MO PURE LORO TENGONO LA XYLELLA AN CAPU. LA ‘RIVOLUZIONE COPERNICANA’ DEL MOVIMENTO 5 STELLE ANCHE SULLA XYLELLA. DA PARTITO DI LOTTA CONTRO LA FRODE, A PARTITO DI GOVERNO, CHE APPOGGIA LA COLDIRETTI. ECCO LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DI OGGI, FRA GLI ALTRI, DI DIEGO DE LORENZIS, E CRISTIAN CASILI
(g.p.)_______Si è tenuto questa mattina a Lecce nella sede della Coldiretti un incontro dell’ organizzazione con alcuni parlamentari salentini del M5S. E fin qua tutto bene, i parlamentari incontrano tutti coloro che lo chiedano, per ascoltare, e valutare.
Il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno, e il direttore Giuseppe Brillante hanno parlato con Diego De Lorenzis, deputato riconfermato, Maria Soave Alemanno, deputata neo eletta, Iunio Valerio Romano, neo senatore, Leonardo Donno, neo deputato, e Cristian Casili, consigliere regionale, ai quali hanno legittimamente esposto le rivendicazioni della loro organizzazione, vale a dire: “un corposo finanziamento pluriennale con cui rimpinguare il Contratto di distretto destinato alla rigenerazione agricola dei territori colpiti dal batterio; aiuti Pac specifici per le aziende che si stanno riconvertendo ad altre colture o che stanno riprendendo la produzione olearia; ed un imput sostanzioso alla ricerca per la realizzazione del Laboratorio a cielo aperto“.
E anche per questo tutto bene, conoscevamo le rivendicazioni della Coldiretti, ribadite oggi, e il retroterra, è il caso di dirlo, politico e ‘culturale’ da cui provengono.
“Il tanto atteso decreto che autorizza il reimpianto di ulivi nell’area infetta è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. E’ ormai pronta anche la procedura autorizzativa da parte dell’Osservatorio fitosanitario regionale – sono le parole del presidente di Coldiretti Lecce Pantaleo Piccinno – si ridà in questo modo speranza di futuro ai territorio martoriati dalla malattia e fiducia nello spirito imprenditoriale degli agricoltori salentini”.
Per i dirigenti Coldiretti il futuro dell’olivicoltura nazionale dipenderà dalle azioni di difesa e contrasto alla malattia “che sapremo attivare proprio nel Salento. Xylella non potrà più essere confinata come emergenza localistica ne’ si dovranno più tollerare disallineamenti istituzionali tra i diversi livelli governativi usati in modo strumentale”.
E poi sostegno alla ricerca, nuovi fondi per il contratto di distretto in occasione del prossimo Documento di programmazione di economia e Finanza, “a cui collegare interventi provenienti da provvedimenti legislativi ordinari, ma finalizzati al sostegno di strumenti e infrastrutture per la ricostruzione del paesaggio salentino – sottolinea il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante – I pochi fondi definiti dalla stessa Finanziaria del 2018, comma 128, devono essere finalizzati al settore olivicolo nelle aree colpite dal batterio il cosiddetto Fondo latte e cereali con finanziamenti per gli investimenti, il consolidamento delle passività bancarie e dei debiti commerciali”.
E ancora un aiuto accoppiato specifico della Pac (Politica agricola comunitaria) “ riservato alle aree di crisi delle aziende agricole infette da xylella, detentrici di fascicolo aziendale, che si stanno riconvertendo o riprendendo la produzione olearia e che devono contare su un aiuto quinquennale in attesa della nuova produzione”.
Bene.
E i pentastellati, cosa hanno detto?
Per quanto sia incredibile, almeno alla luce di anni e anni di precedenti prese di posizione, documentazioni, convegni e polemiche contro la ‘frode’ della Xylella, oggi hanno cambiato idea.
Pure essi ‘mo tengono la Xylella an capu, per citare un celeberrimo slogan – accusa dei manifestanti ambientalisti.
Questo c’è scritto nelle loro dichiarazioni. Eccole.
“Siamo pronti a sottoscrivere e a portare avanti le richiese di Coldiretti per l’emergenza xylella”. Nello specifico, Diego De Lorenzis ha parlato a nome degli altri parlamentari presenti all’incontro, ricordati prima: “Le richieste di Coldiretti sono di buon senso e non abbiamo nessuna difficoltà a sottoscriverle e portarle avanti. Condividiamo l’importanza di avere una visione del futuro oltre che di gestire le problematiche imminenti. Ci sono state altre terribili fitopatie nel passato, penso alla fillossera, che avevano lasciato presagire l’estinzione di una coltura in alcuni territori, cosa che poi non è avvenuta e questo ci fa sperare in qualcosa di analogo per l’olivicoltura in Puglia. C’è un’esigenza di delegiferare in Italia, per cui crediamo sia più opportuno ricorrere a strumenti normativi ordinari, già esistenti, che possano dare risposte concrete e immediate”.
