LECCE – REGGIANA: RETROCESSIONE E PARADISO, DUE DESTINI INCROCIATI di Gabriele De Pandis
Ed il letargo di primavera finì. Dopo una lunga pausa dettata dalla concomitanza della sosta di Pasqua con il turno di riposo, il Lecce ritorna in campo per dire la sua nel rush finale per la promozione in Serie B nel tentativo di agganciare il Trapani a due lunghezze di distacco. È passato molto tempo dalla vittoria di sabato 23 marzo contro il Pavia, vittoria che ha lasciato più di un dubbio in casa Lecce a causa della difficoltà nei minuti finali e nell’incapacità sostanziale di chiudere le partite che alla lunga poteva e può costar cara.
Da domani e per tutto il rush finale del campionato di Lega Pro, la truppa di mister Toma può contare sul recupero di due pezzi di artiglieria pesante: infatti sono a pieno ritmo Salvatore Foti e Javier Ernesto Chevanton. Il primo può risultare letale nelle partite di fine campionato ad alta posta in palio dove su ogni palla può passare il treno della stagione. Sulla classe poi della punta uruguagia ex Monaco e Siviglia è inutile spendere ulteriori parole.
Lunedì scorso allo stadio “Druso” di Bolzano il Trapani ha buttato via il primo match-point della stagione impattando conto i biancorossi di casa per 1-1. Per la squadra del brillante mister Boscaglia (che può contare sull’acquisto del 38enne ex gloria di Nardò, Brindisi, Gallipoli e Lecce Nacho Castillo) , uscita malconcia dall’arena altoadesina, c’è da verificare il come il pareggio per 1-1 giunto nei secondi finali condizioni le prestazioni di una squadra ormai lanciata verso la gloria finale. In Sicilia i tifosi trapanesi fanno i dovuti scongiuri perché nella loro memoria è ancora aperta la ferita del campionato scorso, dove nelle ultime 8 giornate i granata dilapidarono un vantaggio di 9 punti a scapito del trionfo finale dello Spezia. Ovviamente a Lecce tutti si auspicano un revival di questa débâcle dello scorso campionato.
In ogni caso il Lecce, prima di porgere l’orecchio alla radiolina per essere aggiornato sull’andamento dei match del Trapani, deve pensare a non sbagliare nessun colpo nelle ultime 5 partite. L’avversario di domenica sarà ostico, una grande ritrovatasi nelle sabbie mobili della zona retrocessione: la Reggiana.
Gli emiliani , partiti con ben altre intenzioni a settembre, hanno disputato e stanno disputando un campionato nelle acque burrascose della zona playout ,ben lontane dal duo di coda Tritium-Treviso ma a ben 5 punti dalla zona salvezza diretta occupata dalla coppia Cuneo – Portogruaro con 30 punti. Il rendimento della squadra guidata dall’ex stella del Vicenza Lamberto Zauli è stato a tratti imbarazzante fuori casa dove, su 14 esibizioni per ben 11 volte gli amaranto hanno dovuto far ritorno a casa a mani vuote: poca roba per una squadra che vuole raggiungere la salvezza senza la roulette russa dei playout. Ad aggiustare questo pasticcio è stata una imbarazzante tenuta difensiva infatti peggio dei 45 gol subiti dalla Reggiana vi è solo la coppia di coda Treviso-Tritium. L’ambiente del Giglio dunque sarà improntato al tifo sfrenato dei fedelissimi che sperano quantomeno di raggiungere i playout da quintultimi, ciò aiuterebbe ad affrontare i 180’ dello spareggio con la consapevolezza che basterebbe anche un pari per mantenere la categoria.
Uno dei problemi di Zauli è stato anche il non aver trovato la giusta quadratura a livello di formazioni e sistemi di gioco: infatti l’ex trequartista , partito con l’idea di una difesa a tre, ha corretto il suo tiro virando verso un abbottonato 4-5-1 camaleontico poi in fase di possesso. Cambiando gli addendi il risultato non cambia si suol dire ai ragazzi delle scuole elementari: il teorema è applicabile anche per la Reggiana a causa della costanza di rendimento basso.
Il reparto arretrato tanto discusso è composto dal portiere Tomasig e dal quartetto Magliocchetti – Aya – Cossentino – Bani (con il capitano Zini che dovrebbe partire dalla panchina). A centrocampo sulle fasce sembrano esserci i maggiori tenori della Reggiana: il Lecce dovrà tenere alta la guarda sulle incursioni di Antonelli (o Viapiana) a destra e dell’ex Empoli Matteini a sinistra. Al cuore del centrocampo troverà spazio il fosforo di Ardizzone e la fisicità del mediano Paolo Zanetti. Ultimo centrocampista con licenza di occupare la trequarti sarà probabilmente più Sprocati che l’ex Spezia Alessi in fase calante. Davanti spazio al capocannoniere (con 6 gol) Paolo Rossi. Pronti a subentrare all’omonimo del Pablito di Spagna’82 le punte di scorta Francesco Marchegiani (21enne) ed Antonino Bonvissuto.
Per il Lecce sarà una partita in cui la calma conterà molto, bisognerà contenere la voglia di fare (e strafare) dei calciatori di casa e saper colpire con cinismo e animus da capolista. Al 4-2-4 atipico di mister Toma (che ha il dubbio Giacomazzi: pronto in caso Zappacosta) spetta la giusta risposta del Lecce.
Gabriele De Pandis.
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