TRIPOLI SOTTO ASSEDIO, SI COMBATTE A POCHI CHILOMETRI DAL CENTRO. IL GOVERNO ITALIANO SMENTISCE L’ INVIO DI TRUPPE, MA IL PROBLEMA E’ CHE ALCUNE GIA’ CI SONO. SALVINI INTANTO SE LA PIGLIA CON I FRANCESI
(g.p.)______Ci sono già, già c’erano, trecentocinquanta militari italiani in Libia, per “fornire assistenza e supporto al governo di Accordo nazionale libico”, cioè al premier Fayez al Sarraj, del quale siamo alleati. Così si spiega perché i suoi nemici hanno tentato di colpire l’ ambasciata italiana, fallendola, e centrando invece con un colpo di mortaio un vicino albergo.
Fonti giornalistiche da questa notte parlano di invio di nuove truppe italiane, “forze speciali”, sempre a sostegno di al Sarraj, che, dopo aver proclamato ieri sera lo stato d’emergenza, questa mattina ha chiesto di nuovo aiuto alla comunità internazionale, e ha convocato milizie a lui fedeli.
Intanto i ribelli, chiamiamoli così, ma nel ginepraio di fazioni e bande armate, ognuna a sua volta con i propri referenti esteri, dall’ Europa, al Nord Africa, al Medio Oriente, è difficile capire chi si ribella a chi, comunque la Settima Brigata dell’ esercito, sono già nella periferia di Tripoli.
A sei chilometri in linea d’ aria dal centro della capitale, per la precisione.
Vi sono confluiti molti ex simpatizzati di Gheddafi.
La guida Abderl Rahman Al-Kani, che si propone ufficialmente di “voler liberare Tripoli dalle milizie che prosciugano il denaro pubblico”.
Si combatte strada per strada, con un tragico bilancio di decine di morti.
La presidenza del consiglio dei Ministri ha diffuso in mattinata la seguente nota:“In relazione ad alcune notizie apparse sulla stampa odierna si smentisce categoricamente la preparazione di un intervento da parte dei corpi speciali italiani in Libia. L’Italia continua a seguire con attenzione l’evolversi della situazione sul terreno e ha già espresso pubblicamente preoccupazione nonché l’invito a cessare immediatamente le ostilità assieme a Stati Uniti, Francia e Regno Unito”.
Mentre non si sono avuti commenti né dal ministro degli Esteri, né di quello alla Difesa, oltre a Giuseppe Conte, ha parlato pochi minuti fa il ministro dell’ Interno Matteo Salvini: “Escludo interventi militari che non risolvono nulla. E questo dovrebbero capirlo anche altri. L’Italia deve essere la protagonista della pacificazione in Libia. Le incursioni di altri che hanno altri interessi non devono prevalere sul bene comune che è la pace. Sono preoccupato. Penso che dietro ci sia qualcuno. Qualcuno che ha fatto una guerra che non si doveva fare, che convoca elezioni senza sentire gli alleati e le fazioni locali, qualcuno che è andato a fare forzature, a esportare la democrazia, cose che non funzionano mai. Spero che il cessate il fuoco arrivi subito”.
Ultimo particolare, inquietante, della giornata, le notizie di fughe, tutte riuscite, nel caos che regna sovrano, di detenuti, sia da prigioni ordinarie, sia da campi profughi, in totale diverse centinaia, ora allo sbaraglio lungo la costa.
Dove tenteranno di dirigersi?______
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