‘ITALIA IN COMUNE’ CONTRO I TAGLI ALL’ACCOGLIENZA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il coordinatore di Italia in Comune Mesagne, Antonio Calabrese, ci manda il seguente comunicato______
Decreto immigrazione – Costi enormi per i Comuni – necessario confronto con i territori
Proposta adozione ordine del giorno per la sospensione temporanea effetti decreto legge 113/2018 in materia di immigrazione e sicurezza fino a conclusione iter parlamentare
Come è noto, il sistema di accoglienza SPRAR, introdotto dalle legge 189/2002, è riconosciuto da tutti come un modello di integrazione valido e sostenibile per il nostro Paese e di esempio anche per l’intera Europa. Lo stesso Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nella Relazione sul funzionamento del Sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze connesse all’afflusso di stranieri nel territorio nazionale, inviata al Parlamento lo scorso 14 agosto, dichiarava che i centri SPRAR «si pongono come ponte necessario all’inclusione e come punto di riferimento per le reti territoriali di sostegno, avviandosi, in tal modo, processi più solidi e più facili di integrazione».
Purtroppo, però, le misure contenute nel decreto n. 113/2018 in materia di Immigrazione e Sicurezza vanno nella direzione opposta a quella di sostenere il sistema SPRAR in quanto prevede ad esempio, diverse migliaia di migranti in meno nel circuito dell’ accoglienza e la revoca di circa 1500 permessi di protezione umanitaria oltre che la chiusura di decine di CAS e SPRAR. Tali interventi potrebbero avere delle ricadute devastanti sui territori in termini di costi sociali ed economici; vi è il concreto rischio, infatti, di “strappare” dal circuito virtuoso dell’accoglienza tante vite umane per immetterle invece nella strada con il pericolo di andare incontro a casi di emarginazione sociale nonché di delinquenza diffusa. I tagli previsti dallo stesso decreto, inoltre, relativi al mantenimento di tali progetti, provocherebbero esborsi enormi per le casse dei vari comuni. È stato stimato dall’ANCI, infatti, un ammontare complessivo di circa 280 milioni di euro di costi amministrativi che ricadrebbero su Servizi sociali e Sanitari territoriali.
Per tali ragioni, attesa la discussione sul progetto SPRAR calendarizzata nel consiglio comunale del 9 Novembre p.v. ed in linea con le azioni promosse in questi giorni da Italia in Comune Puglia, anche la sezione di Mesagne del partito, ha ritenuto opportuno inviare, all’attenzione del Sindaco e dell’intero Consiglio Comunale, per le loro valutazioni, una proposta di adozione di un ordine del giorno, inteso a chiedere al Ministro dell’Interno ed al Governo di sospendere temporaneamente gli effetti del decreto legge citato e di rivalutare, a seguito di confronto con i territori, le ricadute concrete dell’atto sia in termini economici che sociali e di sicurezza e contestualmente richiedere alla Regione Puglia di sostenere l’iniziativa.
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