UN LIBRO PER LA BANDA DI SQUINZANO
di Raffaele Polo______
Esistono storie non scritte che, pure, conservano intatte la loro importanza e finiscono per diventare un chiaro punto di riferimento, quasi un assioma, un modo di dire, una pietra di paragone. Proviamo, ad esempio, a dire: ‘La banda di Squinzano!’.
Subito, ci riempie una orgogliosa soddisfazione, un senso di appartenenza per un avvenimento, una realtà che è quasi mitica, un prodotto inconfutabile, originale, raro ma proprio per questo ancor più meritevole di elogio, insomma una sorta di ‘summa’ di quello che, altrove, è definito ‘senso di appartenenza’ o ‘attaccamento alle proprie radici’. Ma per noi no, non basta: c’è dell’altro, c’è una quasi commovente epopea che coinvolge la storia della nostra gente più umile e sincera, di chi, come noi, si emoziona e quasi piange quando ‘passa la banda’, un empito di commozione ci fa tornare fanciulli, a correre gioiosi dietro alla grancassa, battendo frenetici il ritmo, gesticolando con enfasi, a voler dirigere quel gruppo musicale che, inquadrato con ordine approssimativo, procede per le vie del paese, portando le note di un certificato gioire che ci rende comunità in festa, ovvero la più bella, la più grande, la più vera partecipazione che la gente possa condividere.
Le bande e, per tutte, la ‘banda di Squinzano’, sono indelebili nel nostro cuore, rappresentano tutto ciò che vuol dire ‘casa nostra’ e basta, ad esempio, l’accattivante incipit della ‘Marcia a tubo’ per predisporci alle gioiose lacrime di una riscoperta senza tempo, senza paragoni.
Ma le storie non raccontate finiscono, prima o poi, per diventare ‘cronache’ e per offrire, nelle pagine stampate, una tangibile testimonianza della propria importanza.
È così per questo ‘Ernesto e Gennaro Abbate – La storia della banda di Squinzano- La più grande evoluzione stilistica e culturale della banda italiana’ curato da Giuseppe Gregucci, Angelo Cappello, Pino Lagalle e dall’Associazione Culturale e Musicale ‘Ernesto e Gennaro Abbate’ in un corposo volume edito da Il Raggio Verde (euro 18).
Dopo le presentazioni ed introduzioni a cura di Giovanni Marra e Alterisio Paoletti, i capitoli si susseguono con i seguenti argomenti:
La Banda Musicale
1876 – 1914: le origini della Banda di Squinzano 1919 –1934: l’era di Ernesto Abbate
Il Maestro Ernesto Abbate
Le Musiche di Ernesto Abbate
1934 – 1954: l’era di Gennaro Abbate
Il Maestro Gennaro Abbate
Le musiche di Gennaro Abbate
Dal 1955 a oggi: la Banda intitolata ai fratelli Abbate
Approfondimenti: documenti e immagini
Squinzano Città della Musica
Nino Ippolito: un compositore d‘eccezione
Squinzano e le sue luminarie
Il tutto impreziosito dalle riproduzioni di fotografie, manifesti, articoli di giornali e documenti d’epoca che seguono, passo passo, tutto l’evolversi della storia musicale e politica della formazione bandistica e dei suoi magnifici protagonisti: i fratelli Abbate.
Si ritorna, poi, alle cronache più recenti, con la meticolosa presentazione di tutti i maestri che hanno diretto la banda squinzanese e con dovizia di particolari sui repertori, sui curricula e sulle affermazioni della compagine salentina.
Da tutto il testo traspare il grande amore, la confermata importanza che l’argomento ‘banda’ ha per i salentini: in un coinvolgimento che, grazie soprattutto agli Abbate, diventa di altissimo livello e realizza, in conclusione, la meravigliosa storia delle bande di casa nostra che è, anche e soprattutto, la storia della nostra gente.
Storia con la S maiuscola, si badi bene: da conoscere, diffondere, raccontare con entusiasmo, con la sensibile commozione nell’anima e i lucciconi agli occhi.
Storia delle bande musicali, Storia di Squinzano e del Salento, Storia nostra, tutta nostra.