IN CARCERE PER CORRUZIONE, LA NUOVA ICONA
gm_______L’ex presidente brasiliano Lula, il compagno che aveva fatto ricominciare a battere il cuore a vecchi e nuovi rivoluzionari da salotto, il nuovo Comandante Che Guevara, è stato condannato in primo grado a dodici anni di carcere per corruzione nell’ambito del processo sullo scandalo “Lava Jato”.
L’ex presidente deve ancora rispondere in quattro diversi giudizi legati alla mega causa frutto di oltre tre anni di indagini che hanno fatto emergere una immensa rete di corruzione intorno a Petrobras.
In linea con il nuovo corso del comunismo, Lula avrebbe accettato dalla società OAS una tangente sotto forma di un appartamento a tre piani a Guarujá, sulla costa dello stato di San Paolo, e in cambio avrebbe favorito il costruttore nel suo business con le compagnie petrolifere statali Petrobras. Contro la sentenza di primo grado Lula potrà fare ricorso.
La notizia è che ieri sera alle 18.40 locali ha lasciato a piedi il quartiere generale del sindacato metallurgico dove era barricato da giorni, ha attraversato un vicolo ed è salito su un’auto della polizia federale che lo aspettava lì vicino, per condurlo in prigione.
Lula, 71 anni, ha ripetutamente annunciato la sua intenzione di ricandidarsi alla presidenza del Brasile nelle elezioni del 2018.
Il caso del “triplex in Guarujá” è stato il più grave di cui è stato accusato l’ex capo operaio, icona della sinistra latinoamericana e presidente del Brasile dal 2033 al 2010.
Per chi non lo ricordasse, Lula fu colui che nonostante il parere favorevole della Corte Suprema del suo paese, si oppose all’estradizione in Italia del terrorista comunista Cesare Battisti che deve scontare quattro ergastoli dopo essere stato condannato in via definitiva (e in contumacia) per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo.
Sostenendo che l’Italia è un paese fascista dove non esiste la democrazia, Lula ha concesso l’asilo politico al terrorista italiano.
Purtroppo al momento la stampa delle T-shirt con la faccia di Lula è bloccata, e bisognerà ancora indossare le vecchie e bisunte magliette con l’effige del Che. Almeno sino a quando non cambierà il vento e la verità soppianterà la leggenda.
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