“La chiamerei Lupa…” / UNA MONETA LOCALE PER I LECCESI, LA PROPOSTA AURITIANA DI VERONICA MERICO
di Francesco Buja______
Dove è finito il progetto di area metropolitana che aveva proposto due anni fa Delli Noci?
In vista delle elezioni del 26 maggio se lo chiede Veronica Merico (nella foto), candidata al Consiglio comunale Lecce da indipendente nella lista di Fratelli d’Italia.
“Pongo questa domanda – spiega l’esponente del centrodestra – perché siamo nella fase della politica in cui ogni candidato sindaco avanza delle proposte. Ma il problema sta nella capacità di attuare quel che si promette in campagna elettorale”.
Nel mirino anche il sindaco uscente: “Salvemini sostiene di non essere mai stato nemico del commercio? Allora perché il mercato di Settelacquare versa nel degrado?”.
Veronica Merico è un volto nuovo della campagna elettorale in corso per il rinnovo dell’amministrazione di Palazzo Carafa.
Segretaria regionale del Sindacato emigrati immigrati Ugl Puglia, ha condotto, fra l’altro, la vertenza sui pannelli fotovoltaici che ha coinvolto un migliaio di lavoratori, fra cui non mancavano quelli ridotti in schiavitù.
Gestisce il mercato delle arti e delle etnie sito in viale Aldo Moro ed è coordinatrice del movimento Salento Libero Regione.
“È evidente che il mercato di Settelacquare debba essere sottoposto a un rinnovamento generale se davvero se ne vuol fare un polo commerciale: si organizzino lì dentro degustazioni degli alimenti in vendita – propone l’aspirante consigliera comunale – “Immagino un mercato che sia un luogo d’incontro, dove magari ci si incontra per un aperitivo impreziosito dai cibi in vendita lì, dove mentre si bada alla spesa si possa gustare una frittura di pesce, insomma dove si possa andare anche per la convivialità del posto. Si pensi alla degustazione di pasta, ai consigli su come preparare le pietanze. E perché non organizzare nel mercato dimostrazioni di come si preparano alcuni prodotti? Così – conclude – si proverebbe anche a contrastare il dominio dei supermercati”.
L’occhio della sindacalista dell’Ugl, sponsorizzata dallo storico esponente del Msi pugliese, Mario De Cristofaro (nella foto), si posa sulle questioni sociali: “L’edilizia popolare non deve essere concentrata nelle zone ‘167’, altrimenti si creano dei ghetti. E per rivitalizzare le periferie si devono creare in esse delle biblioteche comunali, che, oltre a fornire un apporto di carattere culturale al rione, diverranno un luogo d’incontro. Immagino che la gestione di queste biblioteche venga affidata ad anziani, i quali sarebbero impegnati in un’attività e quindi non chiusi in casa. Gratuitamente, quindi al Comune questa manodopera non costerebbe“.
Non solo.
La proposta che tradisce lo spirito auritiano della Merico è quasi una eresia, ma altrove è stata attuata: “Penso a una moneta complementare, una moneta garantita dal Comune, per risollevare l’economia leccese. Un sostegno per le famiglie in difficoltà. La chiamerei “Lupa”…
Un’idea, questa, che è passata per Bayonne, città francese, dove si usa l’eusko, per l’inglese Avon, dove si paga col Bristol Pound e per la Baviera, dove gira il Chiemgauer. A Cosenza circola il bruzio. La proposta ricalca l’esperimento attuato nel 2000 dal giurista, economista e politico Giacinto Auriti di introdurre a Guardiagrele, in Abruzzo, il suo paese natio, il Simec. “Un altro vantaggio della moneta locale – spiega Veronica Merico – è l’incoraggiamento a spendere soldi nei negozi di Lecce”.
Il prossimo sindaco ci pensi.
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