CONCLUSA LA XIX EDIZIONE, APPUNTAMENTO PER IL VENTENNALE / IL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE TROVA PUBBLICO, CRITICA E ATTENZIONE FRA I MEDIA
(a.g.)______ Si è conclusa ieri, con successo di critica, anche per quanto accaduto e che leccecronaca.it vi ha puntualmente raccontato, e con una grande affluenza di pubblico, la dicannovesima edizione, già si pensa alla prossima, quella del ventennale, che si terrà dall’ 8 al 13 aprile 2019. Intanto, dopo aver evidenziato nei giorni corsi quelli che ci sono sembrati i momenti più significativi, vediamo ora quali sono stati gli esiti dei risultati della giuria, presieduta da Beki Probst (Presidente European Film Market) e composta da Eleni Androutsopoulou (Selezionatrice Thessaloniki IFF), Adriana Chiesa Di Palma (Produttrice e distributrice), Antonella Gaeta (Giornalista e sceneggiatrice) e Dubravka Lakić (Critica cinematografica).
Il dramma al femminile The party’s over della francese Marie Garel-Weiss ha vinto l’Ulivo d’oro Premio Cristina Soldano al miglior film.
The party’s over ha vonto anche il Premio Agiscuola, attribuito da una giuria di studenti delle scuole superiori di Lecce, “in quanto riesce ad affrontare un tema forte ed attuale come la tossicodipendenza, in una maniera originale e poco scontata. Inoltre manda il messaggio che tramite la potenza dell’amicizia sia possibile uscire da ogni tipo di tunnel vorticoso in cui è molto facile rimanere intrappolati. Infine la speranza che fuoriesce da esso trasmette la dedizione necessaria per cambiare in meglio se stessi, la sopravvivenza viene sovrastata dal saper vivere”.
Premio per la Miglior Sceneggiatura a Stienette Bosklopper per Cobain di Nanouk Leopold; il riconoscimento per la Miglior Fotografia a Marton Miklauzic per Yellow heat e il Premio Speciale della Giuria a Disappearance di Boudewijn Koole, che vince anche il premio del pubblico.
Tra gli altri riconoscimenti assegnati al Festival il Premio SNGCI per il Migliore Attore Europeo a Goran Bogdan per Agape di Branko Schmidt e il Fipresci a Scary mother di Ana Urushadze.
Infine, il Premio Mario Verdone (nella foto, lo consegna il figlio Carlo) è stato assegnato a Roberto De Paolis per Cuori puri (Italia, 2017) con la seguente motivazione: “un film intenso e insieme carico di realismo che rivela con l’attualità del tema, una capacità narrativa forte fin dalle prime inquadrature. Raccontando marginalità e voglia di riscatto e, senza alcuna tentazione retorica, il film dimostra infatti che -anche in condizioni di conflitti sociali evidenti- esiste la possibilità che un incontro d’amore possa vincere il doppio disagio esistenziale che il vissuto dei due protagonisti, grazie a una regia sensibile e attenta, racconta anche attraverso un’ottima direzione di tutto il cast”.______
LA RICERCA nei nostri articoli del 10, 11 e 13 aprile
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