SANDRINA SCHITO IN PRIMA LINEA SUL FRONTE DELL’EMERGENZA SANITARIA. IL SINDACO DI COPERTINO LA RACCONTA A leccecronaca.it : “Sono giorni duri, di sacrificio”
di Carmen Leo______
“La principale preoccupazione, non solo mia, in quanto primo cittadino, ma anche dell’intera popolazione di un comune fortemente interessato da questa situazione di grave emergenza per il controllo della diffusione ormai pandemica del COVID-19, è senza dubbio quella della sicurezza degli operatori sanitari dell’ospedale di Copertino, come di tutte le altre strutture mediche.
Sono innegabilmente costoro le parti più vulnerabili di tutto il sistema, e si trovano ad esercitare la loro professione con grandi sforzi e spirito di sacrificio, anche in grave deficienza dei più basilari sistemi di protezione sterile personale.
La prima e più importante richiesta, che adesso deve essere di prioritaria importanza, è quella di sottoporre al tampone di verifica e prevenzione del contagio tutti quanti si sono trovati ad operare nell’ospedale del mio paese.
Tutto ciò va a garanzia di tutela della salute degli stessi e, a maggior ragione, degli ammalati con i quali sono venuti in contatto”.
Così il sindaco di Copertino, professoressa Sandrina Schito (nella foto), ha risposto, in un’intervista esclusiva per leccecronaca.it, alla nostra domanda su come ella stia vivendo questa situazione di preoccupante emergenza, che vede coinvolto un congruo numero di appartenenti al personale sanitario del nosocomio copertinese, dopo il contagio dichiarato di uno dei medici anestesisti in servizio presso la stessa struttura. Personale che è stato da giorni posto in quarantena cautelativa presso il proprio domicilio.
La situazione di allarme è più che giustificata dal già avvenuto decesso di due cittadini copertinesi, dei sei soltanto nel leccese e attualmente, con il resto dei casi registrati in Puglia, si arriva a contarne ben dodici.
L’ospedale di Copertino è ora chiuso per una complessa opera di sanificazione e gli ammalati, contagiati e non dal Coronavirus, sono stati trasferiti presso altre strutture della provincia.
Grazie alla cospicua donazione di centomila euro, fatta all’ospedale da parte di una nota banca locale, saranno acquistate apparecchiature e dispositivi medici, per cui l’ente ospedaliero pubblico copertinese diverrà, dopo un’opportuna riconversione organizzativa e strutturale, un dipartimento interamente dedicato alla gestione della pandemia, che ospiterà, alla sua imminente riapertura, cento posti letto per la degenza e otto in terapia intensiva.
Si accelera anche l’ampliamento del reparto di malattie infettive, dopo l’attuale saturazione degli ospedali di Lecce e Galatina.
Al sindaco Schito abbiamo anche chiesto come sta affrontando la popolazione del comune da lei amministrato l’imposizione della clausura involontaria.
Ecco come ci ha risposto: “La stragrande maggioranza della cittadinanza ha ben compreso la necessità di rispettare l’obbligo di restare nelle proprie abitazioni ed uscirne solo per gravi e comprovati motivi, proprio come impone l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Rispetto ai primi giorni, in cui ancora non si aveva la piena consapevolezza e non c’era la contezza dei reali rischi, esiste oggi un maggior adeguamento alle prescrizioni obbligatorie. Nessun abbassamento della soglia di guardia nel nostro comune, dunque, in quanto le prossime settimane saranno determinanti per il rilevamento dei risultati positivi derivati dai divieti cui tutti siamo quotidianamente sottoposti. I controlli sul territorio, da parte delle forze dell’ordine, sono regolari e capillari.
Approfitto per ringraziare pubblicamente, per questo e molto altro, la locale Tenenza dei Carabinieri, la Polizia Municipale e la Protezione Civile, la cui presenza e operato, in condizioni di grande difficoltà e carenza di mezzi, sono fondamentali al fine di prevenire e reprimere i comportamenti errati di chi ancora si rivelasse refrattario ad osservare il decreto, soggetti che in tal caso saranno passibili, tengo a sottolinearlo, di denuncia penale.
Sono giorni duri, siamo chiamati al sacrificio individuale, a cambiare il nostro stile di vita e le abitudini consolidate, privazioni queste che sono certamente volte alla protezione e al benessere dell’intera comunità”.
Da alcuni giorni ormai, per venire incontro alle necessità delle cosiddette “fasce deboli” della popolazione locale, molti commercianti e semplici cittadini volontari di questo comune salentino si sono messi a disposizione per consegnare a domicilio farmaci e beni di prima necessità, senza alcun costo aggiuntivo.
Un paese intero si sta, dunque, mobilitando per mettere in campo una serie di strategie e soluzioni a quelle che in tempi normali potrebbero apparire come banali adempimenti ai costumi dell’ordinaria vita quotidiana, ma che in questo momento di gravi difficoltà sul piano socio-sanitario risultano essere gesti importanti, come quello, non del tutto secondario, di manifestare piena solidarietà civile, valore assoluto e non scontato da vivere e condividere con tutti.
Al rientro di questa emergenza sanitaria, che si spera sia repentino e con il minor numero di perdite in termini di vite umane, auspichiamo che CHI DI DOVERE abbia compreso l’assoluta necessità di destinare, con la massima priorità, consistenti fondi e finanziamenti al comparto sanitario, perché la prevenzione e la tutela della SALUTE sono e devono essere considerati un bene prezioso, oltre che un innegabile diritto costituzionale!
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