I NOSTRI FRATELLI ULIVI, GIOIELLI VIVI, CHE NON TROVANO RAPPRESENTANTI NELLE ISTITUZIONI
(e.l.)______Sono uno di fronte uno all’altro ” Lu nonnu Uccio e la nonna Ndata” in questa bellissima foto di Valerio Melcore, due ulivi sui cui tronchi si intravedono due volti umani. Questi alberi millenari fanno parte della nostra cultura del nostro paesaggio, della nostra storia, sono parte del nostro dna, modificatosi in millenni nel popolo che generazione dopo generazione, è vissuto e più spesso sopravvissuto mangiando pane e olio, o meglio ancora frise e olio e quando era possibile con l’aggiunta di un pomodoro, di un po’ origano, di una foglia di rucola o di qualsiasi pianta che nasceva spontanea su questa lingua di terra lambita da due mari.
Il Salento, oggi una terra irresistibile per il turista, e anche questo ci dovrebbe spingere a conservare gelosamente queste nostre ricchezze, queste sculture viventi, il cui olio dovrebbe essere venduto a peso d’oro e non gettato sugli scaffali, quando ci arriva, regalato a quattro soldi, alla pari di tanto cibo spazzatura.
Abbiamo purtroppo una classe politica, indegna di rappresentare questa TERRA, gente brava solo a raccattare voti in campagna elettorale, qualche volta a comprarli, per poi subito dopo vendersi, vendere la propria dignità e quella di questo popolo, al miglior offerente.
Bisogna difendere questi Monumenti dalle lobby che vorrebbero eliminarli per far posto ad altre colture.
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