IL LECCE / LA PARTITA / MAGLIE DA PROMOZIONE
(Rdl)______
In dodicimila sugli spalti del Via del Mare, in un bel pomeriggio di anticipo di primavera, Curva Nord al completo e in gran forma, pronta a dare la carica. Derby di Puglia con le squadre in campo con obiettivi opposti, andare in A, evitare la C.
Liverani schiera il solito 4-3-2-1, nell’occasione con Falco e Mancosu a supportare La Mantia; Padalino punta davanti su Mazzeo e Iemmello, Kragl sulla sinistra e Busellato tra le linee.
Lecce con la maglietta celebrativa, sempre giallorossa, a strisce verticali larghe, le rosse, e strette, le gialle, che ricorda la serie B conquistata per la prima volta, quarantatré anni fa, ripresentata oggi (nella foto); Foggia in completo bianco con pantaloncini neri.
Primo tiro in porta dopo otto minuti, con Falco che, servito da Majer, impegna Leali forte, ma centrale. Poi ci prova La Mantia, con una conclusione sporca, di nuovo parata, come pure poco dopo un suo colpo di testa. Pressione dei padroni di casa, ma senza esito.
Ci prova Tachtsidis, al minuto 32, dalla distanza, fuori di poco.
Ci prova Falco, dopo una bella azione personale, al minuto 38, respinto dalla difesa.
Predominio costante del Lecce, solo sul finire del tempo il Foggia si affaccia in avanti, conquistando un calcio d’angolo, allontanato a pugni da Vigorito; dopo aver cercato in precedenza solo di tenere palla, per smorare la pressione degli avversari a lungo subita.
Ospiti in apprensione, nervosi, i tre loro ammoniti, fra cui i due centrali, non sono un caso.
Partita tesa, palpabile l’importanza del risultato.
Ripartono forte i Giallorossi al rientro agli spogliatoi, ma il Foggia pare meglio disposto, tenta di più le sortite in avanti, conquista anche un doppio calcio d’angolo, senza però che gli attaccanti trovino la deviazione in porta.
Si sente come la partita stia per arrivare ad una fase decisiva.
Poi il vantaggio del Lecce! Quarto d’ora della ripresa, ripartenza micidiale di Falco, lancio a Petriccione, cross calibrato, colpo di testa da vero bomber conclamato di La Mantia, pallone all’incrocio dei pali, Curva Nord in visibilio.
Non ci sta il Foggia, ora si porta in avanti con determinazione, dopo un doppio cambio, intenzionato a pareggiare, visto che è in serie positiva da cinque gare, senza però creare azioni apprezzabili; guardingo, ma non passivo, il Lecce, con evidente voglia di chiudere la partita.
Però non succede nè una cosa, nè l’altra, tensione sempre alta, due cambi anche nel Lecce, poi il terzo per gli ospiti che mettono un attaccante in più, e i minuti passano.
Si va così, con questa situazione, ai minuti finali.
La punizione di Kragl all’ottantasettesimo dalla distanza murata dalla barriera; e l’espunsione col rosso diretto per Busellato del resto già ammonito, portano ai quattro minuti di recupero, fatti di nervosismo palpabile.
E finisce così, con questa vittoria striminzita nel risultato, ma meritata per gioco e legittimata dal dinamismo mostrato, di un Lecce che torna a volar alto.
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