ALLA SCOPERTA DELL’ ITALIA DI SERIE B – 10 / LA SPEZIA
(g.p.)______Dal mare, a mano a mano che ci si avvicina, dentro al golfo, si vedono le banchine, i moli, poi si profila dietro la città, protetta da cime poco elevate, ma qui considerate monti e non colline. Negli ultimi anni, si sono sviluppati il porto commerciale, e quello turistico, ma la storia, il porto sepolto nella memoria, di La Spezia è ancora indissolubilmente legata alle attività della base della Marina Militare, per quanto nell’ultimo decennio ridimensionate
E di marinai, di passaggio, in arrivo, o in partenza, o di base logistica qui, è popolata, con le loro divise azzurre d’inverno, bianche d’estate, e a loro volta ognuno con le sue storie, i suoi ricordi, le sue speranze, i suoi affetti.
Sempre al mare, poi, è legata la vocazione turistica delle Cinque Terre, e dei paesini cantati da Eugenio Montale.
Alla fine della Liguria della riviera di Levante, quando poco oltre diventa già Toscana, in una zona collegata in maniera ottimale da strade, autostrade e ferrovie, e servita dall’aeroporto internazionale di Genova.
Novantatremila abitanti, sotto la pioggia. A La Spezia piove sempre, Va beh, piove spesso, diciamo così, diciamo però pure che non è una leggenda metropolitana, e se diciamo che piove più che in ogni posto d’Italia, diciamo un dato oggettivo.
Di origine romana, sviluppatasi nel Medioevo, poi nei secoli seguenti sotto l’egida della Repubblica di Genova, fino all’ Unità d’ Italia, la città è tagliata in due da via del Prione, la più elegante, che dalla stazione ferroviaria porta verso il lungomare.
La focaccia ligure, il castagnaccio, la farinata, le torte di verdura, e le trenette al pesto, sono poi più che specialità culinarie veri e propri tratti identitari.