PROVINCIA: IL CONSIGLIO APPROVA IL RENDICONTO DI GESTIONE 2012
E’ tornato a riunirsi questa mattina il Consiglio Provinciale di Palazzo dei Celestini.
Con 20 voti favorevoli (quelli della maggioranza di centrodestra con i voti dei consiglieri Siciliano e Quintana), 4 contrari (del solo gruppo Pd) ed 1 astenuto (consigliere Tundo), il Consiglio provinciale ha approvato l’Esercizio Finanziario 2012 – Approvazione del Rendiconto della Gestione.
“Abbiamo proseguito sulla strada del risanamento complessivo dei conti della Provincia. Diventa difficile operare e programmare sapendo che non c’è certezza sul proprio futuro”. Così il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone ha esordito in merito alla discussione del Rendiconto di Gestione 2012.
“Siamo stati uno dei primi Enti ad aver approvato il bilancio di previsione 2013: segno che le scelte sono condivise, grazie anche al grande spirito di sacrificio esistente tra i consiglieri. Torno a ripetere che abbiamo rilevato un Ente sull’orlo del tracollo, avviando un’azione di risanamento ed efficientamento in cui i trasferimenti statali si sono ridotti. Abbiamo ridotto l’indebitamento da 180 a 163 milioni, nonostante minori trasferimenti di risorse da parte dello Stato passati da 27 a 9 milioni di euro, in appena un triennio. Nonostante tutto, sullo sfondo di un’incertezza complessiva sulla vita o meno dell’Ente, ci siamo fatti carico della situazione ereditata in maniera responsabile. Basti ricordare, a titolo di esempio, la vicenda legata alla Stp, società alla quale ora, grazie al risanamento operato in maniera strutturale, il mercato guarda con grande attenzione. Nel recente passato l’ex presidente Pellegrino aveva dato per decotta la società, i cui libri contabili erano sulla soglia del tribunale fallimentare”.
Nel corso della sua relazione sull’argomento, l’assessore provinciale ai Servizi Finanziari Silvano Macculi ha fatto presente come “in un tempo in cui tutti gli enti tendono al deficit di bilancio, la Provincia di Lecce approva il conto consuntivo con un avanzo di 3,4 milioni di euro, di cui disponibili 282mila euro. Il rendiconto è il documento che fornisce una foto di ciò che è stato realizzato nel 2012. E’ un rendiconto che dimostra che l’Ente ha realizzato grossi investimenti (48 milioni di euro) tra viabilità provinciale, manutenzione degli istituti scolastici e beni culturali. Tutto questo senza intaccare i livelli e la qualità dei servizi, passando dalla politica ambientale ai servizi sociali, per arrivare a turismo, promozione territoriale e attività produttive”.
“Questo importante obiettivo è stato possibile raggiungerlo grazie ad ua politica di riduzione costante della spesa corrente discrezionale, ridotta di 11 milioni in 3 anni, riducendo l’indebitamento complessivo da 181 a 163 milioni, pagando debiti fuori bilancio e spese provenienti dal passato e dalle precedenti amministrazioni per oltre 15 milioni. Siamo stati costretti a tenere ancora la tassa sulla rc auto nonostante la nostra volontà vada nella direzione di un prossimo taglio delle tasse”, ha proseguito Macculi, “ma solo ed esclusivamente per il drammatico taglio dei finanziamenti statali passati da 27 a 9 milioni di euro in appena un triennio, taglio che non consentirebbe la sopravvivenza dell’Ente e dei suoi servizi al cittadino.
“Per entrare nel merito di qualche dettaglio significativo circa le voci di spesa tagliate”, ha proseguito l’assessore, “basti pensare che il costo delle utenze telefoniche che solo nel 2012 è stato dimezzato del 50% rispetto al passato: in effetti, a ben guardare, le bollette telefoniche di Palazzo dei Celestini sono scese dagli oltre 800mila euro del 2011 ai 400mila euro dello scorso anno. Lo stesso abbiamo fatto sulle altre voci di spesa, lavorando anche ad una riduzione massiccia dell’indebitamento nonostante siano stati contratti solo 3 milioni di mutui”.
