LA PROF. BRESCIANA 40ENNE “fidanzata” COL SUO SCOLARO 13ENNE. IL PROF. SALENTINO BULLIZZATO DAI SUOI ALUNNI MINORENNI. OGGI LE STORIE. DI ORDINARIA FOLLIA, DI UNA SCUOLA SENZA AUTORITA’ ALLA DERIVA
di Giuseppe Puppo______
La realtà ha più fantasia di noi. Dalla professoressa leccese in perizoma palpeggiata in classe dieci anni fa dagli alunni durante la correzione dei compiti, che nemmeno nei film cult anni Settanta Lino Banfi ed Alvaro Vitali avevano osato immaginare tanto, alla professoressa bresciana fidanzata nei mesi scorsi con un suo scolaro tredicenne, che nemmeno nei romanzi di Zoe Heller, “La donna dello scandalo” (la foto è tratta dal film che ne fu tratto, “Diario di uno scandalo”, di Richard Eyre), o, a sesso inverso, di Vladimir Nabokov, il celebre “Lolita”.
Oggi è stata arrestata. Le hanno concesso i domiciliari. Ha 40 anni, è sposata e ha due figli suoi. Benchè i rapporti sessuali, che venivano consumati nella sua auto, fra i dintorni del paesino della bassa bergamasca in cu risiede, fossero consenzienti, cioè non c’è stata costrizione fisica, ora rischia una condanna dai cinque ai dieci anni di carcere. La legge parla chiaro: per poter ipotizzare consenso, in Italia, infatti, l’ età è fissata a 14 anni, ma sale a 16 anni se il partner è una figura di autorità, o educativa, come appunto un insegnante. Se no è comunque e per qualunque situazione violenza sessuale aggravata.
Lei, ha provato a giustificarsi. Nel modo solito, tradizionale, in cui le donne si autoassolvono sempre per tutto e per tutti: “Sono innamorata“.
E in effetti, da quel po’ che filtra dagli atti giudiziari e da quel po’ che si può dire trattandosi di una vicenda del genere, colpisce proprio la dimensione sentimentale. “Ora sono io la tua fidanzata”, gli scriveva nei messaggini.
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Sempre oggi, è arrivata, dal Salento, un’ altra notizia di cui poco filtra e poco si può dire, e di cui abbiamo riferito appena qui sotto nella home page del giornale
Riguarda altri minorenni assoluti di scuola media inferiore, che hanno fatto uscire quasi pazzo un loro professore, accusandolo di essere gay, come se essere omosessuale fosse una colpa, o una vergogna. Un caso di bullismo sì, ma nei confronti di un docente, mica di un coetaneo, che già sarebbe gravissimo: ma così diventa assurdo, surreale, incredibile.
Ma cosa succede nei paesi del nostro Salento, capaci di generare storie di violenze, di droghe, di comportamenti strampalati, di nuovi mostri, giovanissimi?
Cosa succede nella nostra scuola, travolta dai comportamenti attivi o passivi di docenti senza autorità, di comportamenti senza etica, nè professionale, nè umana, senza carisma, quel che serve al minimo per dare punizioni e premiare i meriti?
Cosa succede nelle nostre famiglie, scombussolate da genitori assenti, latitanti, saccenti, autoreferenziali, dalle vedute limitatissime, che degli insegnanti, anche dei tanti, tantissimi docenti decenti, ancora ammirevoli per il loro impegno, anzi in primo luogo contro di questi, si sono trasformati da doverosi alleati, in paurosi nemici? E lottano contro di loro nelle chat clandestine di Whatsapp?
Guardiamo sempre, fra le pagine chiare e le pagine scure, a quello che succede nella cronaca del nostro villaggio globale, per vedere che cosa cambi, nel bene, nel male, nella nostra identità sempre più smarrita di contemporanei.
Oggi giorno sempre di più, purtroppo, capita di scrivere e di leggere pagine nere, che lasciano l’ amaro in bocca e pongono di fronte a drammatici interrogativi, senza risposta.______
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