‘RICERCATORI UNIVERSITARI E ASSEGNISTI DI RICERCA DISCRIMINATI DAI SINDACATI CGIL, CISL, UIL, GILDA E SNALS’. UNA DURA NOTA DI PROTESTA DEI COBAS
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. I Cobas – Comitati di Base della Scuola, Università e Ricerca – dell’ Università del Salento ci mandano il seguente comunicato______
Ancora una volta figli e figliastri. Questa volta sul palco romano allestito per celebrare la festa del lavoro.
Un lungo intervento ieri a Roma, durante il concerto organizzato da CGIL-CISL-UIL, ha richiamato l’attenzione sui “precari della ricerca”. Ma la formula è ambigua e nasconde una operazione sindacale iniqua. Per “precari della ricerca” non si intende infatti tutti i precari che lavorano nell’ambito della ricerca, ma solo i precari che lavorano negli Enti di ricerca. Restano fuori dalle rivendicazioni e dall’operazione sindacale sin qui condotta dai maggiori sindacati i “precari della ricerca delle Università italiane”, ossia Ricercatori a Tempo Determinato di tipo A introdotti dalla legge Gelmini e Assegnisti di ricerca.
Migliaia di precari che nelle Università italiane fanno ricerca da anni, senza alcuna garanzia, e che improvvisamente hanno perso il lavoro. Molti sono già abilitati a professori associati, i Ricercatori Gelmini poi garantiscono ogni anno accademico – per obbligo contrattuale – gli insegnamenti dei vari Corsi di Laurea.
L’operazione sindacale è sempre la stessa: tutelare i precari degli Enti di ricerca. In questa direzione andava anche il sostegno alla legge Madia, che prevede la giusta stabilizzazione dei Ricercatori precari e Assegnisti di ricerca degli Enti di ricerca, ma non è applicabile ai Ricercatori precari e Assegnisti di ricerca delle Università.
Ieri, nella giornata che celebra la dignità del lavoro, sul palco del concertone romano i maggiori sindacati italiani hanno ancora una volta confermato la loro strategia, dividendo i lavoratori in tutelati e non. Hanno scelto di difendere qualcuno, ma lasciare indifeso qualcun altro. Ancora una volta l’unità sindacale prevale sull’unità dei lavoratori.
Così come dimostra anche l’intesa tra Governo e organizzazioni sindacali, firmata pochi giorni fa da FLC-CGIL, CISL FSUR, FED. UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, FED. GILDA UNAMS e che ha portato alla sospensione dello sciopero del 17 maggio, in cui non una parola si spende per i precari della ricerca nelle Università.
Noi dei Cobas lavoriamo da tempo per tutelare anche i precari delle Università, rendendo noti per la prima volta i numeri di un precariato ampiamente diffuso su scala nazionale, che danneggia lo sviluppo di un Paese e la vita di migliaia di – ormai non più giovani – risorse, e denunciando la disparità di trattamento tra lavoratori “comparabili” sancita dalla legge Madia.
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