A GEMINI IL CANTO ALLA LUNA PER NICK DRAKE

| 22 Giugno 2018 | 0 Comments

di Roberto Molle______

Mentre un po’ ovunque nel Salento con l’arrivo dell’estate cominciano a intensificarsi le proposte di spettacoli musicali e manifestazioni culturali perlopiù finanziate da associazioni, amministrazioni e promoter di ogni tipo, a Gemini (frazione di Ugento) un piccolo paese a ridosso della costa jonico-salentina, domenica 24 giugno, alle 20.30, avrà luogo una manifestazione particolare in un luogo particolare, a costo praticamente zero.

La manifestazione si chiama Canto alla luna ed è organizzata dal Consorzio Autori Del Mediterraneo, quella di quest’anno sarà la quarta edizione.

 

 

 

 

 

Nata quasi come un happening dove poesia, musica, teatro, danza e immagini si fondono in un canto corale attraverso le proposte di autori noti e meno noti della scena salentina, la scorsa edizione è stata caratterizzata da una svolta organizzativa a carattere tematico. Lasciando intatta la struttura che prevedeva la partecipazione di poeti, scrittori, musicisti e danzatrici, gli stessi sono stati coinvolti qualche mese in anticipo nel confronto con la figura del pacifista e ambientalista alto-atesino Alexander Langer.

Il risultato è stato un atto d’amore da parte degli artisti concretizzatosi in un reading poetico-musicale che ha avuto uno straordinario successo, la cui eco ha travalicato il Salento arrivando proprio in quella terra (il SudTirolo – Alto Adige) dove Langer è nato e ne fatto il laboratorio privilegiato delle sue esperienze umane e di battaglie civili. Da quell’esperienza è nato anche un libro che raccoglie tutto quello che è stato detto e fatto a Canto Alla Luna in omaggio ad Alexander Langer.

Quest’anno la proposta segue la scia di quello precedente.

La manifestazione sarà dedicata a Nick Drake, un cantautore inglese vissuto solo 26 anni e scomparso nel 1974. La scelta di Drake si inserisce nell’idea di fare di Canto Alla Luna un contenitore di riproposta culturale. Dopo quella di Alexander Langer morto suicida, quella di Nick Drake (deceduto a causa dell’assunzione di una dose eccessiva di antidepressivi) è anche una storia con poche luci e tante ombre rispetto alla sua morte; in realtà può essersi trattato semplicemente di un dosaggio sbagliato e niente affatto di suicidio… ma in casi come questi è il mito ad alimentare la fantasia.

Nick Drake ha pubblicato solo tre album e quando era in vita la sua musica, se pur apprezzata dalla critica, ha destato scarso interesse in un pubblico perso dietro musicisti che in quel periodo storico (fine anni sessanta, prima metà dei settanta) erano considerati le vere star della musica rock; i nomi sono abbastanza importanti per la verità: Rolling Stones, Fairport Convention, Bob Dylan e via dicendo.

La musica di Drake è crepuscolare, romantica e malinconica, giocata tra folk, jazz e blues; la sua voce è delicata, profonda e calda; i suoi testi si nutrono dell’influenza dei versi dei poeti che ha studiato e amato, ascoltando le sue canzoni se ne possono percepire il romanticismo di Keats, l’innocenza di Wordsworth e la nostalgia di Leopardi, ma anche le tenebre di Baudelaire, le visioni di Blake e l’apocalisse di Eliot.

Un cantante, autore e musicista legato a nostalgie del passato o, proiettato troppo in avanti per il pubblico di quel periodo? Forse…

Quel che è certo è che, chi ha apprezzato e apprezza oggi la sua musica e le sue canzoni, non può non riconoscere che a distanza di quarantaquattro anni dalla sua morte c’è solo un modo per definire quella musica: senza tempo. Lo sanno le diverse generazioni di musicisti che non nascondono nelle interviste o nelle loro biografie, l’influenza che Nick Drake ha avuto sulla loro musica.

Qualche nome? Si può iniziare da Robert Smith, cantante e chitarrista leader dei Cure (storica band tra le più rappresentative della scena dark inglese) che ha dichiarato più volte di aver battezzato la sua band con il nome Cure dal terzo verso di Time Has Told Me: “a troubled cure” (canzone che compare nel primo album di Nick Drake: Five Leave Left del 1969 n.d.r.); Robyn Hitchcok, storico musicista dei Soft Boys, Paul Weller (già con The Jam e Style Council), Scott Matthews, Lisa Hannigan, Shane Nicholson, Vashti Bunyan, e si potrebbe continuare ad oltranza. In Italia, chi non nasconde (e tra l’altro gli ha dedicato un disco di cover) l’influenza di Nick Drake sulla sua musica è Roberto Angelini, tra i più interessanti cantautori del panorama italiano attuale, è il chitarrista a capo della piccola band di stanza a Gazebo, la trasmissione di La7.

È con le canzoni di Nick Drake che poeti, scrittori e musicisti si sono confrontati per questa edizione di Canto Alla Luna che per l’occasione è stata intitolata Il Delicato Mondo Di Nick Drake.

In pratica, ad ogni autore è stata “affidata” una canzone di Nick come fonte di ispirazione, il risultato sarà un racconto, una poesia, uno sviluppo musicale, una cover, una coreografia di danza. Chi avrà la possibilità di esserci potrà constatare e apprezzare di persona.

In chiusura due parole sulla location. Canto Alla Luna si svolgerà come ormai ogni anno nella piccola chiesetta senza tetto (o sconsacrata, come viene chiamata comunemente dagli abitanti di Gemini) situata nello slargo di via S.S. Rosario. La sua costruzione, mai terminata in verità, risale alla fine dell’ottocento. La chiesetta messa a disposizione dall’associazione culturale “Gemini”, è uno spazio quasi mistico, capace di creare suggestioni particolari con le sue quinte naturali e il gioco di luci creato per illuminare altari inesistenti e nicchie senza statue. Poi, naturalmente, testimone d’eccezione si spera sarà la luna: piena, a metà, del tutto assente, non importa…Il canto dei poeti oltre che per Nick Drake sarà soprattutto per lei.

 

Category: Cronaca, Cultura, Eventi

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