LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 6 – LA POSTMODERNITA’ SALENTINA DI ANTONIO VERRI
di Raffaele Polo______
Con nessun altro degli amici poeti-scrittori scomparsi capita come con Verri. Che ci pare di averlo lì, che ci sogguarda con quel ghigno da gattone, l’occhio che se ne va per i fatti suoi, sta pensando a chissà che, non ci ascolta, aspetta pazientemente che finiamo di parlare e poi ci dice quale è l’idea, la sua idea, quella che ha già razionalizzato e adesso bisogna realizzarla, anche se non te la senti, anche se costa fatica, fastidio, denaro e tempo, tanto tempo….
E invece Antonio (nato a Caprarica di Lecce nel 1949, e morto a 44 anni nel 1993) non c’è più, restano le sue idee i suoi scritti la sua giocosa confusione il suo sguardo sornione che ti aspetta paziente e poi ti folgora con l’ennesima trovata.
Ci chiediamo: poteva non essere salentino il geniale Antonio? Magari sì, ma ci saremmo persi la perfezione perché, ad esempio, ideare e distribuire un ‘quotidiano dei poeti’ che facesse viaggi per tutta l’Italia e anche oltre, in tempo per essere letto, sfogliato, gustato ma subito arriva la nuova copia, dura minga, non può durare, certo ma Lecce, il Salento sono ora al centro della poesia, proprio noi dove non si pubblicano che pochi, pochissimi libri di versi, sono gli editori stessi che sconsigliano, un libro di poesie non si vende, e invece Antonio lancia il suo grido, la sua sollecitazione: ‘ Fate fogli di poesia, poeti vendeteli per poche lire’.
E, per dodici giorni, puntualmente il Quotidiano dei poeti testimonia che si può, si deve tentare, proprio da qui, dall’estremo Sud che non ha niente ma è come se avesse tutto….
Verri, che ha l’onore di essere citato da Wikipedia come ‘poeta maledetto salentino’ o ‘selvaggio salentino’ ha tutto della figura ‘maudit’. Sopra ogni cosa il suo essere sempre presente in tutte le iniziative di carattere letterario non accademico, ma libere espressioni di quel ‘postmodernismo’ che ancora fa discutere.
Verri ha scritto moltissimo, pubblicando testi sia sotto forma di libri tradizionali che come interventi, raccolte, pagine sparse, articoli di giornale, mutualizzando una vera e propria funzione della scrittura e della stampa che non fosse esclusivamente quella tradizionale e passiva, meccanizzata e svilita al rango di semplice mezzo di comunicazione. Con Verri tutto diventa ‘diverso’ prendendo forma sotto nuovi aspetti, mettendo in luce creatività e segni di partecipazione spontanea.
Ho, tra le cose più care che conservo di lui, una grossa cartella di cartone che racchiude cento interventi di altrettanti autori che collaborano con disegni, poesie, racconti, fotocopie, interventi di ogni tipo e dimensione, su un tema prefissato da Antonio ma che poteva essere dilatato all’infinito…Quel faldone di pensieri, di moti spontanei, di creatività possono rappresentare il ‘mondo poetico’ come lo vedeva lui, il sornione Antonio, che ti guardava senza apparire, pensando ad altro ma sempre pronto a fulminarti con la sua innovativa, incredibile ultima trovata.
Spedite fogli di poesia, poeti
dateli in cambio di poche lire
insultate il damerino, l’accademico borioso
la distinzione delle sue idee
la sua lunga morte,
fatevi poi dare un teatro, un qualcosa
raccontateci le cose più idiote
svestitevi, ubriacatevi, pisciate all’angolo del
locale
combinate poi anche voi un manifesto
cannibale nell’oscurità
riparlate di morte, dite delle baracche
schiacciate dal cielo torvo, dalle parole di
Picabia
delle rose del Sud, della Lucerna di Jacca
della marza per l’innesto
della tramontana greca che viene dalla Russia
del gallipolino piovoso (angolo di Sternatia)
dell’osteria di De Candia (consacratela a
qualcosa!)
6 – Continua______
LA RICERCA nei nostri precedenti articoli della rassegna
1 – ERNESTO ALVINO, 13 aprile
LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 1 – ERNESTO ALVINO E LA SUA “città inconsueta”
2 – ENRICO BOZZI, 20 aprile
LECCE VISTA DAGLI SCRITTORI CONTEMPORANEI / 2 – LA ‘malinconica allegrezza’ DI ENRICO BOZZI
3 – RINA DURANTE, 27 aprile
4 – SALVATORE BRUNO, 4 maggio
5 – CLAUDIA RUGGERI, 11 maggio