IL RESPONSO DELLE ELEZIONI COMUNALI DI IERI / ‘EFFETTO GOVERNO’ AL CONTRARIO: LA LEGA VA BENE SOLO AL NORD, IL M5S CROLLA OVUNQUE. RISULTATI E COMMENTI
(Rdl)______
Importante test elettorale ieri domenica 10 giugno. Si è votato nelle elezioni amministrative in settecento comuni, tra cui venti capoluoghi di provincia. Quasi sei milioni e settecentocinquantamila gli elettori aventi diritto, un sesto dell’intero elettorato. Ma degli aventi diritto ha votato solamente il 61 %, in media: quindi si conferma ogni volta di più la crescente disaffezione alle urne.
A metà mattinata del giorno dopo, i risultati sono o definitivi, o comunque indicativi. Vediamoli
In questi casi, in primis perchè si tratta di elezioni appunto ammnistrative e non politiche, poi per i moltissimi comuni piccoli coinvolti con le loro logiche localistiche, e, soprattutto, per la presenza di una miriade di liste così dette ‘civiche’, è difficile estrapolare indicazioni politiche in generale. Difficile, ma non impossibile.
La sintesi di leccecronaca.it è la seguente: non c’è stato il preventivato ‘effetto’ positivo per il governo, tutt’altro.
La Lega va bene solamente al Nord, rimane bassa al Sud.
Coalizione di centro – destra comunque stabile e a tratti pure in aumento.
Il M5S crolla in maniera uniforme.
Il centro – sinistra in ripresa.
Vediamo adesso nel dettaglio le situazioni che erano più attese, perchè più significative.
A Brindisi, dove si tornava a votare dopo tutta una serie di scioglimenti anticipati, fallimenti e scandali, cala di quattro punti e si attesta sul 67% la percentuale dei votanti.
Vanno al ballottaggio centro – destra, Forza Italia con i centristi senza Lega al 34%, e centro – sinistra con Leu: 23%.
Delude il M5S che si ferma al 21%. Bene, ma comunque fuori, la coalizione Lega- Fratelli d’ Italia, che arriva al 18%.
In provincia, il comune più popoloso era Francavilla Fontana, anch’ esso al ballottaggio, fra il candidato del centro – sinistra, al 37%, e quello di tre liste civiche, al 24%. Fuori Forza Italia e collegate, al 23%, e M5S all’ 8%.
E ballottaggio pure a Oria, fra il candidato di un raggruppamento eterogeo, comprendente, fra gli altri, sia Forza Italia, sia i “democrtici”, al 46%, e quello di centristi e civiche, poco sotto, al 45%. Il M5S prende il 7%.
In provincia di Lecce, il comune più rappresentativo politicamente, anzi l’ unico, era Squinzano, dove si votava con il maggioritario.
Vince ed è eletto sindaco con quasi il 40% Gianni Marra e la sua ‘civica’, con solo 157 voti in più di Mino Miccoli e la sua civica. M5S al 4%.
Italia. Vediamo le città più importanti.
A Catania vince al primo turno il centro – destra, con il 52%; centro – sinistra al 26%; M5S al 15%.
A Brescia vince al primo turno il centro – sinistra, con il 53%; centro – destra al 38%; M5S al 5%.
Sempre al primo turno vince a Treviso il candidato ‘portato’ da Lega e Forza Italia con il 54%; quello del Pd arriva solo al 37%; M5S al 4%.
Lo stesso nell’altro importante capoluogo veneto Vicenza, giusto con poco più del 0% necessario; Pd e alleati al 45%, qui il M5S non si è presentato.
Le roccaforti ‘rosse’ del centro Italia: a Siena, a Pisa e ad Ancona si andrà al ballottaggio fra centro – destra e centro – sinistra.