“Tutti possiamo rimboccarci le maniche e cominciare da oggi, da qui”. IL MESSAGGIO ALLA CITTA’ DELL’ ARCIVESCOVO MICHELE SECCIA DOPO LA SUA PRIMA PROCESSIONE DA “leccese felice”: “abbiamo tanto da fare, tutti insieme”
(Rdl)______“Felice di essere qui, ormai leccese come voi”, alla sua ‘prima volta’, ad accompagnare “le statue dei Patroni in questa bella processione“, questa sera l’ arcivescovo di Lecce Michele Seccia, al termine, ha rivolto un messaggio ai “cari fratelli e sorelle, cari leccesi, cari turisti che in questi giorni (e non solo) scegliete il nostro meraviglioso Salento come meta per le vacanze”.
Un messaggio sobrio ed affettuoso, quanto serio e impegnativo, teso a indicare un modello di vita cattolico, e a far (ri) scoprire così un senso dell’ esistenza.
“È sotto gli occhi di tutti come la nostra società, soggetta a contaminazioni da parte di TV e social, generi continuamente, e non solo per i più giovani, modelli di vita ben lontani dagli ideali umani e cristiani, che per tanti di noi diventano cattivi stereotipi da emulare“.
Quindi: “Oronzo, Giusto e Fortunato per noi sono veri e propri amici e modelli di vita!”.
In quanto “Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria
testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”.
Per l’ arcivescovo, “il volto realmente bello di Lecce è fatto di accoglienza, di inclusione, di integrazione delle diversità, di cordialità, di rispetto per l’ambiente, di amore per il bene comune e per il bene gli uni degli altri”.
Da qui l’ auspicio indicato, “se solo capissimo che per essere felici non serve molto, con il carattere accogliente di cui gode il popolo salentino, promuovere una politica della prossimità e del dialogo renderebbe Lecce la capitale della fraternità”.
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