CAMILLI INTERVIENE…SUL GOVERNO
Grandi manovre in vista di un’estate
particolarmente calda sia dal punto di vista
climatico che politico.
Il Capo del Governo rassicura i partners
europei ed esprime assoluta condivisione
nei confronti della linea Hollande,
corroborata dai recenti dati
sull’occupazione di provenienza U.S.A., e
nel contempo cerca di rassicurare i mercati
nazionali con provvedimenti di rinvio di
ogni decisione al prossimo autunno.
Già, il prossimo autunno, una sorta di
caricatore a tempo pronto ad esplodere per
salvaguardare la vita del Governo.
E se il Cavaliere, sotto la spada di Damocle
di una possibile (ma non probabile)
espulsione dall’emiciclo parlamentare per
ineleggibilità, spande ottimismo sulla
tenuta del Governo, i suoi colonnelli si
preparano ad un’imminente campagna
elettorale lavorando alacremente, con i
falchi del PD, ad una possibile legge
elettorale paracadute denominata “rete di
salvataggio”, che possa eventualmente
consentire elezioni anticipate senza dover
affidare l’esito del voto al porcellum.
Una situazione assolutamente opaca da
qualunque parte la si guardi, con il
Cavaliere ottimista in pubblico e pronto a
mimetizzarsi nella funzione di suggeritore
del suo collega parlamentare On. Renato
Brunetta che, di fronte al provvedimento di
sospensione dell’IMU, con rinvio della
soluzione ad ottobre, sembra contraddire il
suo stesso leader politico, preannunciando
la caduta del Governo se entro agosto lo
stesso Governo non dovesse provvedere alla
cancellazione dell’IMU.
Ma se il Governo emette un provvedimento
che rinvia ad ottobre la soluzione del
problema e nel Governo sono presenti
ministri del PDL, secondo quale logica il
PDL ne minaccia la caduta sapendo che
anticipare ad agosto la soluzione del
problema sarà praticamente impossibile?
E poi, il capogruppo al Senato del PD
preannuncia l’ineleggibilità del Cavaliere
proprio in concomitanza con la condanna in
appello dello stesso nel processo Mediaset,
della probabile ulteriore condanna per il
processo Ruby ed all’ancora più probabile
rinvio a giudizio dello stesso nelle vicenda
De Gregorio.
E come se non bastasse il Capo del Governo
fa orecchie da mercante e sotto la sua
campana di vetro si librano nell’aria, come
fiori di pioppo, annunci di riduzione del
costo del lavoro, rifinanziamento della CIG,
abolizione dell’IMU per i fabbricati delle
imprese classificati quali beni strumentali.
Nel caos più generale si erge roboante il
grido di dolore del M5S che, una volta
fallito il populistico atto di restituzione
degli emolumenti parlamentari ricevuti dai
propri eletti, focalizza la sua azione
politica sul reato di vilipendio, evidente
nodo focale della crisi economica che
attanaglia il Paese.
COMUNICATO
Ufficio Stampa
ALLEANZA DI CENTRO
V I C E P R E S I D E N T E N A Z I O N A L E
Dott. Fabrizio Romano Camilli
Viene da chiedersi se non sia il caso di
rimpiangere gli inciuci della prima
Repubblica, quella di Andreotti, Craxi,
Occhetto, D’Alema.
Non è nostalgia intellettuale ma è
considerazione pratica di una classe
dirigente che non avendo assolutamente
chiaro il momento politico ed economico del
Paese, in totale assenza di una proposta sia
pur solo credibile, continui ad immaginare
il popolo italiano come massa migrante da
impegnare nell’unico momento di
coinvolgimento vero cioè il momento
elettorale.
Tutti vogliono nuove elezioni ma non
vogliono esserne i promotori.
Tutti hanno gli occhi puntati sulla scrivania
dei sondaggisti e, nel trionfo degli interessi
particolari, si accapigliano come bambini al
campetto della parrocchia offrendo uno
spettacolo indegno ed indecoroso per quella
che fu terra di Santi e navigatori, statisti e
partigiani, capitani d’industria riconosciuti
a livello mondiale, scienziati, ricercatori…
Chi di inciucio ferisce, di inciucio perisce.
Ed allora, tra il campionato di calcio e gli
spaghetti, tra le spiagge popolari affollate e
le riviere offerte all-inclusive al turismo di
massa, prepariamo queste nuove elezioni
nella perfetta consapevolezza che, almeno
qui in Italia, la troppa democrazia uccide la
libertà.
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