieste di strumenti utili a fronteggiare l’emergenza causata dal coronavirus 19.
Quindi ha rivolto un appello a Michele Emiliano. In video, con tanto di fascia tricolore, il primo cittadino del paese della provincia di Lecce ha esortato il presidente della Regione Puglia a permettere la produzione degli strumenti che servono per la battaglia contro il coronavirus.
Già, perché l’imprenditore Pietro de Mita sarebbe pronto a tendere una mano a medici e infermieri. Accanto al sindaco, nel video, l’imprenditore ha riferito di essere stato contattato dal Politecnico di Bari per la produzione di camici, tute e mascherine. L’azienda di Pietro de Mita possiederebbe la certificazione utile per produrli. L’imprenditore ha raccontato di aver chiesto al Politecnico l’autorizzazione a muoversi da casa per realizzare i prototipi in questione e portarli in Regione perché siano valutati. Il Politecnico avrebbe avvisato la Regione, ma ancora nessuna risposta dopo quattro giorni.
De Mita riferisce di aver sollecitato Emiliano. E il presidente della Regione sarebbe stato contattato anche da Carlà. «Presidente Emiliano – riferisce il sindaco – io il 18 marzo le scrivevo:“L’ospedale Vito Fazzi è al collasso, gli operatori sanitari non hanno dispositivi medici: è assurdo, qui abbiamo tante camicerie, mi dia il permesso di cucire». Riferisce ancora, il primo cittadino:«Lei mi rispondeva:“Magari si potessero cucire”. A quanto pare, le possiamo cucire: ora dipende soltanto da lei». Si attende la notizia che Emiliano accolga presto la sollecitazione. Perché, come ha esortato Carlà, «non è più il tempo della burocrazia».