LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 34 – LA SUGGESTIVA POESIA DI RAOUL PIGLA
di Raffaele Polo______
Onestamente, poco o nulla si sa di Raffaele Pagliarulo, raffinato poeta leccese che può essere inserito in quel buon numero di poeti salentini che hanno costituito lo ‘zoccolo duro’ della altrimenti ignorata e trascurata realtà culturale della nostra ‘sub-regione’, per dirla con Ennio Bonea.
Sensibili agli influssi, alle sollecitazioni che vengono dai maggiori poeti del momento (su tutti Carducci e Pascoli) ma anche da ciò che offre la letteratura europea, i nostri poeti finiscono per testimoniare in maniera mirabile come possa agevolmente mescolarsi e sublimarsi l’idea del dialetto divenuto linguaggio d’elite piuttosto che retaggio del popolino, in un contesto che vede di buon occhio questi esperimenti, collocandoli però in sottordine rispetto al versificare in lingua.
Il bravo Pagliarulo rispetta, in generale, i canoni dell’epoca, fino ad anagrammare il proprio cognome (lo facevano un po’ tutti, evolvendo l’Arcadia classica in una sfera più nostrana….) e interessandosi, poi, di ‘avventure’ avveniristiche, come ad esempio costruire un velodromo per il Touring Club Ciclistico di Lecce, oppure partecipare attivamente alla Società Anonima Leccese della Ghiacciaia…
Siamo nei primi anni del Novecento e anche la nostra Lecce è piena di iniziative e agganciata a quella lontana Europa che lancia idee e spunti pronti ad essere sostenuti dagli intellettuali del momento. Pagliarulo, che è titolare di un negozio di ottica (all’avanguardia, per quei tempi) non disdegna di scrivere versi in dialetto. Anzi, se ne fa un vanto, partecipando a tutte le numerose pubblicazioni di genere che erano sempre in stampa nel nostro territorio.
La sua è poesia soprattutto satirica, ironica, sovente indirizzata a personaggi del momento e a fatti di costume contingenti. Ma sempre venata di una malinconica atmosfera, squisitamente leccese, legata alle cose terrene ma speranzosa, con qualche reticenza, negli Ideali più sacri.
Rime che vengono così sintetizzate dal Poeta, in un significativo suo frammento titolato ‘A ci legge’:
Rime uneste,/ Rime ritte,/ Doppu data ‘na prim’ampa/ Siti state/ Scuse, citte,/ Nduccecate,/ Mmasunate/ Intr’a fogli de la stampa. / Rime ritte,/ Rime uneste,/ Mute e surde pe tant’anni,/ Siti state/ Senza feste,/ Mmuntunate,/ Mpulizzate/ Bu presento senza nganni.
E se ne va proprio nel giorno di Natale del 1950, Raffaele Pagliarulo.
Lasciandoci le sue poesie, i suoi versi scorrevoli e piacevolissimi da frequentare, meritevoli di essere conosciuti nella Terra da lui tanto amata.
34 – Continua______
LA RICERCA nei nostri precedenti articoli della rassegna (stanno nel nostro archivio, accessibile dalla home page, digitando anche semplicemente nome e cognome che interessa nel riquadro ‘CERCA’ a destra sotto la testata)
1 – ERNESTO ALVINO, 13 aprile
2 – ENRICO BOZZI, 20 aprile
3 – RINA DURANTE, 27 aprile
4 – SALVATORE BRUNO, 4 maggio
5 – CLAUDIA RUGGERI, 11 maggio
6 – ANTONIO VERRI, 18 maggio
7 – SALVATORE TOMA, 25 maggio
8 – RAFFALE PROTOPAPA, 1 giugno
9 – GIOVANNI POLO, 8 giugno
10 – FRANCESCANTONIO D’AMELIO, 15 giugno
11 – GIUSEPPE DE DOMINICIS, 22 giugno
12 – ROCCO CATALDI, 29 giugno
13 – VITTORIO PAGANO, 6 luglio
14 – GIULIO CESARE VIOLA, 13 luglio
15 – VITO DOMENICO PALUMBO, 20 luglio
16 – NICOLA G. DE DONNO, 27 luglio
17 – CESARE MONTE, 3 agosto
18 – VITTORIO BODINI, 10 agosto
19 – CARMELO BENE, 17 agosto
20 – IACOPO ANTONIO FERRARI e ANTONIO DE FERRARIIS, 24 agosto
21 – GIROLAMO COMI, 31 agosto
22 – SALVATORE PAOLO, 7 settembre
23 – MICHELE SAPONARO, 14 settembre
24 – ERCOLE UGO D’ANDREA, 21 settembre
25 – FRANCO CORLIANO’, 28 settembre
26 – DONTO VALLI, 5 ottobre
27 – ERMINIO GIULIO CAPUTO, 12 ottobre
28 – GINO DE SANTIS, 19 ottobre
29 – ENNIO BONEA, 26 ottobre
30 – OBERDAN LEONE, 2 novembre
31 – COSIMO DE GIORGI, 9 novembre
32 – MADDALENA SANTORO, 16 novembre
33 – MARIO MARTI, 23 novembre
Category: Cultura