ANDREA CAMILLERI IN CONDIZIONI CRITICHE. L’ UFFICIALE RIZZO, DAL SALENTO IN MISSIONE SPECIALE, LA RACCONTA A leccecronaca.it… – “E quale minchia è il mondo reale? Tu lo sai?’ GLI HA GRIDATO SUBITO MONTALBANO
di Raffaele Polo______
Se ci pensate un attimo, era una situazione veramente strana quella che vedeva in una stanzetta d’attesa, in un grande ospedale, due uomini seduti uno di fronte all’altro, che si guardavano di sottecchi e, ogni tanto, profferivano qualche frase, irresoluti e tentennanti, come se non avessero fiducia uno dell’altro.
Erano il commissario Montalbano e l’Ufficiale Rizzo, proprio loro, con tutto il carico delle particolarità letterarie e delle caratterizzazioni che gli autori avevano voluto attribuire loro. Di là, c’era il Maestro, Andrea Camilleri, probabilmente intento alla sua ultima battaglia.
‘Per non saper né leggere né scrivere, io però non mi faccio persuaso che lei, proprio lei che tratta questi casi, come dire, misteriosi, sta qui che di misterioso non c’è nulla…’ ha iniziato Montalbano, deciso a scoprire qualcosa di più su quello strano incontro.
‘Si, è vero. Ma io una ragione per essere qui ce l’ho eccome. Anzitutto perché il Maestro Camilleri è citato spesso, negli scritti che mi riguardano in quanto Raffaele Polo, che è il mio autore, lo annovera tra i più grandi scrittori. E poi perché, in effetti, ho ricevuto proprio ieri sera questa lettera che, se mi promette di leggere con il dovuto riserbo, le sottopongo subito…’ E così dicendo, Rizzo ha tirato fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni un gonfio portafoglio, dal quale ha estratto una busta gialla stazzonata, da cui ha tirato fuori un foglio che ha porto al commissario Montalbano:
Direzione degli Affari Interni
Comanda di Lecce
Sez. XXLL
Oggetto: istruzioni come da comma 375/bis per il destinatario della presente
Da circostanziate informazioni, si evidenzia presenza Salvo Montalbano at capezzale Suo Autore.
Verificare e assicurarsi collaborazione prezioso Commissario.
Tutto qui. Un timbro e il numero di protocollo.
‘Vede che un motivo ce l’avevo, per essere qui?’ ha sorriso l’Ufficiale Rizzo che, verificando la sorpresa del Commissario, era palesemente a suo agio.
‘Piuttosto voi, o meglio, voscienza, come mai è qui?’
Montalbano ha estratto dalla tasca della giacca un pizzino e lo ha porto all’Ufficiale.
‘Questo me lo ha dato Fazio, stamattina’ ha aggiunto serio il Commissario.
Sul pizzino c’era scritto, con frettolosa calligrafia: ‘Qualcosa non va davanti al Maestro’.
‘E allora, eccoci qui. Altro che spontanea gratitudine verso lo Scrittore…. Se non ce lo avessero comandato…’ ha chiosato Rizzo, con tono sarcastico.
Montalbano ha passeggiato su e giù per la stanza, poi si è seduto di scatto,
‘E adesso, cosa dobbiamo fare?’ ha borbottato quasi a sé stesso.
‘Niente. Il deus ex machina è di là, sappiamo come sta, non possiamo fare proprio nulla’ ha chiarito, rassegnato, l’Ufficiale.
‘Eh no, io mi sono rotto i cabbasisi di farmi imporre sempre le trame e le storie da altri… Stavolta, facciamo di testa mia, e vediamo dove andiamo a finiri…’ è scattato Montalbano.
Poi, rivolgendosi a Rizzo : ‘Mi serve la tua collaborazione. Da solo non riesco a concentrarmi su questa storia, i miei collaboratori sono lontani, non c’è neppure Catarella… Però credo che, in due, ce la faremo a capire perché ci hanno fatto incontrare proprio qui, e adesso…’
‘Stai tranquillo, sono a disposizione. Ma, onestamente, sei convinto che noi, semplici personaggi, possiamo interferire con il mondo reale?’ ha chiesto Rizzo.
‘E quale minchia è il mondo reale? Tu lo sai?’ gli ha subito gridato Montalbano.
Poi, la porta si è aperta e un dottore col camice bianco è apparso, scrutandoli con curiosità.
‘E voi che ci fate qui? Chi siete? Parenti? Comunque non potete stare qui’ ha detto con tono imperioso, indicando la porta e facendo segno ai due che dovevano uscire.
‘Il Commissario Montalbano sono’
‘Sono l’Ufficiale Rizzo, prego’
‘E io mi sto schiantando dalla paura. Fuori, ho detto!’ ha imposto il camice bianco.
Per i due personaggi è stato giocoforza abbandonare la stanza, senza fare caso alla porta sbattuta con violenza alle loro spalle.
(2 – continua)______
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