SISINNI HA VOLATO SUL NIDO DEL CUCULO
di Raffaele Polo______Chiesero ad Isaac Asimov : “Se sapessi che il mondo finisce questa notte, cosa faresti?”. E il grande scrittore di fantascienza rispose, senza esitazione: “Scriverei più veloce!”.
Questo aneddoto ci pare appropriato per sintetizzare la (meritoria) opera letteraria di Salvatore Sisinni (nella foto), che scrive ed edita con grande passione, sfornando un testo dopo l’altro, sorretto e sostenuto dalla Sette Muse Edizioni di Luigi Maci e pubblicando questo recentissimo ‘Le due facce di una legge’ che ha un lungo ed articolato percorso esplicativo a mo’ di sottotitolo: ‘Quando la scienza viene “espropriata e sfrattata” dall’ideologia/ Luci e ombre della Legge di riforma psichiatrica n. 180/ Quarant’anni di esperienze, dibattiti, testimonianze, drammi personali e familiari/ Con il prezioso contributo del prof. Giancarlo Reda, già Direttore dell’Istituto di Psichiatria dell’Università “La Sapienza” di Roma’ .
L’immagine di copertina è ‘La nave dei folli’ di Bosch, mentre in quarta di copertina c’è un bel ritatto dell’autore, opera di Salvatore Cippone, che illustra anche altre parti.
Ci soffermiamo su questi aspetti del libro (euro 18,00) proprio per far comprendere al meglio quale è l’intuibile sviluppo delle oltre duecento pagine che il dottor Sisinni ci propone, questa volta, così sintetizzando il suo scritto : “E’ un saggio sulla follia nel corso dei secoli nonché sulla Legge Basaglia che, quarant’anni fa, chiuse i manicomi per aprire i mini reparti (10/15 posti letto) di psichiatria negli Ospedali generali; repartini che qualcuno, molto efficacemente, ha definito “mini manicomi”.
Ognuno, leggendolo potrà farsi un’idea precisa di quale sia, oggi, la situazione dei malati di mente e delle loro famiglie. Purché, però, si spogli da ogni sorta di pregiudizio ideologico e di appartenenza politica.
E la dedica è ancora piàù incisiva: “A tutti quei pazienti -tanti- che una Legge, senza preavviso, incautamente sfrattò dalla loro casa -il manicomio- prima di averne costruita un’altra più dignitosa sul territorio, nella cosiddetta società civile.”
Dopo le pagine iniziali, con prefazione, avvertenza, preambolo, breve nota a margine e nota introduttiva, il testo si snoda attraverso quattro parti: Excursus storico-scientifico-letterario, Contributi di vari Autori, Lettere ai giornali scritte dall’autore e Conclusioni.
È, ancora una volta, una tipica produzione del dottore Sisinni: una sorta di grande Antologia sul tema della Follia, corredata da foto, illustrazioni, citazioni e ricordi storici che ne rendono piacevolissima la lettura.
L’autore, neuropsichiatra con esperienza trentennale in un ospedale psichiatrico dai padiglioni freddi e disadorni, dotati di finestre con le sbarre e da porte chiuse a chiave, si propone si riaccendere i riflettori su alcuni aspetti della Legge n. 180 che chiuse i manicomi, restituendo dignità ai malati – e non fu poco – ma lasciando sulle loro famiglie un carico non sempre sopportabile. Senza alcuna presunzione, Sisinni cerca di dimostrarlo, servendosi dell’esperienza acquisita sul campo e ricorrendo ad alcune testimonianze.
Ora, terminata questa ulteriore impresa letteraria, il bravo Dottore sarà sicuramente pronto per altre pubblicazioni, sempre indaffarato e convinto che il libro sia ancora lo strumento più idoneo per diffondere cultura, sentimenti, ed esperienze.