LA MOSTRA CON GIOVANNI RUSSO / UNA LETTURA PSICOANALITICA DELLA PITTURA DI LEONARDO VIOLA
di Michela Maffei_____
A Lecce gli acrilici narranti di Leonardo Viola sullo sviluppo dell’uomo, le sue ultime tele insieme a quelle di Giovanni Russo, ceramista e pittore di fama internazionale.
La mostra dei due artisti coincide con il periodo delle festività natalizie, immergendosi nell’atmosfera gioiosa di luci e profumi tipicamente invernali: inaugurata venerdì scorso, l’esposizione durerà fino al 6 gennaio, con orario 10-13/16.30-22.30, presso la storica Società Operaia Galleria Maccagnani in corso Vittorio Emanuele II, nel cuore del centro storico.
In questo scenario suggestivo si collocano i dipinti di Viola e le ceramiche di Russo che hanno trovato nell’arte un punto di incontro e di amicizia e ciò dimostra che all’interno del discorso artistico possono dialogare generi diversi e stilemi personali.
In particolare, Leonardo Viola copre un ventaglio molto ampio di soggetti pittorici, passando attraverso differenti prove stilistiche: pittura contemporanea e classica, marine, figure umane, nature morte, e paesaggi. Ha esposto in tutta Italia e all’estero, a Parigi, Montecarlo, Denver (Colorado-Usa). I paesaggi naturali di Viola, in sintonia con i maestri Impressionisti e i Neoplastici come Piet Mondrian, sono di tutti, tutti si riconoscono, perché sono paesaggi dell’anima.
Viola descrive il suo mare con queste parole: “Un mare che inonda, che ingloba e che poi ‘scarica’ la sua vivacità al di là dei vincoli architettonici (figurativamente quelli umani)”.
L’abbraccio del mare è speculare a quello del cielo, rappresentando, secondo l’interpretazione psicoanalitica di Sergio Martella, analista freudiano, la figura del padre ed il suo amore fondamentale per lo sviluppo affettivo e sociale dei figli: “Mare, sole e cielo sono archetipi del padre”, precisa Martella.
Nei paesaggi di Viola sono presenti tutti gli elementi fisici come in una cosmogonia sui miti riguardanti le origini della vita e dei corpi celesti: la terra, il cielo, le montagne e il mare indicano la dialettica e la compenetrazione tra elemento paterno e materno.
La luna, che tanto peso assume nella poetica di Viola, è il simbolo filiale, si colloca proprio al centro del rapporto con la sua forza soggettiva, tanto da agire sulle maree e condizionare la vita di molte specie viventi, regolandone il ciclo riproduttivo e i periodi di caccia.
Ancora la psicoanalisi ci fa comprendere che l’uomo è in stretta relazione con il suo ambiente fisico-naturale dove tutte le parti sono interdipendenti, in un processo olistico. Ciò significa, afferma Martella, che “lo sviluppo dell’uomo è un processo che è prima fisico, quindi corporeo in sintonia con la fisica, ovvero l’ambiente fisico, che poi diventa fisiologico e affettivo”.
Le opere di Leonardo Viola, dunque, contengono un messaggio universale che viene trasmesso in modo inconscio. Soprattutto di fronte alle visioni di Leonardo Viola viene da pensare allo stupore di chi apre gli occhi a un primo mattino con la grazia di un adulto che rimane sempre se stesso, e rimane ad ascoltare, il silenzio delle cose.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 19 dicembre scorso