LA PUGLIA, IL MANIERISMO, LA CONTRORIFORMA
A LECCE, IL PRESTIGIOSO CATALOGO DELLA MOSTRA.
Un catalogo di ben 350 pagine, che racconta con saggi dei maggiori studiosi della Storia dell’Arte pugliese, le complesse vicende storiche, sociali e culturali che, nell’arco di circa un secolo, hanno visto l’affermarsi della cultura manieristica in Puglia ed il susseguirsi delle nuove istanze estetiche legate alla Controriforma.
Il prestigioso volume, edito da Congedo, è stato presentato oggi, nella Sala Teatrino della Biblioteca provinciale, dalla vicepresidente e assessore alla Cultura della Provincia di Lecce Simona Manca e dai curatori della pubblicazione Antonio Cassiano e Fabrizio Vona, soprintendente al Polo Museale di Napoli.
Ispirato alla Mostra “La Puglia, il Manierismo, la Controriforma”, inaugurata il 22 dicembre scorso e prorogata fino all’8 maggio prossimo, nella chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce e nella Pinacoteca Nazionale Devanna a Bitonto, il volume offre uno spaccato importante della storia dell’arte pugliese di circa un secolo, dal 1520 al 1620, e contiene, nella seconda parte, il catalogo vero e proprio, organizzato cronologicamente, delle opere esposte nelle due diverse sedi della Mostra.
L’indagine sulle opere, prevalentemente dipinti, ma anche sculture, ceramiche, tessuti e argenteria sacra, è stata condotta da giovani studiosi che operano nelle Università, nelle Soprintendenze e degli Istituti di Cultura dell’intero territorio regionale.
Entusiasta per quella che ha definito la Mostra più bella degli ultimi quattro anni in provincia di Lecce, la vicepresidente e assessore alla Cultura Simona Manca ha detto: “Siamo arrivati alla fine di un percorso, di un viaggio bellissimo, iniziato il 22 dicembre scorso. Il catalogo della Mostra è una pubblicazione di grande valore scientifico. La Mostra, d’altra parte, è stata un evento di assoluto successo, che ha visto protagonisti ed in primissimo piano, la Provincia di Lecce, con l’Assessorato alla Cultura e il Museo Provinciale, insieme alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia con il Soprintendente al Polo Museale di Napoli Fabrizio Vona, tutte le Arcidiocesi e le Diocesi della Puglia, generose prestatrici di molte delle opere esposte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, con il suo presidente Antonio Castorani, indispensabile e fondamentale supporto per la sua realizzazione”.
La vicepresidente Simona Manca ha quindi snocciolato i dati più significativi della Mostra, tracciandone un bilancio più che positivo: oltre 10.000 il numero dei visitatori stimati (dati provvisori); 120 opere esposte tra le due sedi di San Francesco della Scarpa a Lecce e della Galleria Nazionale Devanna a Bitonto; un comitato scientifico di altissimo livello; 4 mesi di apertura, per un totale di 160 giorni circa; 20 fine settimana, festività natalizie e pasquali e ponti di primavera inclusi; 5 aperture serali eccezionali; 40 visite guidate da parte di professionisti e storici dell’arte, alcune al di fuori del normale orario di apertura della mostra; 30 scuole primarie e secondarie della provincia di Lecce interessate all’evento; l’associazionismo culturale delle province di Lecce, Bari e Taranto coinvolto; conferenze a tema tenute dai principali protagonisti dell’evento, professori e storici dell’arte delle più importanti Università dell’Italia meridionale; approfondimenti su pittura, architettura, committenza, artisti, apporti e influenze dai principali centri di produzione artistica (Venezia, Napoli, Roma) tra Cinque e Seicento in Puglia; 120 schede scientifiche redatte da giovani studiosi operanti nelle Università, nelle Soprintendenze e degli Istituti di Cultura dell’intero territorio regionale.
Soddisfatto anche Antonio Cassiano, uno dei curatori del catalogo, che ha dichiarato: “Abbiamo indagato dal ‘600 al ‘700 in maniera puntuale e precisa, lasciando una bibliografia utile ai giovani che già ci incalzano per studiarla”.
Il soprintendente al Polo museale di Napoli Fabrizio Vona ha aggiunto: “Questa mostra ha mostrato come dalla collaborazione nascano buoni frutti. E’ ciò che è avvenuto con il Museo provinciale “Castromediano”. Questa Mostra è servita a diminuire il divario tra il nord e il sud della Puglia e la sua unitarietà dimostra che, alla fine, uniti si vince”.
ndr
L’unica cosa che ci dispiace di queste belle iniziative, è che non riusciamo mai a sapere quanto costano alla colletività.
Un brutto vezzo tutto italiano.
Category: Cultura