LECCECRONACHE / I FURBETTI DEL BIGLIETTINO
di Raffaele Polo______
Torniamo a parlare dei biglietti necessari per utilizzare un mezzo delle Ferrovie Sud Est….
Ogni tanto, prendo il pullman che da Melendugno porta studenti e pendolari a Lecce. Ce ne sono due, passano da Melendugno allo stesso orario, li vedi sbucare dall’angolo e cerchi di capire quale sia il ‘tuo’ pullman. ‘ Uno fa la diretta Melendugno- Vernole-Lecce’ ci spiega una signora ormai decana di questi mezzi. ‘L’altro passa dalle frazioni Vanze, Acquarica, Strudà… Ci mette più tempo per arrivare a Lecce…’
Ci viene subito di chiedere come si fa a capire quale sia il bus diretto e quale invece… ‘Bè, noi lo sappiamo, conosciamo l’autista’ risponde serafica la donna. Ed è bello capire che, in questo caso, la ‘conoscenza diretta’ sia ancora valida. Ma il bello è con i biglietti che bisogna che siano, per forza, con la data del giorno e non possono essere utilizzati se non in tale contesto . Si, l’avevamo sentita questa storia, ma ci pareva improbabile, soprattutto se applicata ad un percorso di diciotto chilometri…
Eppure, è proprio così: se io, come facevo sempre, acquisto un paio di biglietti e poi li utilizzo successivamente, alla bisogna, sono adesso in pesante errore, passibile di multa e di perdita del mezzo, dei soldi del biglietto e mi lasciano anche a terra…
L’arresto no, per adesso non è previsto…
Ora, chi abita in paese, riesce, alla lunga, a districarsi sui percorsi, sugli orari, sulle aperture dell’unica biglietteria autorizzata e procurarsi il biglietto; ma è diventato complicato anche questo.. Perché l’eventuale cambio di data, sul ticket, va fatto entro le 23,59 del giorno precedente alla data che figura sul pezzettino di carta.
Pensateci: è la conferma della ineluttabilità del Fato. Se non lo dici ‘prima’ che quel mezzo non lo vuoi più prendere, niente da fare. E devi utilizzare il biglietto entro quattro ore dall’orario di obliterazione….
Meno male che la macchinetta non funziona…
Macchè. ‘Ci sono io!’ mi dice l’accigliato conduttore, scrivendo a grossi caratteri l’orario di utilizzo: 6:55 e senza badare al fatto che il biglietto riporta una data di almeno due mesi prima…
Sediamo nell’autobus, assieme agli altri passeggeri, e ci accorgiamo che il biglietto che avevamo prenotato ieri sera e che riporta la data odierna, adesso è rimasto nel portafoglio e non possiamo richiedere il rimborso e neppure utilizzarlo….
Insomma, abbiamo un biglietto valido che non può essere usato e un biglietto scaduto che è stato accettato e obliterato…
Ci lambicchiamo il cervello, per tutto il percorso, sino a Lecce, per capire come possiamo risolvere la faccenda. Niente da fare, non riusciamo a cavare il ragno dal buco.
Sciocchezze, direte voi. E avete ragione. Ma se la FSE afferma trionfalmente di aver sconfitto i ‘furbetti’ che non pagavano il biglietto, noi che tipo di ‘furbetti’ siamo?
Oppure anche questo è un (minimo) segno dei tempi?
In Paradiso, entreremo con lo stesso sistema? Magari con il biglietto scaduto?
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura