DONALD TRUMP TENTA DI USCIRE DALL’IMPEACHMENT INTERNO SCATENANDO UN FOLLE ATTACCO CONTRO GLI IRANIANI A BAGHDAD. UNA BOMBA BUTTATA SULLA POLVERIERA DEL MEDIO ORIENTE. L’IRAN GIURA VENDETTA PER LA MORTE DEL GENERALE SOLEIMANI. IL MONDO COL FIATO SOSPESO PER I PERICOLI DI UNA GUERRA TOTALE
(Rdl)______(nostre fonti: BBC. CNN. REUTERS. IRIB)______
E’ salita paurosamente la tensione internazionale nelle ultime ore, il lungo conflitto ideologico e strategico fra Usa, i suoi alleati Arabia Saudita e Israele, e l’ Iran, per il controllo di influenza sulla più importante zona del pianeta, con le sue risorse energetiche, è passato ora dalle sanzioni economiche e agli accordi mancati, a un vero e proprio atto di guerra.
Il teatro ancora una volta la città di Baghdad, capitale dell’Iraq che da trenta anni, dopo le “operazioni di polizia internazionale” volute contro Saddam Hussein in maniera illegittima e pretestuosa, è nel caos politico e nel sangue degli innocenti.
L’ordine è partito direttamente dal presidente Donald Trump, intorno la mezzanotte di oggi ha scatenato un attacco aereo, non è ancora chiaro se con droni e/o elicotteri (nella foto) di missili lanciati contro un convoglio di forze militari speciali iraniani, per la precisione si trattava di esponenti delle Forze di mobilitazione popolare irachene, che stavano accompagnando all’aeroporto una delegazione dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran; si muovevano essi tutti in Iraq a Baghdad, dirigendosi appunto verso l’aeroporto; fra gli altri è stato ucciso, oltre a diversi suoi consiglieri e collaboratori, il generale Qasem Soleimani (nella foto), 62 anni, massima autorità militare iraniana e storico responsabile delle operazioni in Medio Oriente.
Quindi una persona di alto spessore, considerato fra i possibili candidati ad assumere nel prossimo futuro la guida politica del Paese, e già considerato un martire in Iran, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale: “Riposa in pace, O grande eroe dell’antimperialismo! Onore al grande generale Qassem Soleimani, l’eroe del Fronte della resistenza antimperialista, martirizzato in un atto terroristico da parte dei terroristi americani”.
Secondo il ministero della Difesa statunitense, si sarebbe trattato di un’operazione a tutela degli interessi americani e una punizione di colui che considerano il responsabile dell’assedio popolare dei giorni scorsi all’ambasciata americani nella capitale irachena, risoltosi senza spargimenti di sangue (assedio a sua volta inscenato dalla folla quale protesta contro le ripetute aggressioni militari contro gli Iraniani nella regione e le sanzioni economiche, in particolare un attacco aereo contro la milizia Brigate Hezbollah che aveva provocato venticinque morti): “Secondo gli ordini del presidente, l’esercito degli Stati Uniti ha intrapreso una decisa misura difensiva per proteggere il personale statunitense all’estero attraverso l’uccisione di Qassem Soleimani, questo attacco era inteso come un deterrente per i futuri piani di attacco iraniani”.
Il ministero della Difesa iraniana, invece, parla apertamente di un atto criminale di terrorismo internazionale, ricorda il ruolo fondamentale avuto dagli Sciti iraniani nell’affrontare le formazioni militari ritenute in maniera unanime una minaccia alla libertà del mondo, quali Isis, Al Nusrah e Al Qaeda, e sottolinea la responsabilità americane per una pericolosa e folle escalation bellica; altre autorità politiche e militari promettono dura vendetta.
La decisione del presidente americano è apparsa immotivata e comunque sproporzionata anche ad autorevoli esponenti politici statunitensi, il Parlamento non ne era stato informato e ora lo accusano di avventurismo politico, soprattutto di una mancanza di visione strategica, fra gli altri in prima fila Eliot Engel, Joe Biden, Nancy Pelosi ed Elisabeth Warren: “mossa sconsiderata” l’ha definita quest’ultima, che “provoca escalation militare e aumenta la probabilità di altre morti e di un nuovo conflitto in Medio Oriente”.
