ANDREA CAMILLERI IN CONDIZIONI CRITICHE. L’ UFFICIALE RIZZO, DAL SALENTO IN MISSIONE SPECIALE, HA APPENA RICEVUTO UNA VISITA PARTICOLARE, PARTICOLARISSIMA. E LA VUOLE RACCONTARE A leccecronaca.it

| 18 Giugno 2019 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

È una pessima abitudine, ma è così: ci si ritrova quando un avvenimento improvviso ci costringe ad un doloroso confronto con la malattia o con la fragilità propria del genere umano.

E finisce che, poi, ci viene da considerare che lo stesso incontro sarebbe stato più piacevole in altri momenti. Oppure no, in fin dei conti, in un luogo di sofferenza si è più propensi al sentimento ed alla meditazione…

Così li ho visti, tutti e due, come se non fossero solo creazioni letterarie, ma proprio carne e ossa, con i volti degli attori che li impersonificano, anzi no, viene da pensare che sono loro a dare un senso, un volto agli interpreti. Prendiamo ad esempio Maigret: o il volto duro di Jean Gabin o quello accigliato di Gino Cervi. Ma siamo sicuri che quelli non fossero proprio i volti ‘veri’ di questo eroe immaginato da Simenon?

E quante volte, nei primi Caroselli della TV degli anni Sessanta, abbiamo assistito alle indagini dell’Infallibile Ispettore Rock? (con Cesare Polacco e Giuliano Isidori aggiungeva una voce in sottofondo) che si concludevano con le battute, sempre uguali: Ispettore, lei non sbaglia mai! No, anch’io ho commesso un errore. (Alzando il cappello a mostrare la propria calvizie) Non ho mai usato la brillantina Linetti.

Ora, questo Ispettore, assieme al Tenente Sheridan e a Rusty, il ragazzino che è sempre affianco a Rin-Tin-Tin, hanno popolato la nostra infanzia e sono, ancora oggi, tra i personaggi più cari che abbiamo.

Ecco, allora, che quando ho visto entrare in quella stanza asettica e tutta dipinta di bianco il Commissario Montalbano, ho capito subito che era lui, anche se non era proprio come Zingaretti e neppure come raffigurato nel monumento che c’è a Porto Empedocle, però si capiva che era lui, si è guardato subito attorno, rivolgendosi all’Ufficiale Rizzo che stava dignitosamente seduto nella sedia d’angolo, a controllare tutta la stanza.

 

‘Il commissario Montalbano sono’ ha detto. E l’Ufficiale Rizzo ha sorriso, senza dire nulla.

‘Novità, come sta?’

Rizzo si è stretto nelle spalle.

‘L’età pesa, non c’è niente da fare. Però la tempra è forte….’

Montalbano si è tolto gli occhiali da sole e li ha riposti nel taschino della giacca.

Appena ho saputo, vinni a vedere…’ ha mormorato, quasi sovrappensiero. Poi, fissando l’Ufficiale con volto interessato ha spiato: ‘E voi, chi sareste?’

Rizzo si è alzato e con un po’ di prosopopea si è presentato: ‘Ufficiale Rizzo, vengo dal Salento, mi ha inventato Raffaele Polo’

Piacere, mi congratulo. C’è una camurria di commissari in questo momento, nella letteratura italiana, impossibile stare dietro a tutti…. E voi, Polizia, Carabinieri, Finanza, dove faticate?’

‘Niente, così, fatti strani e misteriosi, senza una direzione precisa, capita un evento straordinario e impossibile e mandano me. Anzi, mandavano me perché adesso sono finito sotto inchiesta anch’io…’ ha detto tutto d’un fiato Rizzo.

‘Non la finiscono di rompere i cabbasisi, invece di andare da chi sappiamo noi… Vabbè, e il Maestro, come sta?’

‘Camilleri, detto fra noi, è immortale. Che importa se la vita terrena può terminare da un momento all’altro? Ormai lui è un po’ come noi, che non abbiamo paura della morte, siamo e resteremo eterni. Però, dispiace che se l’autore se ne va, non abbiamo più la possibilità di continuare con le nostre avventure…’

‘Eccerto, io quando mi rivedo alla TV ormai sò subito, dalla prima scena, come andrà a finire tutta la storia. Epperò ne vorrei cambiare qualcuna di quelle scene, sempre uguali…’ ha sorriso Montalbano.

‘Magari le storie con le donne, no?’ ha chiosato Rizzo.

Poi, sono stati in silenzio, immersi nei loro pensieri.

(continua)

Category: Cronaca, Cultura

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