E l’assessore Macculi ha anche ricordato come “siano state realizzate importantissime opere pubbliche su tutto il territorio grazie a fondi esogeni, ossia risorse derivanti da finanziamenti nazionali o comunitari. Ma a far da salvagente alle casse di Palazzo dei Celestini, e i numeri lo dimostrano, è stata sicuramente la procedura di cartolarizzazione dei beni, che ha permesso alla Provincia di poter vendere in blocco i suoi beni immobili alla ‘Celestini srl’ e contare su un anticipo di 6 milioni di euro: una boccata di ossigeno per le casse di Palazzo dei Celestini”.
“Il risultato finale è stato quello di circa 11 milioni di euro di tagli sulla spesa corrente, partecipate comprese, a fronte di minori trasferimenti statali. La cinghia di Palazzo dei Celestini è stata stretta sul fronte del personale su cui è stato realizzato un risparmio di 5 milioni e 200mila euro, attraverso il blocco delle assunzioni in sostituzione di chi è andato in pensione; altri 4,6 milioni sono stati racimolati dai tagli di beni e servizi e dalla riduzione degli stipendi della parte politica, 300 mila euro sui fitti passivi e 500 mila sulle bollette telefoniche”, ha concluso Macculi.
Anche il consigliere provinciale Biagio Ciardo, capogruppo di maggioranza, ha fatto presente come l’ “Ente si sia rimesso in carreggiata grazie al sacrificio di tutti. Una sana politica di gestione si misura dalla costanza dei dati, e questa attività di bonifica è ‘benedetta’ dagli stessi numeri: il riequilibrio dei conti è stato reso possibile grazie al nostro equilibrio ed alla nostra lungimiranza. Con l’approvazione del consuntivo la Provincia dimostra di avere un battito cardiaco ed un respiro che fa ben sperare per il futuro”.
L’assise consiliare ha poi discusso l’ordine del giorno proposta dalla 5^ Commissione consiliare (Servizi Sociali) avente ad oggetto “Concessione contributo straordinario Istituto Antonacci di Lecce”. Con questo ordine del giorno, votato all’unanimità, il Consiglio ha invitato il presidente della Provincia e la giunta a sollecitare la Regione Puglia a ripristinare dal 2010 il contributo straordinario che già la stessa Regione erogava a sostegno delle iniziative dell’Istituto Antonacci di Lecce.
Discusso, infine l’ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare Pd (primo firmatario Cosimo Durante) avente ad oggetto “Energia Ambiente: basta scelte calate dall’alto. Ruolo della Provincia di Lecce”. Con questo ordine del giorno, votato all’unanimità, il Consiglio esprime ferma contrarietà alla realizzazione di infrastrutture impattanti per impianti di rigassificazione ed alla concessione di autorizzazioni per operazioni di ricerca e di estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico e lungo le coste salentine. Contestualmente si invita il presidente Gabellone a: rappresentare a livello governativo dette istanze, che non sono di natura campanilistica, bensì dovute alla necessità di tutelare ciò che rimane di questo territorio, già sfregiato nelle sue diverse componenti; rivendicare, se necessario e come ultima analisi, un ruolo attivo nelle decisioni che dovessero riguardare la Provincia dalla presenza di gasdotti se l’obiettivo del governo è quello di approvvigionarsi di gas attraverso l’ Adriatico e precisamente il Salento; chiedere ai soggetti interessati, che il ritorno economico dovuto a compensazione del sacrificio richiesto alla popolazioni salentine, nonché del danno ambientale e paesaggistico subito, non fosse estemporaneo e ricadente sulle sole realtà comunali direttamente interessate, bensì avesse la durata pari alla presenza attiva degli impianti e riguardasse l’intera Comunità leccese.
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