Frattanto tutti i cittadini americani in Iraq sono stati invitati a lasciare al più presto e con ogni mezzo il territorio, per via aerea, oppure in auto, verso Paesi vicini.
Il Pentagono ha disposto l’invio urgente di migliaia di marines in Kuwait e paracadutisti in Iraq con un ingente ponte aereo in atto da giorni.
Stato di massima allerta in Israele, che teme di essere oggetto della rappresaglia iraniana.
Perplessità e timori manifestati anche dalla Russia: “L’uccisione di Soleimani è stato un passo avventuristico che accrescerà le tensioni in tutta la regione. Soleimani ha servito con devozione la causa per la protezione degli interessi nazionali iraniani. Esprimiamo le nostre sincere condoglianze al popolo iraniano”; e da parte della Cina, che chiama tutti “soprattutto gli Stati Uniti a dar prova di moderazione. Noi ci siamo sempre opposta all’uso della forza nelle relazioni internazionali“.
L’Unione Europea non ha detto nulla, perché tanto non conta nulla.
Figurarsi l’Italia.______
ULTIM’ORA delle 13.30: la Russia ha chiesto la convocazione urgente per oggi stesso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.______
ULTIM’ORA delle 13.45: in corso di svolgimento a Teheran imponenti manifestazioni popolari anti americane con la partecipazione di decine di migliaia di persone.
ULTIM’ORA delle 14.15: incredibile dichiarazione di Matteo Salvini, che pure nel più recente passato si era schierato contro il militarismo americano e aveva articolato più di una presa di posizione a carattere pacifista. Adesso invece il leader della Lega ha fatto poco fa questa imbarazzante dichiarazione, riallineandosi di fatto sulle posizioni neo liberiste e neo conservatrici americane: “Donne e uomini liberi devono ringraziare il presidente Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà”. Sul suo diario di Facebook, dove l’ha pubblicata, ci sono state migliaia di reazioni, la maggior parte negative, e spregiative, anche da parte di iscritti, militanti e simpatizzanti leghisti.
ULTIM’ORA delle 15.15: c’è una nota ufficiale della Farnesina, il ministero degli Esteri italiano, tutto sommato abbastanza neutra, ma almeno volta al richiamo al senso di responsabilità, eccola: “Gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani. L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità. Nuovi focolai di tensione non sono nell’interesse di nessuno e rischiano di essere terreno fertile per il terrorismo e l’estremismo violento”.
ULTIM’ORA delle 16.15: dichiarazione del leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “La complessa questione mediorientale, in cui si innesta la rivalità tra Iran e Arabia Saudita, non merita tifoserie da stadio ma necessita di grande attenzione.
Una escalation delle tensioni in Medio Oriente (con possibili ripercussioni anche in Libia) non è nell’interesse dell’Italia perché rischia di acuire il problema immigrazione, alimentare il terrorismo e danneggiare ulteriormente l’economia europea.
In questo quadro esprimo la più ferma condanna al gravissimo assalto all’ambasciata statunitense in Iraq e una forte preoccupazione per le conseguenze della reazione americana che ne è seguita. L’Italia e l’Unione Europea dovrebbero fare tutto il possibile per favorire un percorso di pacificazione dell’area che garantisca la sicurezza di Israele ma anche la lotta senza indugi agli integralisti islamici dell’ISIS, e non solo, che hanno insanguinato il Medio oriente e fatto strage delle minoranze etniche e religiose, soprattutto cristiane.
La mia principale preoccupazione va oggi ai nostri soldati presenti sul campo che senza una celere e chiara presa di posizione dell’Italia sulla strategia da tenere, rischiano di essere messi in una situazione molto difficile”.
ULTIM’ORA delle 16.30: dichiarazione del leader del Pd Nicola Zingaretti: “Grande preoccupazione per l’altissimo livello di tensione in Iraq dopo le violenze dei giorni scorsi contro l’ambasciata Usa e l’eliminazione di Soleimani. L’Italia e l’Europa assumano tutte le iniziative utili per scongiurare un’escalation incontrollabile nell’area”
ULTIM’ORA delle 17.15: dichiarazione del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale iraniano, presieduto oggi dall’ayatollah Khamenei: ci sarà una “dura vendetta, nel momento e nel luogo più opportuni, l’uccisione del generale Qasem Soleimani, è stato il più grande errore strategico degli Stati Uniti nell’Asia occidentale”.