SETTE ANNI DOPO, RITORNA CON UN NUOVO EDITORE “Almeno un grammo di salvezza”, LA RACCOLTA POETICA DI NICOLA VACCA PER CHI HA CERCATO, E NON HA TROVATO
di Giuseppe Puppo______
A sette anni di distanza dalla pubblicazione, nel 2011, per l’ Associazione Culturale Il Foglio, è appena uscito in una nuova veste grafica (70 pagg. 14 euro) e per una nuova casa editrice, L’ Algolibro, la raccolta di poesie di Nicola Vacca “Almeno un grammo di salvezza”.
Cosa è cambiato, da allora?
In questi versi, niente.
Rimangono scolpiti, sette anni dopo, e il lasso temporale ne conferma e ne proietta l’ attualità e l’ eternità.
Nel loro autore, tanto.
Sono arrivati i riconoscimenti ufficiali, come il prestigioso premio Camaiore (nella foto del luglio 2016, la cerimonia di consegna) per le altre raccolte successive; la sua rete da pesca di motivi e personaggi poetici, che egli tiene sempre buttata nel mare magnum di internet, è ben più estesa e gonfia, gigantesca, altro che la canna del ragazzo che campeggia nella foto di copertina di questa edizione; e quello che era allora ancora idealmente un ragazzo, non lo è più, è diventato un uomo, sofferto, vissuto, a tratti, spesso, esacerbato, come quell’Emil Cioran al quale ha dedicato l’ultimo dei suoi studi, finendo, come accade spesso in genere allo studioso per lo studiato, col prenderne tanto, nel modo di essere e di porgere.
Poi, è cambiata radicalmente la sua geografia dell’ anima, dal Cilento, a Parigi, dalla natia Gioia del Colle, e sì fino a Lecce, dove dirige la collana di poesia “Z” per I Quaderni del Bardo dell’ editore leccese Stefano Donno, che egli, subito con qualche colpo magistrale, di raccolte straordinarie, con nuovi autori scoperti e imposti, ha fatto risuonare prepotentemente nel panorama nazionale.
La sua propria, di poesia, di Nicola Vacca, reclama sempre attenzione.
Qui, fra un riferimento biblico e l’ altro delle citazioni iniziali, canta la semplicità di un bacio nella complessità dell’ amore, pur capace di dare aiuto, sollievo e conforto; l’ inautenticità di tanti che si manifestano nelle opere e i giorni quotidiani davanti a noi, anche se ognuno di noi il peggior nemico sovente se lo cova dentro di sé; gli aiuti richiesti e negati di attimi fuggenti, pur frammenti di eternità; e la morte che si sconta vivendo, in ogni giorno in cui si muore un po’ per poter vivere, in cerca di salvezza.
Ne basta poco, almeno un grammo.
Ma è difficile trovarlo, questo grammo di salvezza da assumere quotidianamente, nelle nostre crisi di astinenza.
Però, i versi di Nicola Vacca suggeriscono dove cercarlo, dopo le a volte amarissime riflessioni che suscitano, e ogni parola, ogni verso, aprono nuove strade.