IL CENTRODESTRA SI SVEGLI: I LECCESI GLI CHIEDONO URGENTEMENTE UN’ALTRA CLASSE DIRIGENTE
di Francesco Buja______
L’ombra del voto disgiunto sulla sconfitta cocente del centrodestra leccese. La senatrice Adriana Poli Bortone, piazzatasi al terzo posto nella classifica dei candidati sindaci del capoluogo salentino, lo ha ventilato in collegamento televisivo dal suo comitato elettorale, durante le operazioni di spoglio. Dunque, secondo l’esponente del Movimento sociale italiano del tempo che fu, non lei ha penalizzato il centrodestra. A cui comunque ha sottratto oltre il nove per cento dei voti.
Il voto disgiunto però, ha dichiarato nel pomeriggio, in conferenza stampa (nella foto) il candidato sindaco del centrodestra, Saverio Congedo, è fisiologico.
Lana caprina, null’altro se l’analisi della disfatta non valica i confini delle troppe beghe ribollite tra i manovratori del centrodestra. Se si guarda oltre, cioè agli elettori, si scorge quel che neanche il fanatismo può ignorare: il centrodestra leccese deve rinnovarsi drasticamente.
Congedo rassicurava gli elettori di questa fazione politica per la sua moderazione e per l’integrità, ma evidentemente non sono stati convincenti i soliti noti che hanno gravitato intorno alla sua candidatura e qualche soggetto di tale area uscito di scena. Si pensi a taluni indagati dalla magistratura, alla barzelletta dell’accordo notarile per la spartizione degli assessorati, a chi poco ascolto ha dedicato ai cittadini. Alla “stampella” offerta dai consiglieri del senatore Roberto Marti al centrosinistra nella scorsa amministrazione di Palazzo Carafa; specificando però, come se i leccesi portassero sempre l’anello al naso, che quegli esponenti del centrodestra agivano motu proprio. Forse sull’esito delle elezioni amministrative ha anche pesato la parentela di Congedo con l’ex sindaco di Lecce, Paolo Perrone, che secondo “Il Sole24 ore” era il primo cittadino più apprezzato d’Italia.
La gente del centrodestra è stanca. E nonostante Congedo fosse supportato da più liste rispetto a quelle di Carlo Salvemini, il risultato per il centrodestra è stato disastroso. Un segnale era stato lanciato già due anni fa: molta gente preferì seguire il mutamento genetico di Alessandro Delli Noci anziché votare ancora il centrodestra. Il buon Mauro Giliberti ne pagò le conseguenze. E oggi il sacrificio è toccato a Congedo, la cui faccia sarà associata a questo crollo, a questa classe dirigente del centrodestra, sebbene l’esponente dei Fratelli d’Italia avesse le carte in regola per dettare alla coalizione un passo di discontinuità.
Occorre dunque rinnovare le segreterie provinciali dei partiti implicati nel disastro di domenica scorsa, occorre puntare sui giovani. Quelli validi sono pronti a entrare in scena o a farlo assumendo maggiori responsabilità. Prima che altri militanti ed elettori di centrodestra migrino verso la sinistra sponda.______
LA RICERCA nel nostro articolo di questa mattina