LA ‘VERTENZA’ DIMENTICATA DI DON LUIGI PROTOPAPA
di Raffaele Polo______
Ha scritto tanti libri, don Luigi Protopapa. Soprattutto interessandosi di Sant’Oronzo e delle agiografie legate ai protettori di Lecce. Con la sua prosa austera, compassata, da vero storico religioso, don Luigi non si è sottratto all’obiettivo di irrobustire una storia dei martiri locali quanto più aderente alla realtà.
Ricordiamo, tra gli altri, i testi pubblicati dalla ITES nel 1972 (S.Oronzo nella tradizione leccese), nel 1977 (San Giusto personaggio chiave dell’agiografia oronziana) e del 1990 (Caput Sancti Orontii Martiris).
Ma certamente il testo più interessante, unico nel suo genere e che non deve essere per nulla piaciuto alla chiesa ufficiale è del 1981, Editrice Salentina : Vertenza circa il fondatore delle suore Salesiane dei Sacri cuori di Lecce.
In questo volumetto, dalla insolita copertina grigia, don Luigi sostiene che non si debba a Filippo Smaldone la fondazione di quest’ordine, ma che il merito vada al vescovo monsignor Zola. E, proprio sul nome dell’emerito Vescovo (la cui tomba è nel Vescovado leccese, quasi celata in un angolo e certamente non in buono stato di conservazione), spirato in odore di santità, protagonista di episodi di levitazione, propugnatore del messaggio della Vergine di La Salette, è calato il silenzio, dopo che i processi e le indagini per la ufficializzare la sua santità sono stati definitivamente sospesi.
Come specifica don Luigi Protopapa nella paginetta di prefazione al suo lavoro, nessuna presa di posizione campanilistica o personale contro lo Smaldone. Ma solo il desiderio di ‘fare chiarezza’ in un pronunciamento della Chiesa ufficiale che è ricco di lacune e di inesattezze. Del resto, gli uomini sono fallibili, afferma don Luigi. E poiché questa decisione non è del Pontefice, può essere serenamente esaminata e criticata….
Purtroppo per lui, si ha l’impressione che la sua figura, le sue opere e il suo impegno letterario siano stati, in un certo senso, trascurati dal Capitolo leccese. E dei suoi scritti non vi è memoria, soprattutto di questo introvabile, interessantissimo volume che, ne siamo certi, dovette causargli non poche critiche…
Don Luigi Protopapa, fratello del più conosciuto Raffaele (il più famoso scrittore di teatro in vernacolo leccese) rimane, perciò, come figura distaccata nella cultura leccese, in una sorta di limbo cui l’hanno costretto gli estensori della verità ‘ufficiale’ conclamata nelle gerarchie ecclesiastiche. Senza voler prendere posizione, è comunque interessante leggere e condividere il rigore scientifico e critico con cui viene condotta questa ‘Vertenza’. Teoricamente risolta ma, nei fatti, misconosciuta e trascurata. Proprio come l’ultima dimora del Vescovo leccese, nel Duomo del capoluogo salentino.