FRAMMENTI DI UN DISCORSO D’AMORE LEGHISTA
di Giuseppe Puppo______
Il telefono cellulare del ministro dell’Interno della Repubblica Italiana nei mesi scorsi è stato più volte violato. Hacker di Anonimous o di WikiLeaks? Servizi segreti deviati? Terroristi? Macché, è stata la fidanzata gelosa.
E’ il dato in un certo senso allarmante, in un altro addirittura tranquillizzante, perché conferma tante care, vecchie regole e certezze, che emerge dall’intervista rilasciata questa mattina a Rai Radio 1 da Elisa Isoardi, ex fidanzata di Matteo Salvini.
Le dichiarazioni gossip della conduttrice televisiva sono state seguite in serata, quasi in contemporanea, dalla notizia dell’arresto di Casimiro Lieto, autore e produttore tv in quota leghista, in odore di nomina a direttore generale di rete, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. E’ l’artefice del programma La Prova del Cuoco, quello presentato dalla Isoardi…Quando si dice le coincidenze significative…
Cambiano i regimi, cambiano i partiti, ma la Rai non cambia mai, per aderenze, riposizionamenti e raccomandazioni, anche se rimane imbattibile il record di assunzioni ehm qualificate dei tempi d’oro di Alleanza Nazionale, capaci di oscurare pure i celeberrimi nani, saltimbanchi e ballerine di craxiana memoria.
Ma ecco quanto raccontato a Radio Rai questa mattina da Elisa Isoardi:
“Secondo me se sei fidanzata con un personaggio pubblico fai ancora più attenzione, e specie se è uno come lui…Non è parso che io abbia fatto proprio molta attenzione? E va bene, vuol dire le ho portate bene, le corna, che cosa volete che vi dica…Se mi capitava mai di spiare il suo telefono? Beh sì, conoscevo la sua password, ma lui non lo sapeva. E cosa ci ho trovato dentro? Ci ho trovato quel che dovevo trovare e ho fatto le scenate che dovevo fare, come fanno tutte le coppie e come fanno le donne gelose. Lui? Rimaneva calmo…Sì, ho anche ‘spaccato’ qualcosa quella volta, anzi, ho spaccato di tutto. A me quando vengono i cinque minuti…Se il telefonino glielo ho mai spaccato? Sì, troppe volte”.
Insomma, gli amori leghisti sono come quelli di tutti gli altri partiti.
Nei telefonini lasciamo tracce forse indelebili della nostra vita interiore, e celiamo i nostri segreti più inconfessabili, il film Perfetti Sconosciuti è emblematico in tal senso.
Lei che non si fida e ruba le password con cui l’ingenuo fedifrago credeva di poter stare tranquillo. In realtà non c’è telefonino o sistema informatico che possa resistere all’attacco di una donna gelosa, non l’hanno ancora inventato.
Né in alternativa ci si può portare l’apparecchio pure in bagno di giorno, o sotto il cuscino di notte, comportamenti che anche se adottati una sola volta generano immediati sospetti, e ahimè il sospetto è l’anticamera della verità.
Bisogna cancellare sempre tutto, immediatamente subito dopo aver ricevuto la chiamata, o il messaggio, o il whatsapp compromettente, almeno dai dati visibili, possibilmente poi pure dalla memoria remota.
Inoltre, per casi di chiamate o messaggi estemporanei, è sempre buona regola rinominare i mittenti in rubrica di amiche e amanti sotto falso nome, tipo ‘pizzerialabella napoli’, va beh, nella fattispecie facciamo ‘labellapontida’, ‘ristorantevegetariano’, ‘avvocatocivilista’, ‘antoniocompagnodiscuola’ e robe simili, in modo tale che nel caso che si debba proprio rispondere sotto orecchi sempre attenti, anche se apparentemente distratti, si possa comunque improvvisare spiegazioni più meno plausibili, tutte precauzioni che il buon Matteo, da tutt’altre preoccupazioni sovrastato, si è ben guardato evidentemente dall’osservare.
Va bene, invece, nel caso sia successo di essere stati scoperti, proprio come ha fatto Matteo Salvini, mantenere la calma. Più si riesce a mantenere la calma, abbozzando espressioni del viso annoiate e appena qualche sbuffo di serafica superiorità, di ostentata comprensione quasi, pur in presenza di urla e aggressioni, meglio è.
E poi negare, negare sempre, anche l’evidenza, scandendo presunte spiegazioni tranquille e tranquillizzanti, più o meno plausibili, per quanto fantasiose, che comunque almeno un minimo di dubbio riescono sempre a creare.
Poi, o prima, o poi, anche in questo quello leghista è uguale a tutti gli altri, tanto l’amore finisce, e non c’è mai una ragione perché un amore debba finire.
Magari, si rimane buoni amici. Non resta che qualche svogliata carezza, e un po’ di tenerezza. E quella foto in cui tu sorridevi e non guardavi.
“Se con Matteo siamo rimasti amici? Sì sì, i nostri rapporti sono rimasti civili e cordiali. Se l’altro giorno quando non è stato bene gli ho scritto? Certo, ci mancherebbe. La mia vita è come prima: ho sempre fatto quel che dovevo fare, ho sempre lavorato. Le storie finiscono e si va avanti, non è un problema”.
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