‘SI TENGA I TRENTA MILIONI, I TRENTA DENARI DI GIUDA…LEI NON E’ L’AVVOCATO DEL POPOLO, LEI E’ L’AVVOCATO AL SERVZIO DELLE MULTINAZIONALI’. DURA, FIERA E DEGNA RISPOSTA DI MARCO POTI’ A GIUSEPPE CONTE
(g.p.)_______“Ora ho l’obbligo di pensare a misure di sostegno per la comunità di Melendugno. Annuncio provvedimenti di trenta milioni di euro. Avrei voluto deciderli insieme al sindaco di Melendugno, ma lui ha rifiutato il confronto. Declinare il mio invito è stato uno schiaffo non a me, ma a tutta la sua comunità locale”, aveva dichiarato ieri a Lecce, parlando con i giornalisti, il presidente del consiglio Giuseppe Conte.
A distanza di ventiquattro ore, da pochi minuti è arrivata via social la risposta di Marco Potì. Eccola:
IL VERO SCHIAFFO LO HANNO PRESO I CITTADINI DI MELENDUGNO E DEL SALENTO
Egregio Presidente del Consiglio prof.Giuseppe Conte, come lei stesso ha nuovamente ribadito, Melendugno e il Salento hanno subito una FERITA troppo forte con la progettazione e la realizzazione del gasdotto Tap, un’opera inutile, dannosa e molto pericolosa, come la ritengono, da tanti anni, molti di noi e come anche lei stesso e i ministri del suo governo che rappresentano questo territorio, pensavano, almeno fino a poco tempo fa!
Noi, signor Presidente, continuiamo a ritenere che questa enorme ferita, che sanguina ancora, non possa essere guarita con bende o medicine particolari. In accordo con tutti i miei consiglieri comunali (che ringrazio enormemente per il coraggio e la determinazione dimostrata), le ribadiamo che non siamo disponibili ad accettare i ”30 denari” messi a disposizione dal suo Governo, derivanti da una società che, con i suoi investimenti e la irrefrenabile ricerca di utili, vorrebbe distruggere questo territorio e metterne a rischio il futuro stesso.
Noi, signor Presidente, abbiamo scelto di essere COERENTI con gli impegni presi con i nostri cittadini, quando ci hanno scelto di rappresentarli ed abbiamo assicurato che non avremmo accettato compromessi e continuato a contrastare questo scellerato progetto, fino a quando la Costituzione italiana e le Istituzioni europee ce lo avessero permesso. E che avremmo chiesto fino in fondo il rispetto della legalità e delle giuste procedure (in corso di accertamento, ancora oggi, da parte della magistratura inquirente), così come dei principi e dei valori posti alla base di accordi e convenzioni internazionali.
Noi, signor Presidente, abbiamo scelto di essere coerenti e conseguenti, quando partecipiamo e manifestiamo con Greta e gli studenti, sostenuti dagli scienziati di tutto il mondo e finanche dal presidente della Repubblica Mattarella, per fermare i cambiamenti climatici e dire stop, da subito, ad opere ed impianti che utilizzano combustibili fossili, proprio come il gas ed i gasdotti e che sono, come unanimemente riconosciuto, altamente clima-alteranti.
Noi, signor Presidente, siamo rappresentanti istituzionali e riteniamo che il rispetto istituzionale sia principalmente quello verso i cittadini, quando si prende l’impegno di ascoltare e far sentire la loro voce nelle istituzioni, spesso sorde invece alle loro richieste. Non è assolutamente un atteggiamento irrispettoso quello di tanti Sindaci come me, che cercano di essere coerenti e di far sentire sempre il proprio pensiero e quello delle proprie comunità, a volte sconveniente, ma comunque determinato, anche davanti alle massime cariche dello Stato.
Signor Presidente ho deciso di pubblicare la nota che le feci pervenire per comunicare la scelta di non partecipare all’incontro da lei proposto (nella foto qui allegata, ndr), notando ancora una volta, con rammarico, che lei non ha mantenuto la sua stessa richiesta di riservatezza su questa iniziativa.
Signor Presidente, i Salentini sono gente di grande dignità e correttezza e continuano a mantenere ferma l’opinione negativa di assoluta incompatibilità di questa opera e la invitiamo a venire di persona in questi luoghi per poterne verificare la veridicità. Purtroppo con le sue scelte ed i suoi comportamenti, ha deciso di liquidare attraverso una valutazione di possibili danni, frettolosa, superficiale ed occulta, tutti gli impegni che anche ministri del suo governo avevano assunto con i cittadini, di lavorare invece per bloccare questa società e la sua scellerata opera.
Lei, signor Presidente, si presentò come avvocato degli italiani, ma oggi appare ai nostri occhi sempre di più come avvocato (d’affari) delle multinazionali e delle grosse società e ciò glielo diciamo con estremo rammarico, ma con tutta la franchezza necessaria e con il dovuto rispetto istituzionale.______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri