IL LECCE / LA PARTITA / ALLERTA METEO GIALLOROSSA
(Rdl)______Era una notte buia e tempestosa. La partita del Via del Mare fu rinviata, dopo tutti i tentativi regolamentari e le verifiche del caso, ad allerta meteo arancione confermatissima.
Gioia di Natale anticipato, con alcuni tifosi di casa che ospitano alcuni di quelli in trasferta, per permettere loro di vedere la partita il giorno dopo, una bella pagina che fa il giro d’Italia via social e che fa onore al Calcio intero.
Non è che oggi, lunedì 25, il tempo sia migliore, dalla mattina il cielo è sempre livido, minaccia ancora, ma almeno non piove, almeno nel primo pomeriggio, le condizioni del terreno sono decisamente migliorate, con gli opportuni trattamenti effettuati nel frattempo, alle 15.00 si gioca.
Cinquanta tifosi sardi superstiti, gli altri duecentocinquanta sono ripartiti con il loro volo charter.
Abbonati decimati dalle mutate condizioni, non ci sono nemmeno i parrucchieri, che notoriamente tengono chiuso bottega al lunedì, auspicati scherzosamente dal presidente Saverio Sticchi Damiani, però rumorosi e partecipi i tifosi di casa.
Il Cagliari, imbattuto da dieci turni, vuole continuare a inseguire il suo sogno di gloria, mezzo secolo dopo Manlio Scopigno, Enrico Albertosi e Gigi Riva.
Il Lecce vuole dare concretezza maggiore alle proprie prospettive di salvezza, cominciando a vincere la prima partita casalinga.
Tanti assenti e qualche acciaccato da entrambe le parti.
LECCE (4-3-1-2): Gabriel; Rispoli, Lucioni, Rossettini, Calderoni; Tabanelli, Tachtsidis, Petriccione; Shakhov; La Mantia, Lapadula.
CAGLIARI (4-3-2-1): Olsen; Cacciatore, Pisacane, Klavan, Lykogiannis; Nandez, Cigarini, Rog; Nainggolan, Joao Pedro; Simeone.
Tre calci d’angolo consecutivi nei primi minuti, ma senza riuscire a quagliare niente, complici respinte e ribattute della difesa avversaria, per il Lecce, che comunque ci prova.
Ritmi blandi, niente di che, primo calcio d’angolo per il Cagliari compreso.
Tachtsidis alto sulla traversa, Niangolan fuori bersaglio, entrataccia di Lykogiannis che rimedia un giallo sacrosanto, e se ne va la prima parte del primo tempo.
Poi La Mantia fa trionfare con un mani istintivo al limite della propria area, dentro di millimetri, il nuovo cervellotico regolamento che ci sta facendo diventare tutti pazzi: l’attaccante sta correndo verso la propria porta per dare una mano…alla difesa…e infatti gliela dà, il pallone gli sbatte contro, un gesto istintivo, che adesso però è sanzionato con un calcio di rigore.
Dopo i soliti rituali del Var, alla mezz’ora Joao Pedro trasforma spiazzando Gabriel.
La reazione del Lecce è in un tiro di La Mantia dalla distanza, peraltro avvelenato da una deviazione di spalla di un difensore, sui cui si esalta, salvando la propria porta, Olsen, bravissimo a intercettare in volo.
Però è il solo pericolo effettivo creato.
Un po’ confusi, i padroni di casa, penalizzati da un episodio, stroncati nella propria volontà, forse velleità, di imporsi nel gioco e nel risultato.
Tranquilli gli ospiti, in vantaggio col minimo sforzo e alla prima occasione buona, poi ne creano anche un’altra senza concretizzarla, ma indubbiamente quel rigore è stato pesantissimo e ora permette loro di gestire con sufficienza il possesso palla, e di atteggiarsi a grande squadra.
Intanto il cielo si fa sempre più scuro, sembra già che stia facendo buio, e manco a dirlo ricomincia a piovere.
Quattro minuti di recupero per il primo tempo, ma non succede nulla, l’unica fiammata del Lecce era in posizione di fuori gioco, solo nel recupero del recupero ammonito anche Rog, per un fallo involontario, ma evidente.
La pioggia diventa battente nell’intervallo, al rientro delle due squadre il pallone comincia a impennarsi fra le pozzanghere.
La butta in avanti ripetutamente il Lecce con una serie di spioventi, che, pur senza dare esiti, denotano un piglio combattivo, a spingere in avanti.
Di nuovo prodigioso Olsen su Lapadula, che conclude con lo specchio della porta opportunamente chiuso dal portiere una bella manovra offensiva.
Poi però gli ospiti sfiorano il raddoppio, con Nandez, che trova spazio e lascia partire un diagonale che va fuori di pochissimo là dove sarebbe stato imparabile.
Esce Rossettini che risente di una botta presa in campo, entra Meccariello, ed è di nuovo il Cagliari pericolosissimo con Joao Pedro che scivola proprio sul più bello, mentre era lanciato verso porta col nuovo entrato in recupero affannoso.
Il Lecce fa, cerca di creare, ma non riesce a pungere, a far male.
Quello che fa invece al minuto 67 Nainggolan, che, su un disimpegno sbagliato di Tabanelli, con un tiro improvviso che diventa un siluro nell’acqua e buca devastante la porta di Gabriel.
Sotto di due gol, lo 0 a 2 diventa notte fonda per il Lecce, per la sua precaria classifica: la vera allerta meteo ora è giallorossa.
Quando mancano venti minuti al tempo regolamentare, entra Diego Farias al posto di Shakhov, ma il risultato è quello che è, pesantissimo, come ora di nuovo il terreno di gioco, le forze e le idee.
Il Cagliari si copre con Ionita al posto di Simeone, prova a riaprirla La Mantia, pescato ben appostato da Farias, e niente, alto.
Poi c’è un batti e ribatti, Cacciatore col portiere a terra si sostituisce a lui, sul colpo di testa vincente di La Mantia, rimediando un sacrosanto rigore e un altrettanto sacrosanto cartellino rosso diretto.
E l’83’, La Padula trasforma, il Lecce la riapre.
Subito dopo, sugli sviluppi del rigore trasformato, c’è uno scontro fisico fra il portiere e il centravanti, che finiscono entrambi espulsi.
Cagliari in 9, Lecce in 10, ultimi minuti, regolamentari e prevedibilmente molti di recupero, che si annunciano incandescenti.
Tabanelli spreca una clamorosa, chiara e netta occasione da gol, inventata da Farias, prima che cominci il lungo recupero.
Gol! Gol! Calderoni. La mette dentro, sì, in maniera occasionale, ma decisiva. 2 a 2. E’ il 97′, ne mancano ancora cinque.
Farias è ispiratissimo, l’attacco finale gravita su di lui. Becca un giallo per simulazione, crampi per Cigarini di un Cagliari che non ha più cambi da poter effettuare.
Schemi saltati. Sardi in affanno, ora provano solamente a perdere tempo.
Non succede più nulla, era già successo un po’ di tutto.
Il Cagliari porta a casa solo un punto, dopo essersi illuso sullo 0 a 2 di poter tranquillamente ottenerne tre, a dieci minuti dalla fine.
Cuore e orgoglio per il pareggio della rimonta dell’allerta meteo giallorossa per il Lecce, che rimanda ancora il successo al Via del Mare, ma è andata bene così.
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