LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 22 – LA REALTA’ SALENTINA NELLE STORIE DI SALVATORE PAOLO
di Raffaele Polo______
Salvatore Paolo da Carmiano (1920-1976) è stato, per molto tempo, pressoché sconosciuto ai più. Intendendo che la sua attività letteraria, negli anni Sessanta e Settanta, non ha avuto la diffusione e la conoscenza che avrebbe meritato. Eppure Paolo (questo il cognome) è uno scrittore prolifico (ricordiamo, tra gli altri, Il canale, I millepiedi ed altri animali, I Fibbia) e certamente fra i pochi ad ambientare i suoi romanzi e, in genere, tutti gli scritti, nella realtà salentina del suo tempo.
La sua visione del mondo è fondamentalmente pessimistica e , districandosi molto bene dai retaggi culturali assorbiti da Verga e Pirandello, Paolo ci offre un affresco completo e ricco di sfaccettature di famiglie che si arrabattano per condurre un’esistenza accettabile, in mezzo alle difficoltà cui sono costretti dai tempi ma soprattutto dalle malvagità e da quella mai annunciata ‘sfortuna’ che sembra gravitare perennemente sulle loro teste.
Con le allegorie contenute nelle storie con animali protagonisti , poi, il discorso si dilata e diventa un chiaro segnale di cosa sia la Natura, per Paolo: una eterna sconfitta per i più deboli , in un afflato leopardiano non disgiunto da considerazioni che avvicinano lo scrittore salentino a Cesare Pavese (‘Lavorare stanca solo quando si è soli’).
Giovanni Bernardini fa notare un aspetto certamente commuovente e sensibile, nella narrativa di Paolo: “…una tenue parola di luce lo scrittore vuol pronunciare nell’ultima favola del libro, Le farfalle, dove una farfalla portanotizie reca ad un vecchio morente con la sua semplice presenza il segno dell’appagamento d’una speranza durata tutta la vita.”
Solo negli ultimi tempi si sta pubblicando l’intera opera narrativa di Salvatore Paolo: un doveroso omaggio a questo interessante e piacevole narratore che ha saputo dipingere affreschi e vicende squisitamente salentini. E, forse proprio per questo, si è condannato ad una ingiusta e lunga trascuratezza da parte di chi si occupa di cose scritte…
Incipit de ‘Il canale’
Mio padre aveva i calzoni sempre con le toppe sul sedere. A volte non aveva nemmeno i calzoni e andava in giro in sole mutande bianche, secondo usava qui da noi prima della guerra, lunghe fino ai piedi e allacciate con la corda alla caviglia. Quanto a scarpe non ne aveva mai possedute. Del resto nessuno in casa mia possedeva un paio di scarpe: né io né Giannino né Benito.______
22 – Continua______
LA RICERCA nei nostri precedenti articoli della rassegna (stanno nel nostro archivio, accessibile dalla home page, digitando anche semplicemente nome e cognome che interessa nel riquadro ‘CERCA’ a destra sotto la testata)
1 – ERNESTO ALVINO, 13 aprile
2 – ENRICO BOZZI, 20 aprile
3 – RINA DURANTE, 27 aprile
4 – SALVATORE BRUNO, 4 maggio
5 – CLAUDIA RUGGERI, 11 maggio
6 – ANTONIO VERRI, 18 maggio
7 – SALVATORE TOMA, 25 maggio
8 – RAFFALE PROTOPAPA, 1 giugno
9 – GIOVANNI POLO, 8 giugno
10 – FRANCESCANTONIO D’AMELIO, 15 giugno
11 – GIUSEPPE DE DOMINICIS, 22 giugno
12 – ROCCO CATALDI, 29 giugno
13 – VITTORIO PAGANO, 6 luglio
14 – GIULIO CESARE VIOLA, 13 luglio
15 – VITO DOMENICO PALUMBO, 20 luglio
16 – NICOLA G. DE DONNO, 27 luglio
17 – CESARE MONTE, 3 agosto
18 – VITTORIO BODINI, 10 agosto
19 – CARMELO BENE, 17 agosto
20 – IACOPO ANTONIO FERRARI e ANTONIO DE FERRARIIS, 24 agosto
21 – GIROLAMO COMI, 31 agosto
Category: Cultura