“Un attacco mirato che ha centrato con assoluta precisione l’obiettivo”. I RIBELLI DELLO YEMEN COLPISCONO AL CUORE L’ARABIA SAUDITA CENTRANDO E DISTRUGGENDO IL PIU’ IMPORTANTE SITO DI PRODUZIONE PETROLIFERA AL MONDO. SARANNO INEVITABILI LE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE E GEOPOLITICHE SU SCALA INTERNAZIONALE
(Rdl)_______Una delle tante guerre di cui, almeno in Italia, in Occidente in generale, che pure è pesantemente coinvolto, si è persa la narrazione, nella considerazione della così detta opinione pubblica, ma che continuano a fare vittime soprattutto innocenti, civili, donne, bambini, cioè non belligeranti, è quella, sanguinosissima, che da quattro anni si combatte nello Yemen, fra l’esercito fedele al regime, e gruppi di ribelli, soprattutto quelli Houthi.
Naturalmente, anche in questo caso la fanno da padroni i mercanti di armi, gli approfittatori a vario titolo, e gli speculatori di ogni genere, ma, soprattutto, gli interessi delle grandi potenze, in primis quelli degli Usa, che nella fattispecie appoggiano lo storico e fedele alleato dell’Arabia Saudita, intervenuto militarmente a sostegno del regime yemenita, mentre i ribelli sono appoggiati dall’ Iran.
Oggi, nell’indifferenza generale, almeno in Italia, dove la notizia fatica a trovare spazio sui mass media, c’è stato un episodio eclatante, l’attacco aereo, condotto tramite droni, al più importante impianto di lavorazione del petrolio al mondo, a Abqayq, in Arabia Saudita (nella foto, diffusa nel pomeriggio dal sito internet di Pars Today, il servizio radiofonico internazionale iraniano), e ad un impianto di estrazione a Khurais, entrambi a nord est della capitale Riad.
Gli effetti dell’attacco, su cui mancano al momento altri particolari, è stato devastante, a tal punto da dimezzare di colpo le capacità produttive dell’ Arabia Saudita, secondo le stime di autorevoli esperti del settore, con inevitabili ripercussioni sull’economia occidentale, mentre gli analisti politici sottolineano le capacità belliche raggiunte dai ribelli, avvertendo che quanto accaduto avrà inevitabilmente dirompenti ripercussioni nell’area del Golfo Persico, dove già la tensione è altissima da mesi, in termini di escalation militare.
Mentre scriviamo, la BBC, citando fonti dei ribelli che hanno sferrato l’azione (“Un attacco mirato che ha centrato con assoluta precisione l’obiettivo”), in risposta ai continui bombardamenti cui le zone dello Yemen da loro controllate sono continuamente sottoposte dagli aerei dell’Arabia Saudita, parla di ben dieci aerei senza piloti teleguidati che hanno centrato gli obiettivi, mentre, citando fonti governative, dice che la situazione è sotto controllo da parte delle autorità, e che sono in corso le operazioni di spegnimento dei giganteschi roghi.
Le due zone colpite sono comunque completamente isolate, ed interdette a giornalisti e operatori tv.