LECCECRONACHE / L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’…
di Raffaele Polo______
Nelle serate estive, nel nostro Salento, c’è veramente da scegliere: grazie a Dio (si fa per dire) non dobbiamo stare attaccati alla TV per soffrire, seguendo le partite della nostra Nazionale di calcio (ultimamente, l’unico momento interessante era l’Inno d’Italia..) e possiamo scegliere, secondo i nostri gusti.
A me piace il teatro, e sono andato ad assistere alla commedia di Pirandello (L’uomo la bestia e la virtù) che la compagnia della Busacca sta portando in giro nel nostro Salento.
Ci piace la Busacca, soprattutto perchè il suo deus ex machina, ovvero Francesco Piccolo, crea uno spettacolo nello spettacolo, con le sue affabulaziooni e con i suoi motteggi sovente rivolti al pubblico non sempre irreprensibile che assiste a questo tipo di teatro, molto vicino alla Commedia dell’Arte.
La caratteristica di questi spettacoli è, però , un’altra. Le sedie sono sempre poche, pochissime. E allora, bisogna portarle da casa: in processione ordinata, come le formichine, eccoci con sedioline, sgabelli, sdraio e poltroncine da mare, che ci posizioniamo nei punti strategici, per assistere allo spettacolo. Il problema viene subito al pettine perchè i numerosi turisti che villeggiano nei dintorni, sono arrivati in massa e non sanno, non possono pensare, non immaginano che nel decantato e pubblicizzato Salento (paragonato ora alle Maldive ora a località certamente più conosciute e frequentate d’oltremare) le sedie per uno spettacolo bisogna portarsele appresso.
Allora rumoreggiano, si indignano, anche Piccolo, dal palcoscenico (che in realtà non è un palcoscenico, ma un semplice rialzo in cemento…) invita chi abita nei pressi a rifornire di sedie i malcapitati che sono costretti in piedi.
Io ho la mia brava sedia, portata da casa, comprata appositamente per queste occasioni. Perchè ci sono capitato l’anno scorso e allora, come dice Leonardo, l’esperienza è maestra della sapienza…. Ho anche predisposto la sedia per mia moglie, l’ho anche spolverata e, ad un tratto, vedo che la sedia è stata occupata da una corpulenta signora che, con accento barese, mi chiede qualcosa… Ora, io sono molto timido con le donne, soprattutto con le virago corpulente che riescono ad ottenere, sempre, tutto: al mercato, alla pizzeria, alla posta. Anche in chiesa, nella fila per la comunione, riescono ad essere sempre davanti, ai primi posti…
E poi, potevo venir meno a quell’idea innata e certamente non più in uso che si chiama ‘cavalleria’? No, non potevo.
E così, ho farfugliato qualcosa e, quando è arrivata mia moglie, le ho ceduto il mio posto. Mi sono allontanato, ho raggiunto l’auto parcheggiata lontana e ho estratto dal portabagagli uno sgabello ripieghevole che non avevo mai usato perchè troppo piccolo per me…. Ho assistito a tutta la commedia di Pirandello da lì, ondeggiando ogni tanto fra strani scricchiolii. E mi veniva da pensare a Ronaldo, che guadagna, ogni mese, milioni di euro. Anzi, sarò sincero: l’ho cercato in mezzo alla gente, soprattutto quando Piccolo ha invitato a mettere un contributo spontaneo nei cestini. No, non c’era. Fa parte di un altro mondo, altro che Commedia dell’Arte e Uno nessuno e centomila.
Alla fine mia moglie mi ha chiesto perchè sono andato a sedermi lontano, sullo sgabellino.
‘Così…’ le ho detto. Ci mancava anche di concludere la serata con un litigio, proprio come il Capitano Perella nella commedia di Pirandello, appena terminata.
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