LE RACCOLTE POETICHE DI DONATO DI POCE ALLA LIBRERIA POPOLARE, CON L’ EDITORE SALENTINO STEFANO DONNO
di Chiara Evangelista * (inviata a Milano)______
Una presentazione folgorante, ricca di immagini pittoriche e generosa di sorrisi. Questo è il resoconto della serata di ieri alla Libreria Popolare di Milano che ha visto protagonista Donato Di Poce e le sue ultime due fatiche letterarie: Lampi di verità e Poesismi Cosmoteandrici, entrambi pubblicate da iQdB Edizioni.
L’autore è stato presentato dall’editore Stefano Donno che ci spiega il perché ha voluto Donato Di Poce in casa editrice. “C’era un rumore bianco che mi diceva di pubblicarlo. La forza del verso di Donato va oltre ogni schema metrico, non è possibile etichettarlo…”.
Infatti Di Poce si presenta come un artista poliedrico, “creattivo”, semplicemente un poesista…
“La poesia dà agli aforismi e gli aforismi danno alla poesia” spiega l’autore.
In “Lampi di verità”, la prima uscita della Collana Z, curata da Nicola Vacca per iQdB Edizioni, traspare la rabbia da nichilista attivo dell’autore. Di Poce distrugge per costruire, utilizzando l’utopia e la poiesis.
Eccone un esempio nel componimento dedicato a Guido Ceronetti:
ASCOLTA
“…ascolta… percepirai S.O.S… ascolta”
Dalle nudità del tempo
Dai respiri della notte
Dai crateri del senso… Ascolta.
E come un asceta invisibile
Un poeta ignoto a se stesso
Ma complice del mondo
Saprai riconoscerlo nel nulla che incombe
E traverserai la notte
Come una spada di luce.
Al mattino troveranno sul tuo letto
Tracce di Angeli insanguinati
Panneggi d’amore consumato e incompiuto.
(Donato Di Poce, da “Lampi di Verità”, iQdB Edizioni).
E finalmente Donato ci svela l’origine del titolo scelto per la nuova raccolta “Poesismi Cosmoteandrici”: “Sono due neologismi: con il primo termine intendo la fusione tra poesia e aforisma, con il secondo omaggio Raimon Panikkar, teologo che credeva nel dialogo tra tutte le religioni. Ed io applico semplicemente la sua filosofia, mettendo in correlazione e cercando un contatto con tutte le cose circostanti”.
E proprio dall’ispirazione al filosofo, nasce il componimento riportato qui sotto:
“Gli uomini sono coloro che guardano il presente
E vanno ogni giorno un poco più in là
I poeti sono coloro che vedono il futuro
E moltiplicano gli orizzonti”
(Donato Di Poce, da “Poesismi Cosmoteandrici”, iQdB Edizioni)
Donato Di Poce comunica abbattendo le dimensioni temporali e spaziali, flette la parola al suo servizio e si divincola da ogni schema metrico per raccontare la verità che ci sovrasta.