LECCECRONACHE / ANTONIANO ADDIO

| 15 Maggio 2018 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Non deve meravigliare, né scandalizzare la chiusura del Cinema Teatro Antoniano. Può solo addolorare i meno giovani, questo sì. Perché, come tutti i luoghi ‘di ricordi’ è un simbolo, un simulacro che scompare e il suo posto viene preso, magari, da un altro simbolo che sarà, per qualche generazione, contenitore di ricordi fino alla sua ulteriore sostituzione, in nome dei tempi che si rincorrono.

Con i cinema, poi, il discorso è ancor più collegato allo sviluppo della ‘attualità’ che vuole le sale rimanenti dislocate in periferia, per la possibilità di dotarle di ampi parcheggi. E la funzionalità di ‘multisala’ per offrire un prodotto variegato che soddisfi più di una richiesta…

In centro può resistere ancora un cinema…Soprattutto a Lecce dove abbiamo, attualmente, tre teatri (Politeama, Paisiello e Apollo) e un cinema- teatro (Salesiani)… Che funzione può avere l’Antoniano se non, per una ventina di serate, come luogo di riferimento per le commedie in dialetto? I costi non vengono ammortizzati, la struttura va in decadenza, meglio offrirla a chi può utilizzare quello spazio per altre necessità, più o meno effimere, ma al passo coi tempi…

Lo so, c’è il discorso della cultura, del ricordo, degli spazi destinati a teatro e dialetto… Ma i tempi cambiano e anche il volto della città muta, a secondo delle esigenze dei cittadini e dei loro interessi.

Il cinema, il teatro, l’opera, pur facendo parte del mondo dello spettacolo, non hanno più il fascino di un tempo, presso le moltitudini di potenziali avventori che preferiscono trascorrere sabato e domenica passeggiando all’interno degli ipermercati, nuovi templi della società contemporanea….

I giovani, poi, hanno altri interessi: pub, birrerie e locali ‘da movida’ favoriscono il loro radunarsi e non si va più al cinema per il gusto di baciarsi nell’oscurità…..

Perciò, sia pure a malincuore, rassegniamoci alla chiusura di questi luoghi che sono stati messi ai margini dell’interesse della popolazione solamente dal ‘tempo’, ovvero da quel gran vecchio che si diverte a far scomparire, dall’oggi al domani, le cabine telefoniche, le buche per le lettere, le macchine da scrivere, le calze femminili con le giarrettiere e le ruote di scorta (nelle auto nuove, infatti, non ci sono più….).

E che vogliamo farci? Niente.

Con una lacrimuccia salutiamo l’Antoniano e ricordiamo i tanti film con Bud Spencer e Terence Hill visti la domenica sera. E anche ‘Angeli senza paradiso’ con Al Bano e Romina, che solo all’Antoniano lo potevano proiettare….

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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