All’incontro è intervenuto anche Cristian Casili, (nella foto), che ha sottolineato l’importanza di una pacificazione sociale rispetto al problema Xylella: “Il periodo delle polemiche deve finire. Il Salento Leccese ha bisogno di una rivoluzione copernicana. L’uliveto rappresenta un valore assoluto per questo territorio, un valore anche paesaggistico, e quindi alla luce del disastro causato da xylella devono arrivare risorse per l’agricoltura ma anche per la riqualificazione del territorio”.
Potremmo qui di seguito riportare decine e decine di articoli su quanto il Movimento 5 Stelle, quello vero, fino a pochi mesi fa, prima che ne diventasse capo politico Luigi Di Maio, quello che ora non c’è più, sosteneva su tutto questo. Ma tanto non serve a niente. Conta il presente.
Un presente che è fatto di adesione, cioè resa incondizionata. E di ossequio a ‘strumenti normativi ordinari’, come i provvedimenti in atto previsti dal decreto Martina, il decreto dell’ abbattimento degli alberi, e dei veleni in agricoltura.
LA RICERCA nel nostro articolo del giorno successivo
Category: Costume e società, Cronaca, Politica
Non abbiamo discusso di quello che hai creduto, ma solo della necessità tramite la legislazione statale ordinaria di come poter dare supporto al tessuto socioeconomico in agricoltura in una visione che comprenda anche valorizzazione e tutela del paesaggio, turismo e dell’ambiente.
“Porteremo l’emergenza Xylella ai tavoli di Bruxelles e del Ministero delle Politiche Agricole. Non possono lasciare sola la Puglia nella lotta al batterio killer degli ulivi. L’avanzata inesorabile del contagio riguarda tutti, è una questione nazionale, la Puglia non può essere lasciata sola se non si vuole che il batterio continui a espandersi. Il prossimo governo dovrà mettere in agenda la questione Xylella come una delle sue priorità, cercando una nuova e più proficua interlocuzione con Bruxelles: l’Europa deve rendersi conto che Regione, Comuni e, soprattutto, gli agricoltori stanno facendo il possibile con le risorse a disposizione, che sono largamente insufficienti”.
Il presidente nazionale CIA Agricoltori Italiani Dino Scanavino e il presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba si esprimono all’unisono da Presicce (LE), a conclusione di una due giorni in Salento di sopralluoghi, con la riunione della Giunta nazionale e incontri con agricoltori e istituzioni, e lanciano un messaggio forte e chiaro.
“Dalla nostra visita abbiamo preso atto di un paesaggio e di una economia devastata che non possono essere un problema solo pugliese ma devono esserlo anche a livello nazionale ed europeo. Un problema enfatizzato da ritardi nell’applicazione di protocolli scientifici che sono uguali in tutto il mondo e che non vanno disattesi, anche in presenza di possibili novità scientifiche che non abbiano ancora avuto applicazione empirica su vasta scala. Serve un impegno del nuovo governo, se mai ci sarà, e anche dell’Unione Europea, che potrebbe assegnare più risorse economiche accoppiate agli uliveti in riconversione. Per questo formuleremo una proposta tecnica, su basi giuridiche credibili per ottenere i fondi. Intanto – ha concluso il presidente nazionale CIA-Agricoltori Italiani – scriverò ad Emiliano per rappresentargli le nostre impressioni e le nostre proposte dopo la visita compiuta nel Salento”
A Ostuni, il 14 maggio, il presidente Dino Scanavino e la giunta nazionale – assieme a dirigenti regionali e provinciali di CIA Agricoltori Italiani, hanno incontrato i sindaci di dieci Comuni dell’Alto Salento, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore regionale alle Risorse Agricole Leonardo Di Gioia. L’incontro ha dato il via a un ampio confronto, durante il quale la Regione Puglia ha spiegato quale sia stato finora l’impegno dell’ente sul fronte Xylella, con i sindaci che hanno avuto modo di mettere in evidenza le difficoltà delle amministrazioni comunali e l’esigenza che il prossimo governo nazionale, senza indugi, si mobiliti seriamente sulla questione.
“Chi deve prendere delle decisioni non siamo noi, a noi agricoltori tocca rispettarle – ha aggiunto Carrabba – È stato fatto il monitoraggio e ora bisogna andare avanti con tutte le azioni necessarie, sia quelle di contrasto destinate a contenere l’avanzata del batterio, sia i reimpianti che devono assicurare un futuro all’olivicoltura. Quando nelle nostre aziende dobbiamo affrontare un problema, ci rimbocchiamo le maniche e interveniamo, nottetempo o all’alba, e sappiamo perfettamente che procrastinarlo complicherà ulteriormente le condizioni”.
In tempi non sospetti, CIA-Agricoltori Italiani disse che la Xylella fastidiosa non avrebbe aspettato i tempi della giustizia, della politica e della burocrazia, e così è stato. Attualmente l’intera provincia di Lecce risulta zona infetta. Due terzi della provincia di Brindisi e un terzo della provincia di Taranto rientrano tra zona infetta e zona di contenimento, mentre tre comuni della provincia di Brindisi e sei comuni della provincia di Taranto insieme a uno della provincia di Bari rientrano nella zona cuscinetto. L’organizzazione agricola incalzerà il prossimo governo affinché il contrasto alla Xylella entri tra le priorità dell’agenda politica nazionale ed europea.
La Giunta nazionale CIA-Agricoltori Italiani riunitasi a Ostuni ha approvato un documento che fotografa lo stato dell’arte e traccia un preciso indirizzo nella direzione della semplificazione delle procedure amministrative per l’espianto degli alberi infetti, del riconoscimento in tempi rapidi e certi del dovuto ristoro e della necessità di incrementare le risorse a disposizione, del tutto esigue, anche per avviare concretamente, con procedure chiare e tempi celeri, le operazioni di reimpianto utilizzando le varietà che hanno dimostrato un alto indice di tolleranza al batterio. CIA-Agricoltori Italiani metterà a punto una proposta affinché gli aiuti accoppiati della PAC e il Piano di Sviluppo Rurale considerino l’eventualità di finanziare, anche con un’aggiunta, chi estirpa l’uliveto infetto per trasformarlo o reimpiantarlo.
“Il problema è ormai endemico. Gli agricoltori sono alla canna del gas – ha affermato senza mezzi termini il presidente CIA Salento Benedetto Accogli – Qui c’è un frazionamento notevole delle imprese agricole e ci sono alcune aziende che non prendono nemmeno gli aiuti PAC. Anche le aziende strutturate, quando col passare del tempo arriveranno a zero ulivi, come si reggeranno se non ci aiutano a reimpiantare? Le risorse sono poche, se non si redige una legge nazionale speciale, con fondi ad hoc per la Xylella, non ci saranno soldi per intervenire. Dalla Comunità Europea non è mai arrivato un euro”.
La delegazione nazionale accompagnata dai dirigenti CIA Puglia ha visitato le zone colpite, ha attraversato campi spettrali ma ha anche potuto osservare l’esempio di imprenditori che hanno adottato buone pratiche e stanno provando a salvare le piante con gli innesti. “C’è bisogno di una regia nazionale che inietti delle risorse necessarie per cercare di contenere questa malattia – ha aggiunto Pietro De Padova, presidente CIA Due Mari – perché se viaggia alla velocità di 30 chilometri all’anno presumiamo che prossimamente possa invadere anche altre regioni. I fondi del PSR sono un primo aiuto positivo, ma non bastano, la Regione Puglia non può essere lasciata sola dai livelli istituzionali nazionale ed europeo”. A subire i danni collaterali sono anche il settore vivaistico, altra vittima della Xylella, e gli agriturismi. L’ulivo è emblema del paesaggio salentino e incarna la storia, la cultura e la tradizione del sud della Puglia. Sono a rischio i flussi nelle strutture espressione pura e sempre più innovativa della multifunzionalità in agricoltura. Giulio Sparascio, presidente di Turismo Verde CIA esprime preoccupazione: “Chiediamo come operatori agrituristici di evitare allarmismi e abbassare i toni per quanto concerne l’utilizzo di fitofarmaci nel rispetto del decreto Martina, altrimenti insieme all’olivicoltura ci giocheremo anche il turismo. Stiamo solo cercando di intervenire per salvare un patrimonio di inestimabile valore per questa regione, con tutte le precauzioni e le certificazioni del caso. Sta arrivando un messaggio distorto. Venite in Puglia, perché questo territorio continua a rispettare la natura e a coltivare valori.