UNA FERITA NEL CUORE, IL DAY AFTER DI VERONICA
(g.p.)______“Ho pianto molto, è stata la cosa più brutta che potesse capitarmi. Questa cicatrice me la porterò sempre nel cuore”. Il giorno dopo l’espulsione dal suo partito, appresa solo attraverso la comunicazione ufficiale pubblicata dal sito delle Stelle, l’on. Veronica Giannone (nella foto) rilascia un’intervista a Monica Guerzoni del Corriere della Sera in cui si sfoga e si leva qualche sassolino dalle scarpe.
“Sulle mancate restituzioni delle indennità parlamentari, non ho nulla da nascondere. Invece di donarli al microcredito ho versato 6.000 euro a un ente collegato all’ospedale Bambino Gesù, perché un compagno di mio figlio, che ha sette anni, è ammalato di glioma al cervello”
I problemi che pone però non sono personali, ma questioni politiche.
“Non eravamo quelli che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno? Quelli che stavano ai gazebo, in mezzo alla gente? Adesso vedo tante presentazioni in grandi alberghi, ci stiamo allontanando dalle origini”.
E ancora: “Sono restata fedele alle battaglie su Ilva, Tap e Xylella”.
Infine: “Chi comanda nel M5S? Io non saprei rispondere. Ma perché il gruppo che sta attorno a Di Maio ha tutto questo potere? Casalino, Dettori, probabilmente anche Casaleggio. E perché non si può esprimere democraticamente il proprio pensiero?
Il gruppo dirigente è debole e ha paura del confronto, per questo invece di confrontarsi cacciano le persone”.
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri