LIBRI / E’ APPENA USCITO PER iQdB “Atelier d’Artista” DI DONATO DI POCE. NELL’OCCASIONE leccecronaca.it HA FATTO QUALCHE DOMANDA ALL’AUTORE: “Da sempre avrei voluto fare il pittore, non il poeta. Perciò contamino…”
di Raffaele Polo______
Parafrasando, in un certo senso, ciò che in vita affermava Buzzati, anche Donato Di Poce (nella foto) confessa: “Da sempre avrei voluto fare il pittore, ma poiché il destino ha voluto che fossi completamente privo di talento e manualità artistica, sono sempre stato attratto dall’Arte e in particolar modo dagli Atelier degli Artisti che ho sempre frequentato, studiato sino a praticare una critica d’Arte poetica che non è passata inosservata avendo in tutti i modi sollecitato e praticato la contaminazione tra Arte e Poesia sino a realizzare un Archivio Internazionale di Taccuini d’Artista e Poetry Box.”
Il bravo poeta aggiunge: “Ogni uomo, è attratto consapevolmente o no dal bisogno di un’esperienza estetica della vita e del mondo. E più che dalla bellezza di un’opera o dalla personalità’ di un artista, ama scoprire le poetiche, i processi creativi, la sequenza realizzativa di un’idea, le impronte e le tracce, i tentativi, gli abbozzi e le cancellazioni di una comunicazione iconica e segnica che e’ anche e sempre una comunicazione psicologica. Da qui, l’interesse per i segni preistorici sulle grotte, i disegni preparatori degli artisti, i diari, i dessins e i collages, le sinopie, gli ‘sketchbook’, i progetti, i ‘carnets’ gli scarabocchi, la ‘mail-art’ e i ‘libri monotipi’, in una parola ‘I percorsi nascosti della creatività’, che ci permettono di entrare nelle ‘stanze segrete’ e negli ‘atelier’ degli artisti, di sbirciare dal loro buco della serratura”.
In occasione della pubblicazione del libro Atelier d’Artista, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Lecce, 2020, euro 6,54, Donato Di Poce ricorda che lo scorso anno ha portato la sua collezione alla Biennale del Libro d’Artista a Napoli con grande successo, riscuotendo grande entusiasmo e riconoscenza, “molti confessandomi che preferiscono in assoluto le mie attenzioni critiche e poetiche a quelli di Critici d’Arte blasonati. Inoltre mi coprono di attenzioni e di coccole regalandomi loro opere che hanno felicemente invaso la mia casa che è diventata quasi un Atelier. Tra tanti attestati di stima e amicizia quello che mi ha fatto particolare piacere è stata la definizione che di mi ha dato Sergio Dangelo: Di Poce è un poeta dell’Arte”.
Domanda: Le sue pubblicazioni sono spesso ibride, sperimentali e originali, cioè contengono insieme poesie aforismi, foto, critiche d’Arte, come la collana “I Quaderni d’Arte del Bardo” che sta curando per l’Editore. Abbiamo notato che anche in questo libro di poesie dedicate agli artisti c’è una foto che accompagna il testo, come mai?
Risposta: “Credo che la foto come la poesia, catturi il tempo, l’attimo di un’emozione ma è anche testimonianza visiva di un contesto culturale e poetico. Ho preso da anni l’abitudine di fotografare i loro Atelier e credo questo sia un valore aggiunto, che valorizza, l’opera, l’artista e la sua poetica”.
Domanda: Chi sono e che di che tipo di Artisti si è occupato nel libro?
Risposta: “Il libro fa parte di una trilogia poetica, che prende le mosse da un lungo discorso Oraziano, (Come la poesia la pittura), e da una mia riflessione critica sul concetto di Invisibile, che a mio avviso sia l’Arte che la Poesia cercano di vedere e far vedere. Il mio percorso di ricerca iniziato con “Ut pictura poesis”, è proseguito con “Atelier d’Artista” e il prossimo sarà “Quaderno d’Arte”. Tra loro Artisti Internazionali come Dalì, Calatrava o Valdes, autori affermati come Sergio Dangelo – Artista, Lorenzo Lome Menguzzato, Max Marra, Anna Boschi Cermasi, Domenico Colantoni, Bruno Freddi, Achille Pace, Alberto Gallingani, Fausta Squatriti .e cari amici come Mauro Rea, Ennio Bencini, Giulio Crisanti, Stefania Sergi, Gaetano Orazio, Sonia Scaccabarozzi, Monica Martin, Enza Miglietta, Carmela Corsitto, Giovanni Ronzoni, Emanuele Gregolin, Tiziana Cera Rosco e tanti altri”.